Nel panorama della tecnologia mobile, l’innovazione nel campo delle fotocamere per smartphone sta raggiungendo vette sempre più elevate. L’ultima edizione del Mobile World Congress ha visto Xiaomi e Realme lanciare due concept phone che cercano di unire il mondo degli smartphone e delle fotocamere DSLR. Questi dispositivi si propongono di offrire una qualità fotografica superiore, grazie a sistemi di lenti modulari, destando l’interesse degli appassionati di fotografia e tecnologia.
Il concept di Realme e la sua sfida alle fotocamere tradizionali
Realme ha presentato un concept piuttosto innovativo, caratterizzato da un sensore nudo al posto della lente. Questa struttura ingombrante permette l’attacco di un obiettivo tradizionale, rendendo la fotocamera del telefono molto più potente. La proposta di Realme non è nuova, poiché ricorda un’idea mostrata da Xiaomi nel 2022, tuttavia l’approccio di Realme si distingue per la sua versatilità. In effetti, il dispositivo non è basato su modelli esistenti, bensì è stato progettato ex novo, includendo due fotocamere standard e un sensore personalizzato da un pollice di Sony, al quale si può adattare la lente di propria scelta attraverso un apposito attacco.
La possibilità di montare obiettivi intercambiabili suggerisce un’idea intrigante, poiché l’utente può scegliere l’obiettivo più adatto alle sue esigenze, a patto di accettare alcune sfide ergonomiche. Utilizzando un obiettivo teleobiettivo, l’equilibrio risulta complicato, con il peso che grava principalmente sull’estremità della lente. Questo rende difficile la presa e il controllo del dispositivo, trasformando l’esperienza in qualcosa di poco pratico, sebbene entusiasta per chi ama la fotografia. L’uso di un attacco M standard potrebbe risultare interessante per la compatibilità con obiettivi di terze parti, ma le modifiche apportate all’applicazione della fotocamera da parte di Realme potrebbero limitarne l’utilizzo.
Xiaomi e il suo innovativo sistema modulare ottico
In un approccio differente, Xiaomi ha ideato un sistema che supera alcune problematiche riscontrate da Realme. Il suo “Sistema Ottico Modulare” è costruito su un modello personalizzato del telefono Xiaomi 15, con una serie di magneti posizionati sul retro. Questa configurazione consente di attaccare un obiettivo progettato dalla stessa Xiaomi direttamente al corpo del telefono. Un vantaggio significativo è dato dalla presenza di un proprio sensore nell’obiettivo stesso, il che allevia la dipendenza dall’hardware del telefono e offre maggiori possibilità in termini di qualità fotografica.
Il primo obiettivo presentato da Xiaomi è un 35mm caratterizzato da un’apertura di f/1.4, utilizzando un sensore da 100 megapixel di tipo 4/3, significativamente più grande di quelli standard negli smartphone. Questo potrebbe tradursi in una cattura della luce superiore, e quindi fotografie di qualità migliore. L’innovativa connessione magnetica, supportata da un sistema di trasmissione dati a 10Gbps chiamato LaserLink, permette anche l’autofocus, mentre un anello di messa a fuoco manuale rimane disponibile per personalizzazioni specifiche nell’obiettivo.
Un punto di forza della configurazione di Xiaomi è l’equilibrio nel bilanciamento del dispositivo, che risulta più comodo da usare essendo situato centralmente. Questo design consente una maggiore facilità di attacco e distacco dell’obiettivo, rendendolo più adatto a un uso quotidiano rispetto alla proposta di Realme, la quale appare più ingombrante e difficile da maneggiare.
Qualità delle immagini e considerazioni finali
Pur non avendo avuto la possibilità di testare le fotografie scattate da entrambi i concept, le aspettative sono alte. Si presuppone che entrambi raggiungano risultati superiori a quelli delle fotocamere standard degli smartphone, grazie alle lenti migliori e ai sensori più grandi. Tuttavia, resta da vedere se il miglioramento delle immagini giustificherebbe la complessità di un setup simile e il relativo costo.
Entrambi i dispositivi portano avanti un’idea affascinante: combinare la portabilità degli smartphone con la qualità d’immagine delle DSLR. L’ultima riflessione riguarda come, nel quotidiano, la praticità di un telefono che entra facilmente in tasca rimanga insostituibile rispetto alla pesantezza e alle complicazioni di attrezzature fotografiche più elaborate.