L’acquisto di un SSD (Solid State Drive) è un investimento che migliora immediatamente l’esperienza d’uso del tuo computer, grazie alla maggiore velocità di accesso ai dati rispetto ai tradizionali hard disk. Tuttavia, per garantirne una lunga durata e prestazioni ottimali, è necessario seguire alcune semplici best practices e prevenire errori comuni. In questa guida completa, scopriremo come mantenere un SSD in salute, usarlo al meglio, aumentare la sua durata nel tempo, migliorarne le prestazioni e risolvere eventuali problemi legati al suo utilizzo.

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Perché è importante prendersi cura del tuo SSD
Gli SSD offrono numerosi vantaggi rispetto agli hard disk meccanici tradizionali, come una maggiore velocità e una maggiore resistenza agli urti. Tuttavia, anche gli SSD hanno dei limiti: sono dispositivi a stato solido che, pur essendo molto più durevoli rispetto agli hard disk, hanno un numero limitato di cicli di scrittura: ogni volta che un dato viene scritto su un SSD, il disco subisce un piccolo degrado. Con il tempo, se non seguiamo alcune buone pratiche, questo può influire sulle prestazioni e sulla durata del dispositivo.
La buona notizia è che, seguendo alcuni semplici accorgimenti, puoi evitare che il tuo SSD perda velocità o che si danneggi prematuramente. In questa guida ti spiegherò come ottimizzare l’uso del tuo SSD, migliorare le sue performance e preservarne la durata.
Come funziona un SSD e perché la scrittura può diventare un problema

Gli SSD sono costruiti con celle di memoria flash, che possono essere scritte e lette. Tuttavia, a ogni scrittura, le celle si consumano lentamente. Più scritture fai sul disco, più velocemente il dispositivo si degraderà.
Inoltre, gli SSD utilizzano una tecnica chiamata “wear leveling”, che distribuisce uniformemente le scritture tra tutte le celle. Nonostante ciò, se l’uso del disco non è ottimizzato, il numero di cicli di scrittura può aumentare, accelerando il processo di usura.
Tutti gli SSD hanno quindi un determinato numero di scritture su disco prima di iniziare a logorarsi e a perdere velocità, è quindi necessario fare un po’ di manutenzione e prendere qualche precauzione al fine di curare al meglio il proprio disco.
Come massimizzare la vita di un SSD e usarlo al meglio: Tecniche e Best Practices
Qual è la dura della vita di un SSD? La durata media di vita di un SSD si attesta attorno ai 20 anni prima di poter notare un calo delle prestazioni o andare incontro ad una eventuale morte del drive, da mettere sempre in preventivo il colpo di sfiga. Al fine di massimizzare la vita del nostro nuovo drive dobbiamo ridurre al minimo le piccole operazioni di scrittura tramite queste semplici ma avanzate tecniche!
1. Abilitare il Comando TRIM
Uno dei primi e più importanti passaggi per preservare la vita di un SSD è abilitare il comando TRIM. Questo comando permette al sistema operativo di informare l’SSD su quali blocchi di dati non sono più in uso, così da ottimizzare la gestione della memoria.
Quando un file viene eliminato, il sistema operativo segnala l’SSD che quello spazio è disponibile per essere riutilizzato. Senza TRIM, l’SSD non saprebbe quali blocchi sono liberi e sarebbe costretto a riscrivere su dati vecchi o inutilizzati, aumentando il numero di scritture.
Cos’è il TRIM?
Wikipedia dice del TRIM:
Il comando TRIM permette ad un sistema operativo di indicare i blocchi che non sono più in uso in un’unità a stato solido (o “SSD”), come ad esempio i blocchi liberati dopo l’eliminazione di uno o più file. Generalmente, nell’operazione di cancellazione eseguita da un Sistema Operativo (OS), i blocchi data vengono contrassegnati come non in uso. Il TRIM permette all’OS di passare questa informazione alcontroller dell’SSD, il quale altrimenti non sarebbe in grado di sapere quali blocchi eliminare.
Quindi generalmente il TRIM è la prima linea di difesa per il nostro SSD, solitamente questa funzione è attivata di default su tutti gli Solid State e anche qui ci viene in aiuto SSDLife che ci dirà se tale opzione è attiva o meno. Nel caso in cui non sia attiva consultate il sito del produttore per ottenere maggiori informazioni.
Come attivare TRIM su Windows:
- Premi il tasto Windows + X e seleziona Prompt dei comandi (Amministratore).
- Digita il comando:
fsutil behavior query DisableDeleteNotify
- Se la risposta è DisableDeleteNotify = 0, significa che il comando TRIM è già attivo. Se invece la risposta è 1, devi attivarlo manualmente:
- Digita il comando:
fsutil behavior set DisableDeleteNotify 0
- Digita il comando:
Su macOS, TRIM è generalmente attivo di default sugli SSD Apple, ma puoi verificarlo e abilitarlo (se necessario) tramite il Terminale con il comando: sudo trimforce enable

2. Disabilitare o rimuovere le funzioni inutili del Sistema Operativo
Il sistema operativo ha alcune funzioni che scrivono sul disco quando la memoria RAM non è sufficiente, tale funzione era utilizzata in passato per prevenire i casi di RAM insufficiente ma con gli attuali computer non è necessaria e può, nel caso in cui sia attiva, scrivere un numero eccessivo di blocchi sul nostro disco. Ci sono quindi alcune modifiche da fare per evitare tali problematiche, ecco le principali funzioni da disabilitare:
a) Paging (File di paging)
Windows utilizza il file di paging per compensare la memoria RAM insufficiente, ma con almeno 4 GB di RAM, spesso non è necessario e potete disabilitare questa funzione al fine di evitare di scrivere inutili informazioni onde evitare un’eccessiva quantità di scritture sull’SSD. In questo caso seguiamo il procedimento seguente:
Come disabilitare il file di paging in Windows:
- Tasto destro su Computer e seleziona Proprietà.
- Clicca su Impostazioni di sistema avanzate.
- Vai alla scheda Avanzate e clicca su Impostazioni sotto la sezione Prestazioni.
- Nella finestra successiva, vai su Avanzate e clicca su Cambia in Memoria Virtuale.
- Deseleziona Gestisci automaticamente e seleziona Nessun file di paging.
b) Ibernazione
L’ibernazione può letteralmente uccidere lentamente il vostro SSD visto che va a scrivere inutilmente un grosso quantitativo di dati nel nostro disco, di fatto l’ibernazione scrive il contenuto della RAM sull’SSD. È quindi preferibile disattivarla e preferire, piuttosto lo spegnimento del PC.
Come disabilitare l’ibernazione su Windows:
- Apri il Pannello di controllo e seleziona Opzioni risparmio energia.
- Clicca su Modifica impostazioni combinazione.
- Seleziona Modifica le impostazioni di alimentazione avanzate.
- Disattiva l’ibernazione sotto Suspensione.
c) SuperFetch e Defrag
SuperFetch e la deframmentazione sono funzioni che sono divenute inutili, anzi quasi dannose, e che non sono necessarie con un SSD, quindi è meglio disabilitarle. La deframmentazione, infatti, è progettata per gli hard disk meccanici e non porta benefici su un SSD.
Come disabilitare SuperFetch e Defrag:
- Vai su Pannello di controllo > Strumenti di amministrazione > Servizi.
- Cerca SuperFetch e Defrag nei servizi e imposta entrambi su Disabilitato.
3. Monitorare e gestire le scritture sul disco
Un altro passo fondamentale per preservare la salute del tuo SSD è monitorare l’attività di scrittura. Ci sono alcuni software che ti permettono di tenere sotto controllo le operazioni di lettura e scrittura sul disco.
a) SSDLife
Una delle prime cose da fare, dopo aver montato un SSD, è installare SSDLife: un programmino che monitora in background l’attività del disco e che permette di eseguire alcuni test di base e che ci indicherà in ogni istante lo stato di salute del nostro disco. Ci permette inoltre di monitorare le fasi di lettura e scrittura dei blocchi al fine di trovarne errori.
b) Junction Points (Punti di Giunzione)
I punti di giunzione sono le cartelle Temp del sistema operativo e sono solitamente contenute nel percorso “C:\Windows\Temp” e potrebbero essere spostate su un percorso secondario, esterno all’SSD, come ad esempio “E:\Storage\Cache\Temp”. Utilizzando strumenti come Junction, puoi creare link simbolici che spostano queste cartelle su un altro dispositivo, questa modifica ci permetterà di ridurre le scritture sul nostro Solid State Drive ridirezionandole su di un normale HDD.
Al fine di eseguire tale operazione vi consigliamo di usare il programma Junction che è compatibile con Windows e Linux. La documentazione di tale programma vi spiegherà accuratamente le procedure da seguire.
4. Spostare i file più pesanti su HDD o SSD secondario
Per ridurre il numero di scritture sull’SSD principale, è consigliato spostare applicazioni e file che scrivono frequentemente sul disco, come file temporanei e cache, su un altro SSD o su un tradizionale HDD.
Puoi utilizzare Monitoraggio risorse in Windows per vedere quali applicazioni scrivono di più su disco e decidere se spostarle su un disco secondario.

5. Rimuovere le applicazioni che scrivono spesso su disco
Come avrai ben capito più scriviamo piccoli blocchi su disco più nel lunghissimo periodo ne risentiremo, è quindi possibile andare a rimuovere o spostare alcune app al fine di salvaguardare la vita del nostro amato SSD.
- Premi Windows e cerca Monitoraggio risorse
- Clicca su Disco
- Ordina le applicazioni in base alla voce Scrittura nella parte alta chiamata Processi con attività disco
Queste sono le applicazioni attualmente in uso e sono ora ordinate in base alla frequenza di scrittura su disco, la procedura ideale è quella di spostare su un disco secondario le applicazioni che scrivono maggiormente su disco, questo andrà ad influire in maniera negativa sulle prestazioni dei programmi spostati ma allungherà la vita del vostro SSD, è quindi consigliabile farlo con applicazioni non troppo dispendiose in fatto di risorse come determinati programmi per musica, specialmente quelli per DJ, di video editing e per il download di file da internet.
Cosa mettere e cosa non mettere nel nostro SSD:

Gli SSD sono dispositivi robusti e performanti, ma è essenziale prendersene cura per garantirne la durata e le prestazioni nel tempo. Segui i suggerimenti di questa guida per ottimizzare l’uso del tuo SSD:
- Abilita TRIM per migliorare la gestione dei blocchi inutilizzati.
- Disabilita funzioni come Paging, Ibernazione, SuperFetch e Defrag che possono causare scritture inutili.
- Utilizza software di monitoraggio come SSDLife per tenere traccia dello stato di salute del disco.
- Sposta le applicazioni e i file più scriventi su altri dispositivi di archiviazione.
Un consiglio finale che adotto personalmente assieme ai precedenti: utilizza l’SSD senza troppe preoccupazioni e senza farti troppi problemi, evit principalmente di utilizzare il disco principale per scaricare contenuti da internet.