Dopo una lunga attesa, i tecnici del Kennedy Space Center in Florida hanno realizzato un’importante fase del progetto Artemis II, alla quale sta lavorando la NASA. Nella notte di sabato, il core stage del secondo razzo Space Launch System è stato posizionato tra i due razzi a propulsione solida, preparandosi a un lancio che segnerà un momento significativo nella storia dell’esplorazione spaziale. Questo articolo esplora le dinamiche di questa movimentazione e il significato di questo passo per il programma spaziale della NASA.
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L’operazione di posizionamento del core stage
La manovra, avvenuta all’interno del maestoso Vehicle Assembly Building, alto 52 piani, ha richiesto un’accurata pianificazione e l’impiego di potenti gru. Gli operatori hanno innanzitutto sollevato il core stage, dall’inconfondibile colore arancione burro, dal suo sostegno lungo il corridoio centrale del VAB. Questa fase ha incluso un’operazione di rotazione verticale della struttura, permettendo agli operatori di scollegare una delle gru.
Successivamente, il razzo è stato sospeso a una gru aerea da 325 tonnellate, per essere sollevato sopra un’area strategica del VAB. Il core stage, realizzato da Boeing, ha un peso di circa 94 tonnellate e una lunghezza complessiva di 65 metri. Questo stadio sarà essenziale per la missione Artemis II, dato che sarà responsabile di trasportare 730.000 galloni di propellente criogenico al momento del lancio. Un’operazione cruciale, già in programma, che si prevede avverrà l’anno prossimo quando il razzo porterà un equipaggio di astronauti in un volo intorno alla Luna.
Collegamento e assemblaggio del razzo
Dopo aver posizionato il core stage, i tecnici hanno proceduto a collegarlo ai razzi a propulsione solida, un passo necessario per assicurare la stabilità e la sicurezza dell’intero sistema. Questo processo si è svolto il giorno successivo nel VAB, dove i team hanno unito il core stage ai punti di attacco portanti, sia nella parte anteriore che in quella posteriore. Gli ingegneri hanno completato anche i collegamenti elettrici e di dati, fondamentali per il corretto funzionamento del razzo.
Il successivo passaggio prevede l’installazione di un adattatore a forma conica sopra il core stage, che sarà seguito dall’aggiunta dello stadio superiore del razzo e di un ulteriore adattatore, culminando infine nel montaggio della navetta Orion. Questa navetta sarà la casa dell’equipaggio di quattro persone durante il loro viaggio di dieci giorni nello spazio profondo.
Preparazioni per la missione Artemis II
La missione Artemis II rappresenterà il primo volo con equipaggio del programma Artemis della NASA. L’obiettivo finale di questo programma è consentire agli astronauti di atterrare sul polo sud lunare, avviando la costruzione di una presenza umana sostenibile sulla Luna, con uno sguardo verso future missioni su Marte. Sebbene la Artemis II non atterrerà sulla Luna, rappresenterà comunque un passo storico, in quanto sarà la prima volta, dopo il 1972, che un gruppo di persone volerà nei pressi del satellite naturale della Terra.
A potenziare questo core stage ci saranno quattro motori RS-25, rimasti dal programma Space Shuttle della NASA. Questi motori, già collaudati, garantiranno la potenza necessaria per il lancio e il volo verso la Luna, segnando un ulteriore capitolo nell’epopea dell’esplorazione umana nello spazio. Nella cornice di questa straordinaria operazione, si profila un futuro brillante e carico di aspettative per le missioni spaziali della NASA.