X impedisce la condivisione di link a Signal.me: segnali di preoccupazione per gli utenti

La piattaforma X limita la condivisione di link a Signal.me, suscitando preoccupazioni sulla libertà di espressione e sul controllo dei contenuti, con impatti significativi per giornalisti e whistleblower.

La piattaforma X sta affrontando problemi legati alla condivisione di link diretti su Signal.me, un servizio di messaggistica noto per garantire comunicazioni sicure e riservate. Gli utenti segnalano l’emergere di diverse “notifiche di errore” quando provano a postare collegamenti a questa specifica piattaforma. La situazione, oltre a sollevare interrogativi sulla libertà di espressione, mette in evidenza il crescente controllo di X sui contenuti condivisi.

Problemi riscontrati nella condivisione dei link

Recentemente, molti utenti di X hanno notato di non riuscire a pubblicare link riferiti a Signal.me. A quanto pare, il sistema di X classifica questi collegamenti come spam o contenenti attività dannose. Un esempio calzante è quello di un mio collega, il quale, provando a postare un link, ha ricevuto un messaggio d’errore che diceva: “qualcosa è andato storto, ma non preoccuparti, riproviamo“. Questi errori sembrano manifestarsi esclusivamente per i link di Signal.me, mentre quelli che rimandano a Signal.org non risultano bloccati. Allo stesso tempo, servizi simili come Telegram continuano a essere accessibili.

Impatto su giornalisti e whistleblower

Signal è particolarmente apprezzato tra i giornalisti, che lo utilizzano per ricevere informazioni riservate dai loro fonti. La sicurezza del servizio deriva dalla crittografia end-to-end, che garantisce che i messaggi siano conservati solo sui dispositivi degli utenti, senza passare attraverso server vulnerabili. Negli ultimi periodi, questo strumento ha acquisito rilevanza anche per i whistleblower federali, che lo scelgono per segnalare attività discutibili riguardo alla criptovaluta DOGE.

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Questa limitazione non si ferma alla sola incapacità di condividere nuovi link. Gli utenti sono stati anche scoraggiati dal cliccare sui collegamenti già presenti, pubblicati prima dell’imposizione di questo divieto. Anche i tentativi di aggiornare il proprio profilo, aggiungendo i link a Signal.me nella biografia, portano a messaggi di errore che indicano che l’aggiornamento è fallito perché la nuova descrizione è “considerata malware“.

Precedenti limitazioni e controllo su servizi terzi

Non è la prima volta che X cerca di limitare la promozione di servizi di terze parti sulla propria piattaforma. Già nel 2022, i collegamenti a Facebook, Instagram, Mastodon e altre piattaforme social concorrenti erano stati temporaneamente bloccati, dopo che Elon Musk espresse l’intenzione di fermare “la pubblicità incessante dei concorrenti gratuitamente“. Nel 2023, collegamenti a Substack furono altresì soggetti a limitazioni dopo il lancio della funzione “Notes“, simile a Twitter.

Questa serie di episodi pone interrogativi sul futuro delle interazioni digitali e del ruolo che piattaforme come X intendono avere nel panorama dei social media. La crescente regolamentazione dei contenuti è sintomo di tensione tra la libertà di espressione e la preoccupazione per la sicurezza degli utenti, un tema sempre più attuale nel dibattito pubblico.

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