Sicurezza e privacy: meglio Android o iOS?

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Il dualismo tra Android e iOS è una sfida che ha caratterizzato il settore mobile negli ultimi anni e, con tutta probabilità, farà lo stesso nei prossimi.

Stiamo parlando di un duopolio assoluto, in grado di spaccare di netto l'utenza, sebbene entrambe le soluzioni si presentino come solide e degne di considerazione. Di fatto, a dispetto di ciò che possono dire fan o detrattori, si tratta di ambienti validi, che a seconda del caso si adattano o meno alle diverse tipologie di utente.

In questo caso specifico, però, vogliamo prendere in esame un aspetto delicato e trasversale come sicurezza e privacy.

Questo ambito è, proprio in questi mesi, scosso dalle nuove normative europee. L'applicazione del Digital Markets Act sembra destinato a rivoluzionare (soprattutto nel contesto Apple) il modo in cui i due sistemi operativi affrontano il rapporto con le informazioni personali dell'utente.

In questo articolo metteremo a confronto dispositivi Android e iPhone, cercando di capire lato privacy e sicurezza quali dei due OS offre, allo stato attuale, maggiori garanzie.

Android ios

Android e iOS: sicurezza e privacy a confronto

Cominciamo discutendo dei numeri relativi al mercato.

Android, sotto questo punto di vista, sovrasta i seppur ottimi iPhone. Statisticamente, il sistema operativo di Google ha circa tre quarti dell'intero settore tra i suoi utenti. Un aspetto positivo, ma non sotto tutti i punti di vista.

Più utenti, infatti, significa anche maggior attenzione da parte dei cybercriminali. Per un hacker, statisticamente, il bacino d'utenza Android offre molte più potenziali vittime (dunque introiti).

Ciò non significa che l'ecosistema Apple sia del tutto immune agli attacchi informatici. Tanto macOS quanto iOS, infatti, di pari passo con il crescere degli utenti ha visto anche il fiorire di malware e altri pericoli fino a poco tempo prima riservati ad altri sistemi operativi.

Tutto questo discorso, seppur logico, non risponde alla domanda principale. Uno davanti all'altro, quale dei due sistemi operativi mobile offre maggiori garanzie per sicurezza e privacy?

Due filosofie di sviluppo distinti

Quando si mettono a confronto i due ecosistemi, la prima differenza che salta all'occhio è la natura open source di Android. Di fatto, chi vuole realizzare la propria app nel sistema operativo di Google gode di una notevole libertà d'azione. Ciò è valido tanto per gli sviluppatori con buone intenzioni, quanto per i cybercriminali.

Il rovescio di medaglia di questa filosofia, è l'annesso rischio a livello di sicurezza. Un mix esplosivo che, nel corso degli anni, ha dato vita a una lista lunghissima di malware in ambiente Android.

La filosofia iOS, di contro, si è sempre basata su principi diversi. Apple, direzionando la sua utenza verso App Store, ha sempre cercato di mantenere il pieno controllo sulle app del proprio ecosistema.

Questo pregio (o limite, a seconda del punto di vista) è però destinato ad essere annullato. Il già citato DMA dell'UE, infatti, sta portando Apple verso l'apertura a store di terze parti, con conseguente minor controllo del colosso di Cupertino sulle app dei propri iPhone.

L'impatto di questi nuovi regolamenti, al netto di alcune previsioni degli esperti del settore, sarà valutabile solo con il passare dei mesi, se non degli anni.

Nonostante ciò, iOS sembra avere ancora una freccia in più al proprio arco, ovvero la questione aggiornamenti. Apple, infatti, rispetto a Google sembra offrire maggiore tempestività in tal senso, offrendo soluzioni e correzioni più rapide in caso di individuazione di vulnerabilità o simili.

Il sideloading

A causare maggiori problematiche di sicurezza in ambiente Android è prevalentemente la pratica conosciuta come sideloading.

Si tratta dell'abitudine di installare app che non sono presenti su Google Play, utilizzando store alternativi o direttamente file APK scaricati dal Web. In questo contesto, come appare logico, è molto semplice incappare app malevole.

Come accennato, questo tipo di abitudine legata all'ambiente Android, potrebbe presto espandersi anche su iOS, portando anche nell'ecosistema Apple questa tipologia di rischi.

da android a ios

Un problema a lungo sottovalutato da Google

Per un lungo periodo, Google ha ritenuto Android un ambiente relativamente sicuro. Questo abbassare la guardia ha causato due effetti negativi. In primis, gli hacker hanno avuto il tempo per organizzarsi e creare malware sempre più aggressivi.

In seconda battuta, Apple ha potuto prendere un certo margine di vantaggio nell'ottica sicurezza e privacy, potendo dunque considerarsi come il sistema mobile più sicuro. Ora, come detto, l'apertura a store di terze parti potrebbe ripianare le differenze, ma ciò non è per forza una buona notizia per gli utenti.

Google ha cambiato marcia da tempo, cercando di cambiare approccio e imitando alcuni comportamenti adottati da iOS. Per esempio, ha abbandonato la filosofia di concedere alle app tutti i permessi in blocco, consentendo all'utente di scegliere singolarmente cosa concedere a una specifica app. Ciò, abbinato ad aggiornamenti e patch sulla sicurezza sempre più frequenti, hanno permesso perlomeno di arginare gli attacchi informatici.

Conclusioni

Per sua stessa natura, iOS ha nei suoi punti forti sicurezza e privacy, sebbene i regolamenti UE potrebbero presto andare a limitare il controllo di Apple sul suo sistema operativo. Google si è mossa con un filo di ritardo con Android ma, anche grazie all'enorme numero di sviluppatori e utenti, sta cercando di arginare gli abusi legati al cybercrimine.

Di fatto, ciò che fa realmente la differenza è la prudenza che dovresti avere quando scarichi e avvii un'app. Fare attenzione ai permessi concessi e affidarti, per quanto possibile, a fonti e store sicuri, può fare la differenza tanto su Android quanto su iOS.

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