USAID: la gestione dei dispositivi elettronici abbandonati scatenata da nuove misure del governo

L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale interrompe la raccolta fisica dei dispositivi elettronici, sollevando preoccupazioni di sicurezza tra ex dipendenti e complicando il loro smaltimento.

Un cambiamento significativo nella gestione dei dispositivi elettronici da parte dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale ha suscitato preoccupazioni tra ex dipendenti. Dopo una serie di difficoltà legate all’invio di attrezzature informatiche sensibili, l’amministrazione Trump ha annunciato che non raccoglierà più fisicamente i dispositivi governativi assegnati ai lavoratori. Questa decisione, comunicata attraverso un’email interna, ha generato confusione e senso di responsabilità tra i destinatari, che si trovano ora a dover gestire un potenziale rischio per la sicurezza.

La comunicazione dell’USAID e i nuovi protocolli

In un’email inviata giovedì, USAID ha informato i propri ex dipendenti che i dispositivi assegnati, come telefoni, laptop e tablet, saranno cancellati da remoto e successivamente “segnalati come smaltiti”. Gli ex assunti dovrebbero quindi occuparsi della loro eliminazione. Tuttavia, non è chiaro se questa misura riguardi solo i dipendenti attualmente in servizio sul suolo statunitense o se si estenda anche a coloro che lavorano all’estero. Molti ex dipendenti che si erano attivati per restituire le attrezzature sono ora bloccati in una situazione che appare complicata.

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L’impatto della decisione sui lavoratori statunitensi ed esteri

La decisione di interrompere la raccolta fisica dei dispositivi rappresenta un cambiamento sostanziale da parte dell’amministrazione Trump. Molti ex dipendenti di USAID riferiscono di aver atteso mesi per ricevere istruzioni sul rimpatrio delle attrezzature, soprattutto in un contesto di sospensione dei fondi per l’assistenza estera e di chiusura dei programmi dell’agenzia. La situazione è complicata ulteriormente dal fatto che, sebbene il personale che operava all’estero fosse previsto ricevuto etichette per la spedizione delle attrezzature, in realtà molti di loro non le hanno mai ricevute.

Situazioni come quella di un dipendente statunitense, che ha descritto un processo disorganizzato per restituire il proprio computer, evidenziano la confusione. Dopo aver tentato di restituirne uno a fine febbraio, ha trovato computer accantonati in enormi bidoni della spazzatura. Questa gestione degli apparecchi elettronici è particolarmente preoccupante, poiché molte attrezzature contengono materiali pericolosi come piombo e mercurio che possono contaminare le discariche. In effetti, è illegale in molti stati e a Washington, DC, gettare alcuni dispositivi elettronici tra i rifiuti.

I rischi di sicurezza legati ai dispositivi abbandonati

Il ritardo nella raccolta di questi dispositivi ha sollevato preoccupazioni di sicurezza sia per l’amministrazione Trump che per le organizzazioni partner. Alcuni ex dipendenti sono stati in grado di accedere ad account di lavoro e email attraverso i dispositivi anche dopo essere stati licenziati. Questi apparecchi potrebbero contenere informazioni sensibili, come dettagli personali, contatti e informazioni bancarie utilizzate per facilitare i pagamenti. Lasciando questi dispositivi in possesso dei former workers, l’onere di proteggere i dati è ricaduto su di loro.

La decisione di cancellare i dispositivi da remoto dovrebbe ridurre i rischi associati. Tale procedura è una pratica comune per le agenzie federali, come confermato da un ex funzionario di governo che, parlando in condizioni di anonimato, ha notato l’importanza di queste misure di sicurezza. Tuttavia, i dipendenti licenziati sostengono che, una volta cancellati, i dispositivi necessiterebbero di un nuovo sistema operativo per poter funzionare. Inoltre, non sarebbe più possibile per i ex dipendenti utilizzare le carte di identificazione personale necessarie per accedere ai computer di USAID, rendendo i dispositivi praticamente inutilizzabili.

Procedure di smaltimento e beni pubblici

Tradizionalmente, i dipendenti federali restituiscono le attrezzature al termine del loro incarico, con i dispositivi spesso redistribuiti ad altri membri dello staff, ad altre agenzie federali o a organizzazioni partner. Talvolta, i dispositivi possono anche essere donati a enti locali o venduti in pubbliche aste. Secondo il Codice delle Normative Federali, attrezzature con valore inferiore a $10.000 possono essere mantenute, vendute o smaltite dagli stessi destinatari senza ulteriori responsabilità verso l’agenzia federale.

Il Dipartimento di Stato, che ha assorbito i programmi rimanenti di USAID, ha rifiutato di commentare la questione. L’email ottenuta da The Verge chiarisce come la decisione di non richiedere più il ritorno fisico delle attrezzature sia stata presa “per semplificare i processi e ridurre il carico”.

Mentre si continua a discutere l’impatto di queste decisioni sulla sicurezza e sulla gestione delle tecnologie, rimane un’ovvia necessità di miglioramento nel trattamento dei dispositivi elettronici governativi, affinché non si trasformino semplicemente in rifiuti.

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