La piattaforma di streaming Twitch, di proprietà di Amazon, ha avviato un’azione legale contro Kirill Konstantinovich Malofeyev, noto con il nome di Likkrit nel mondo del gaming. Questo sviluppo avviene in seguito a una controversia legata alla sospensione dell’account di Malofeyev, una misura che ha suscitato un acceso dibattito a livello legale e mediatico. La causa, presentata giovedì in un tribunale di San Francisco, rappresenta un ulteriore capitolo in una disputa legale che ha radici nel contesto delle sanzioni internazionali.
La controversia iniziale: sanzioni e chiusura dell’account
La vicenda ha avuto inizio con la sospensione dell’account Twitch di Malofeyev avvenuta nel 2022, un’azione contestualmente all’invasione russa dell’Ucraina. Questo evento geopolitico ha portato all’imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti contro alcuni cittadini russi coinvolti in attività considerate illecite. Kirill Malofeyev è stato sanzionato per il suo ruolo in una rete di evasione delle sanzioni, attribuita a suo padre, l’oligarca Konstantin Malofeyev, noto per la sua influenza politica e economica.
Di fronte a queste misure, Twitch ha deciso di interrompere i pagamenti agli streamer russi, comunicando ai propri utenti attraverso email nel marzo 2022. L’azienda ha riconosciuto la problematicità della situazione, ma ha anche affermato di fare del possibile per garantire il pagamento dei ricavi guadagnati, nel rispetto delle normative vigenti.
La sentenza russa e il crescente contenzioso legale
Nel giugno e ottobre 2022, Malofeyev ha avviato due cause contro Twitch in un tribunale russo, contestando la sospensione del suo account e la demonetizzazione. La corte russa ha stabilito che, secondo una legge volta a proteggere i cittadini russi da sanzioni, Twitch e Amazon avevano violato i diritti di Malofeyev. La sentenza ha imposto a Twitch di ripristinare l’account o di pagare una sanzione crescente. Questa misura ha sollevato un dibattito sull’effettiva applicabilità delle decisioni giudiziarie russe in ambito internazionale.
L’importo della multa è aumentato in modo esorbitante, raggiungendo 100.000 rubli al giorno, raddoppiando ogni settimana fino a creare una pressione economica su Twitch che l’azienda ha definito insostenibile. I legali di Twitch hanno fatto notare che questa penalità è sproporzionata e presupposta da una realtà economica irrealizzabile, considerando che le entrate generate dall’account di Malofeyev erano inferiori a 2.000 dollari quando attivo.
La reazione di Twitch e le implicazioni internazionali
Twitch ha contestato la sentenza russa, sostenendo di non aver avuto un adeguato preavviso per la relativa udienza, il che ha portato a una loro assenza in tribunale. Inoltre, la piattaforma ha iniziato a rivolgersi al sistema giudiziario statunitense per ottenere una revoca della sentenza e imporre un arbitrato. Secondo Twitch, i contratti firmati da Malofeyev erano direttamente con la piattaforma e non con Amazon, il che complica ulteriormente la questione legale.
Nel 2023, Malofeyev ha intrapreso azioni legali in Turchia per far valere la sentenza russa, portando a un ulteriore innalzamento della tensione tra le parti coinvolte. La gestione di questa controversia rappresenta un esempio significativo delle sfide che le aziende di tecnologia e streaming devono affrontare, soprattutto in un contesto globale sempre più polarizzato e complicato dalle sanzioni internazionali.
L’evoluzione di questo caso potrebbe avere ripercussioni non solo su Twitch, ma anche sull’intero settore delle piattaforme di streaming, ponendo interrogativi sull’adattamento giuridico in un panorama internazionale in fermento.