Waymo conferma: niente dati da telecamere interne per pubblicità mirate

Waymo rassicura sulla privacy dei clienti, escludendo l’uso delle riprese delle telecamere interne dei robotaxi per pubblicità personalizzate, mentre il dibattito sui dati nel settore tecnologico si intensifica.

Il panorama dei veicoli autonomi continua a suscitare interesse, soprattutto quando si parla della gestione dei dati. Recentemente, Waymo, una delle aziende leader nel settore, ha chiarito che non ha in programma di utilizzare le riprese delle telecamere interne dei suoi robotaxi per addestrare modelli di intelligenza artificiale destinati a pubblicità personalizzate. La portavoce, Julia Ilina, ha fornito queste informazioni in un’email inviata a The Verge, attivando un dibattito sul trattamento dei dati dei clienti.

La privacy dei clienti e le politiche di dati

La questione è emersa a seguito della scoperta di una pagina non pubblicata della politica sulla privacy di Waymo. Questa pagina sembra offrire ai clienti la possibilità di rinunciare all’utilizzo delle loro “informazioni personali”, che includono “i dati delle telecamere interne associati all’identità dei passeggeri”, per addestrare modelli di AI generativa. La ricercatrice di sicurezza Jane Manchun Wong ha messo in luce questo dettaglio, evidenziando come Waymo stia considerando diverse applicazioni per i propri sistemi di intelligenza artificiale.

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Ilina ha sottolineato che il frammento trovato è solo un testo segnaposto che non riflette accuratamente le intenzioni reali del funzionalità in fase di sviluppo. Secondo la portavoce, il futuro aggiornamento non prevede modifiche sostanziali alla politica sulla privacy attuale, ma offrirà semplicemente un’opzione per rinunciare alla raccolta dei dati ai fini dell’addestramento dell’apprendimento automatico.

Telecamere interne: sicurezza e monitoraggio

I robotaxi di Waymo, attivi attualmente in diverse città come San Francisco, Los Angeles, Phoenix e Austin, sono dotati di telecamere interne che osservano i passeggeri mentre si trovano a bordo. Questi sistemi sono pensati principalmente per garantire la sicurezza dei clienti e il buono stato del veicolo. Le immagini riprese vengono utilizzate per seguire eventuali oggetti smarriti, controllare la pulizia dell’abitacolo e assicurarsi che i passeggeri rispettino le regole di comportamento.

Ilina ha chiarito che i sistemi di machine learning di Waymo non sono progettati per identificare le persone in modo individuale e non ci sono piani per utilizzare questi dati a fini pubblicitari. È fondamentale per i clienti avere sicurezza rispetto all’uso dei loro dati personali, in un contesto di crescente attenzione verso il trattamento delle informazioni nel settore tecnologico.

L’interesse delle aziende per i dati

Nonostante Waymo abbia escluso l’uso delle immagini interne per scopi pubblicitari, altre aziende tecnologiche sono sempre più a caccia di dati per alimentare i loro modelli di intelligenza artificiale generativa. In un’epoca in cui l’innovazione è palpabile, le aziende cercano continuamente di sviluppare chatbot e generatori di immagini, facendo affidamento su una grande quantità di dati.

Waymo, che fa parte di Alphabet, la holding che controlla anche Google e i suoi prodotti Gemini, utilizza l’intelligenza artificiale generativa per la propria ricerca e sviluppo. Sebbene la visione di un utilizzo etico dei dati sia chiara, la concorrenza nel mercato spinge le società a esplorare ogni possibilità per ottenere informazioni. Questo scenario mette in evidenza la necessità di un serio dibattito sulle politiche di privacy e sull’uso responsabile dei dati nel settore tecnologico, mentre la corsa verso l’intelligenza artificiale continua senza sosta.

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