Trump e Cook si incontrano: le prossime mosse di Apple e il futuro della produzione in Messico

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Il recente incontro tra Donald Trump e Tim Cook ha suscitato grande interesse riguardo alle future strategie di produzione di Apple. Sebbene il colosso tecnologico non abbia elevati volumi di produzione in Messico, la questione delle importazioni e delle tariffe sui prodotti resta cruciale per il piano economico dell'amministrazione Trump. Questo articolo esplorerà i dettagli rilevanti di questo incontro e il contesto attuale della produzione di Apple nel continente americano.

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Riflessioni sul passato: Trump, Cook e le promesse non mantenute

Il dialogo tra Trump e Tim Cook ricorda un episodio noto risalente al 2017. In quell'occasione, durante un incontro, Trump affermò: "Ho parlato con [Mr. Cook], mi ha promesso tre grandi impianti—grandi, grandi, grandi. Gli ho detto, Tim, a meno che tu non inizi a costruire i tuoi impianti in questo paese, non considererò la mia amministrazione un successo economico." Nonostante queste promesse ambiziose, Apple successivamente ha smentito di aver mai preso in considerazione l'apertura di nuovi impianti negli Stati Uniti. Questo precedente solleva dubbi sulla serietà delle attuali affermazioni di Trump riguardo a investimenti futuri.

L'incontro di Washington: nuovi investimenti o solo parole?

Nell'incontro recente a Washington, Trump ha dichiarato che Tim Cook gli avrebbe promesso un investimento significativo, ammontante a centinaia di milioni di dollari, in territorio statunitense. Tuttavia, il contesto di questa promessa non può essere trascurato. Il presidente ha anche menzionato ulteriori pressioni legate alle tariffe sui prodotti messicani, sottolineando il rischio di un'imposta del 25% sui beni esportati in America. Questo scenario costringe Apple a prendere decisioni complicate: pagare direttamente le tariffe, oppure trasferire questi costi ai consumatori attraverso un aumento dei prezzi.

Le tariffe e il loro impatto sulle aziende americane

Per comprendere appieno l'impatto delle tariffe imposte dagli Stati Uniti su prodotti provenienti dal Messico, è fondamentale chiarire che il paese in questione non sostiene alcun costo. Le tariffe vengono pagate esclusivamente da aziende e consumatori statunitensi. Ciò significa che, se Apple dovesse affrontare questi dazi, sarebbe obbligata a bilanciare il suo prezzo di mercato. Le conseguenze di tali politiche potrebbero influenzare non solo i margini di profitto della compagnia, ma anche i prezzi finali per i consumatori americani.

La situazione attuale della produzione in Messico

Foxconn, uno dei principali fornitori di Apple per l'assemblaggio degli iPhone, ha ampliato la propria presenza produttiva in Messico. Questo sviluppo sta avvenendo in un contesto in cui il governo messicano ha recentemente annunciato l'invio di 10.000 membri della Guardia Nazionale al confine con gli Stati Uniti per contrastare il contrabbando di fentanyl. Questa operazione potrebbe influenzare le dinamiche delle relazioni commerciali tra i due paesi e le tariffe attualmente in discussione, con gli Stati Uniti che hanno temporaneamente sospeso l'applicazione di dazi sulle importazioni messicane.

Il futuro di Apple e della sua produzione dipenderà da come le promesse di Trump si concretizzeranno nei prossimi mesi. Con la pressione sulle tariffe e la crescente presenza di Foxconn, il colosso tecnologico potrebbe trovarsi a un bivio decisivo per la sua strategia economica e strutturale in America.

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