La cronaca recente ha portato alla luce un caso inquietante che coinvolge un soldato dell’esercito americano, il quale è stato arrestato e accusato di aver ottenuto e venduto illegalmente registrazioni telefoniche di clienti delle aziende AT&T e Verizon. Cameron John Wagenius, di base in Texas e con esperienza come specialista della comunicazione, ha negato inizialmente le sue responsabilità . Tuttavia, i dettagli emersi durante le indagini hanno condotto a una pronta ammissione di colpevolezza su due capi d’imputazione per trasferimento non autorizzato di dati sulle piattaforme online.
Dettagli del caso e modalità operative
Wagenius, conosciuto online con il nome di battaglia “Kiberphant0m“, ha confessato di aver traffico di dati sensibili, compresi i registri delle chiamate di personalità pubbliche di alto profilo, come il presidente Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris. Questi dati furono messi in vendita su piattaforme online, attirando l’attenzione delle autorità . In un episodio particolarmente grave, il soldato avrebbe cercato di estorcere denaro dai suoi bersagli, proponendo di restituire i dati in cambio di un riscatto.
Le accuse non si limitano ai dati telefonici rubati: Kiberphant0m ha anche condiviso informazioni su presunti attacchi DDoS che avrebbe lanciato contro vari obiettivi. Queste azioni indicano un’ambizione di operare ben oltre la semplice vendita di informazioni, estendendosi a vere e proprie strategie di attacco informatico. A rendere la vicenda ancora più complessa, vi sono indizi secondo cui Wagenius stesse vendendo credenziali di accesso remoto per un appaltatore della difesa statunitense.
Interconnessioni con altre attività criminali
In questo contesto di frode e violazione della privacy, Wagenius è ritenuto collegato a Connor Riley Moucka, un cybercriminale canadese. Quest’ultimo era attivamente coinvolto nel furto di dati di numerose aziende tramite l’uso di un noto provider di servizi cloud, Snowflake. Si sospetta che Moucka abbia assegnato a Wagenius il compito di vendere i dati rubati, il che aiuta a spiegare perché il soldato non sia accusato di aver compromesso direttamente i sistemi di quest’azienda. Le autorità stanno ancora indagando su come i due cybercriminali abbiano collaborato per mettere in atto questa rete di crimine informatico.
Conseguenze legali e possibili sanzioni
Le conseguenze legali per Wagenius potrebbero essere significative. Ogni capo d’imputazione prevede una pena che potrebbe arrivare a 10 anni di carcere, oltre a una multa che potrebbe superare i 250.000 dollari. La sentenza finale è attesa nei prossimi mesi e rappresenta un’importante battaglia legale non solo per Wagenius, ma anche per lo sforzo continuo delle autorità nel combattere il crimine informatico a livello nazionale. Questo caso rimette quindi al centro del dibattito la sicurezza dei dati e la protezione delle informazioni personali, sollevando interrogativi su come le istituzioni possano proteggere meglio i cittadini da tali attacchi in futuro.