Creare un server Linux non deve necessariamente richiedere una macchina costosa. Anzi, un ottimo punto di partenza può essere un Mini PC economico o anche un vecchio computer che non supporta più le versioni recenti di Windows. Con l’aiuto di Ubuntu Server e CasaOS, è possibile allestire rapidamente e facilmente un server domestico capace di gestire diverse applicazioni. Questo articolo illustra i passaggi essenziali per la trasformazione e le opportunità che si aprono grazie a questa configurazione.
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Scegliere l’hardware giusto per il server
Quando si parla di server domestici, il primo pensiero va all’hardware. Non è necessario investire cifre elevate. Un Mini PC con processore Intel Celeron o N150 e almeno 16 GB di RAM è sufficiente per avviare un’ampia varietà di applicazioni. Le alternative più compatte come i single-board computer, ad esempio Raspberry Pi o ZimaBoard, offrono un ulteriore livello di portabilità, pur essendo potenti per applicazioni specifiche. Anche se un vecchio PC può essere ripristinato per questo scopo, l’approccio con un Mini PC presenta il vantaggio della compattezza e della facilità di gestione. Su Amazon Italia, per esempio, sono disponibili diverse opzioni pronte all’uso, a prezzi accessibili.
Installazione di Ubuntu Server: i passi da seguire
L’installazione di Ubuntu Server è un processo che richiede alcuni passaggi chiave. Per iniziare, è fondamentale avere a disposizione una chiavetta USB, sulla quale andrà caricata l’immagine del sistema operativo. Strumenti come Rufus o Balena Etcher rendono questo compito agevole. Una volta preparata la chiavetta, questa deve essere collegata al Mini PC e la configurazione del BIOS/UEFI deve essere impostata affinché il sistema parta dall’USB. Con l’opzione Secure Boot, generalmente non si presentano più problematiche significative per l’avvio di Linux, ma se necessario, è sempre possibile disattivarla.
Dopo aver avviato dal supporto USB, è necessario seguire le istruzioni visive sullo schermo per procedere con l’installazione. Qui, si seleziona la lingua, la tastiera e l’unità di destinazione. È importante prestare attenzione alla scelta di quest’ultima, dato che tutti i dati presenti verranno cancellati.
Configurazione della rete e installazione del server OpenSSH
Durante il processo di installazione, Ubuntu Server fornisce informazioni preziose, come l’indirizzo IP dell’interfaccia di rete. Segnarsi questo dato è cruciale, in quanto servirà per accedere al sistema in un secondo momento. In generale, il campo relativo al Proxy address può rimanere vuoto, a meno di utilizzo specifico di un server proxy.
È altamente consigliabile proseguire con l’installazione del server OpenSSH, spuntando l’apposita casella durante l’installazione. Questa funzione consentirà di gestire il server in remoto, mentre i pacchetti snap non sono necessari. Dopo un riavvio del sistema, l’accesso avviene tramite le credenziali impostate. È buona prassi eseguire un aggiornamento del sistema utilizzando i comandi sudo apt update && sudo apt upgrade -y
, in modo da garantire che tutte le componenti siano aggiornate e funzionanti.
Passaggi per installare CasaOS su Ubuntu Server
Una delle caratteristiche più interessanti di questa configurazione è l’installazione di CasaOS, la dashboard che semplifica la gestione delle applicazioni. Per procedere, basta eseguire un comando specifico: curl -fsSL https://get.casaos.io | sudo bash
. Questo comando si può eseguire anche tramite SSH e permette di installare CasaOS, arricchendo il server di una vasta gamma di applicazioni pronte per essere utilizzate.
CasaOS nasce dagli sviluppatori di ZimaBoard, progettati per applicazioni di server e edge computing, e supporta un ampio ventaglio di applicazioni. Monitorare l’installazione di CasaOS è utile per tenere traccia dei pacchetti che vengono aggiunti al sistema, garantendo così una gestione efficiente delle dipendenze.
Iniziare a utilizzare CasaOS: accesso remoto e personalizzazione
Una volta installato CasaOS, il passo successivo è accedere alla dashboard. Questo si può fare semplicemente inserendo l’indirizzo IP del server nel browser di un computer connesso alla stessa rete. All’accesso, sarà fondamentale configurare un account utente, che permetterà di personalizzare l’esperienza e gestire le varie applicazioni presenti. Il marketplace di CasaOS offre numerose opzioni, tutte open source e gratuite.
Tra le applicazioni disponibili ci sono strumenti per la produttività come Nextcloud, server multimediali come Jellyfin, software per il backup delle fotografie come PhotoPrism e soluzioni per la domotica. L’interfaccia di gestione di CasaOS è pensata per essere intuitiva e user-friendly, offrendo statistiche sulla performance del sistema come utilizzo della CPU e della RAM.
Funzionalità avanzate di CasaOS e accesso al terminale
CasaOS non è solo una semplice interfaccia; permette anche l’accesso diretto al terminale del sistema operativo Ubuntu Server, senza la necessità di utilizzare SSH. Questo semplifica di gran lunga la gestione del server e l’esecuzione di comandi specifici, rendendo l’operazione ancora più pratica. Così, anche se si è alle prime armi, sarà possibile gestire un server efficiente.
Configurare un server Linux domestico con un Mini PC economico è un’ottima opportunità per chi vuole esplorare nuove tecnologie. Con Ubuntu Server e CasaOS, le possibilità per gestire applicazioni e servizi sono vaste, permettendo a tutti di personalizzare il proprio ambiente digitale senza investimenti proibitivi.