La California ha appena subìto un nuovo colpo al suo tentativo di garantire la sicurezza dei minori online. Un giudice federale ha emesso un’ingiunzione preliminare che blocca l’entrata in vigore della legge sulle normative di progettazione appropriate all’età, considerata una delle più significative negli Stati Uniti. La questione riguarda i diritti garantiti dal Primo Emendamento e le implicazioni legate alla libertà di espressione nei contesti digitali.
Il caso della california age-appropriate design code act
Nel 2022, il Governatore GAVIN NEWSOM ha firmato la legge denominata CALIFORNIA AGE-APPROPRIATE DESIGN CODE ACT , mirata a regolamentare le piattaforme online che hanno una probabile interazione con i minori. Questo provvedimento stabilisce misure per limitare l’uso di pratiche ingannevoli nell'interazione con i bambini e richiede alle piattaforme di stimare l'età degli utenti, impostando configurazioni specifiche in termini di privacy per i più giovani. Tuttavia, NETCHOICE, un’associazione di categoria che rappresenta vari colossi della tecnologia, ha messo in evidenza come tali requisiti risultino poco chiari e potenzialmente dannosi per la libertà di espressione.
Nel 2023, in un primo intervento, il giudice BETH LABSON FREEMAN aveva già bloccato la legge, una decisione parzialmente confermata dalla Corte d'Appello del Nono Circolo l'anno successivo. Le controversie legali sono riprese e, come riportato da COURTHOUSE NEWS, è stato affidato nuovamente al giudice FREEMAN il compito di pronunciarsi sui restanti aspetti della normativa. La posizione di NETCHOICE è chiara: questa decisione implica il blocco totale della CAADCA.
Le dichiarazioni del giudice e le preoccupazioni sul diritto di parola
Nel suo recente verdetto, il giudice FREEMAN ha ponderato attentamente le implicazioni della legge. Anche qualora si accettesse che la legge avesse il merito di proteggere la privacy e il benessere dei minori, secondo il giudice, non sarebbero stati forniti sufficienti prove che il CAADCA sia concepito per rispondere a tale esigenza. Infatti, la legge copre ogni contenuto online accessibile da parte di consumatori con meno di diciotto anni, imponendo gravose responsabilità sui fornitori di contenuti.
Il rappresentante di NETCHOICE, CHRIS MARCHESE, ha teso a sottolineare come il tentativo di proteggere i bambini online non debba passare attraverso norme che possano svuotare di contenuto la libertà di espressione. Durante una conferenza stampa, MARCHESE ha affermato che la legge si configura più come un "cavallo di Troia" per la censura di opinioni politicamente poco gradite, piuttosto che un autentico strumento di protezione.
Implicazioni per altre leggi sulla sicurezza online
NETCHOICE, oltre ad operare in quest'ambito, ha recentemente intrapreso azioni legali contro altre leggi di sicurezza dedicate ai minori in vari stati americani, come il KIDS CODE del Maryland, destinato a limitare l'accesso dei minori a contenuti considerati inappropriati. Queste battaglie legali pongono interrogativi non solo sul futuro della legge CAADCA, ma anche su altre normative simili in fase di discussione in diverse giurisdizioni.
L’impatto di questa decisione potrebbe estendersi ben oltre la California, fungendo da avvertimento per altri stati riguardo a leggi che, sebbene progettate per tutelare i minori, potrebbero alterare il panorama della libertà di parola. Si delinea così un dibattito importante e urgente su come bilanciare la necessità di proteggere i giovani utenti online e il diritto di esprimersi liberamente.