Temu e Shein avvertono: possibili aumenti di prezzo in arrivo a causa dei dazi di Trump

Temu e Shein annunciano possibili aumenti dei prezzi a causa dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero influenzare la loro competitività nel mercato globale.

Temu e Shein, due tra i più noti e-commerce del panorama internazionale, hanno recentemente annunciato che si potrebbero registrare aumenti significativi dei prezzi a partire dalla prossima settimana. Questa situazione è stata innescata dai nuovi dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump, che potrebbero influenzare il costo dei prodotti importati dalla Cina.

L’ascesa di Temu e la sua offerta competitiva

Temu è una piattaforma di e-commerce cinese che ha conquistato rapidamente una vasta clientela a livello globale. Secondo i dati Statista del 2024, l’azienda si è affermata come un concorrente diretto di Amazon, diventando il punto di riferimento per molti consumatori che effettuano acquisti transfrontalieri. Il suo slogan “Shop like a billionaire” rispecchia il concetto di accessibilità dei prodotti, offrendo articoli a prezzi decisamente competitivi rispetto ad altri rivenditori online. La strategia vincente di Temu sembra risiedere nella capacità di mantenere i prezzi bassi, grazie a una vasta rete di fornitori e produttori in Cina.

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Tuttavia, questo modello di business potrebbe essere gravemente minacciato dalle nuove politiche tariffarie statunitensi. La variazione dei costi di importazione potrebbe avere un impatto diretto sul prezzo finale dei prodotti, costringendo Temu a rivedere il proprio listino per mantenere la sostenibilità economica dell’azienda.

Shein e le sue sfide nel panorama della moda globale

Anche Shein, un’azienda di moda conosciuta per offrire abbigliamento trendy a prezzi ridotti, sta affrontando una situazione simile. Dopo aver trasferito la sua sede da Pechino a Singapore nel 2022, la maggior parte dei suoi prodotti continua a essere fabbricata in Cina, un aspetto controverso che ha sollevato numerose discussioni sulla responsabilità sociale e ambientale della moda. Shein si è proposta l’ambizioso obiettivo di rendere la moda globale “accessibile a tutti“, ma questa missione ora potrebbe entrare in conflitto con le nuove imposizioni tariffarie.

Le recenti dichiarazioni di Shein e Temu evidenziano la preoccupazione crescente tra i rivenditori riguardo a come le varie politiche governative possano influenzare il loro operato. Senza un adeguato adattamento, il rischio di perdere competitività nel mercato potrebbe diventare una realtà concreta.

L’impatto dei dazi sulla strategia commerciale

Con l’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, le aziende si trovano a dover affrontare un contesto in continua evoluzione. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i dazi sulle importazioni provenienti dalla Cina hanno raggiunto punte del 245%. Questo aumento include non solo le nuove addizionali dai dazi di Trump, ma anche quelli preesistenti imposti dall’amministrazione Biden su alcuni prodotti specifici, come i veicoli elettrici e le siringhe.

La situazione è ulteriormente complicata dalla decisione di Trump di abolire l’esenzione “de minimis” dal 2 maggio, che consentiva l’importazione senza dazi di spedizioni sotto gli 800 dollari. Con l’entrata in vigore di dazi fino al 90%, Temu e Shein potrebbero trovarsi di fronte a costi significativi per ogni singolo pacco, come confermato dal Guardian, che indica 150 dollari di dazio per ogni spedizione a partire dal 1° giugno.

Le reazioni della Cina e le conseguenze economiche

Da parte sua, la Cina ha cercato di ridurre le tensioni commerciali, annunciando la sospensione delle ritorsioni, ma non prima di aver introdotto dazi pari al 125% su diversi beni americani. Questa escalation ha sollevato preoccupazioni sul futuro delle relazioni commerciali tra i due paesi, con molti esperti che avvertono di come la situazione attuale potrebbe condurre a un’ulteriore escalation di misure punitive.

In un contesto di crescente conflitto commerciale, le imprese globali devono rivedere le loro strategie operative per adattarsi a questi rapidi cambiamenti. La pressione sugli stock e sulla catena di approvvigionamento potrebbe avere ripercussioni durature sul mercato e sulle abitudini di consumo dei cittadini americani, avviando una fase di incertezze economiche sia per i rivenditori di moda che per i consumatori.

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