Visita di Stéphane Séjourné a Milano: Focus sull'industria automobilistica e le sue sfide

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Il 12 dicembre, Milano ha ospitato il vicepresidente della Commissione Europea, Stéphane Séjourné, onorando la città con un incontro di alto profilo con il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. La visita è stata caratterizzata da un'intervista rilasciata da Séjourné al Corriere della Sera, dove ha messo in luce le problematiche attuali che interessano l'industria dell'auto, un settore cruciale per l'economia europea.

L'importanza dell'industria automobilistica europea

Stéphane Séjourné, 39 anni e stretto collaboratore del presidente francese Emmanuel Macron, attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente con delega alla Prosperità e Strategia industriale. Durante il suo intervento, ha evidenziato come il mercato automobilistico europeo si trovi in una fase di grande difficoltà, affrontando una serie di sfide significative. Tra queste, i costi elevati dell'energia e la dura concorrenza proveniente da produttori esteri, in particolare dalla Cina, che ha comportato una sovraccapacità produttiva. Questi fattori rendono indubbiamente difficile la ripresa e la competitività delle aziende europee nel contesto globale.

Più specificamente, ha sottolineato come le aziende del settore automobilistico necessitino di supporto per superare questi ostacoli. Il vicepresidente ha ricordato che le difficoltà attuali non mettono in discussione l'importanza di mantenere elevati standard di sostenibilità e ridurre le emissioni, ma richiedono una gestione pragmatica delle normative che reggono il settore.

Le misure proposte per affrontare le sfide

Nel corso della sua visita, Séjourné ha avanzato alcune soluzioni concrete per affrontare le problematiche evidenziate. Una delle misure principali riguarda l'impegno a ridurre i costi energetici, provvedimento che potrebbe alleviare una parte significativa della pressione economica sulle case automobilistiche. A questo si aggiungono anche l'introduzione di clausole di salvaguardia, progettate per garantire stabilità e certezza legale nel mercato europeo.

In un'anticipazione significativa, il vicepresidente ha anche annunciato la possibilità di rivedere al 2025 le attuali normative sul divieto dei motori a combustione, previsto per il 2035. Questo rappresenta un passo notevole verso una gestione più flessibile delle regole, che potrebbe rispondere meglio alle esigenze delle case automobilistiche e del mercato in generale. Ha insistito, inoltre, su un approccio pragmatico riguardo alle sanzioni per le aziende che non riescono a rispettare gli obiettivi di emissioni di CO2, evidenziando l'importanza di equilibrare obiettivi ambientali e necessità economiche.

L'approccio europeo per il futuro del settore

Mai prima d'ora un rappresentante della Commissione Europea aveva affrontato con tanta determinazione le questioni legate all'industria automobilistica. Le dichiarazioni di Séjourné evidenziano un tentativo deliberato da parte delle istituzioni di individuare strategie efficaci in un contesto che è, per molti versi, incerto. Tra le soluzioni discusse, c'è la creazione di un fondo di competitività europeo. Questo fondo sarebbe essenziale per stimolare l'industria, finanziato attraverso l'aumento della quota del bilancio UE destinata a politiche di competitività, nonché mediante il coinvolgimento attivo della Banca Europea per gli Investimenti.

Il vicepresidente ha affermato che l'intento non è mai stato quello di mettere in discussione gli obiettivi climatici. Al contrario, ha ribadito che gli imprenditori del settore sono favorevoli a tali obiettivi, a patto che ci si impegni a semplificare la burocrazia e le normative che gravano sulle aziende. "Quello che daremo loro è un bene per le imprese, per l'occupazione, per l'economia," ha dichiarato Séjourné, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo volto a supportare il settore in un momento così critico.

La visita di Séjourné a Milano si traduce così in un importante capitolo per il futuro dell'industria automobilistica europea, segnando l'inizio di un dialogo rinnovato tra le istituzioni e il settore.

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