L’attrice americana Scarlett Johansson ha rivolto un appello ai legislatori affinché stabiliscano limiti sull’uso delle tecnologie di Intelligenza Artificiale . Questo invito è nato in seguito alla diffusione di un video deepfake, diventato virale, in cui lei e diverse celebri personalità di origine ebraica esprimono la loro opposizione al rapper Kanye West. Una situazione che solleva preoccupazioni sulla crescente potenza e sui rischi associati all’uso dell’AI nella creazione di contenuti audiovisivi.
La creazione del video controverso
Il video in questione, disponibile sui principali social media, inizia con Scarlett Johansson che indossa una maglietta bianca. Sulla maglietta è raffigurata una mano con il dito medio in alto e, sotto, le parole “Kanye“, arricchite dalla Stella di Davide al centro. Questo riferimento è chiaramente rivolto a Kanye West, il quale recentemente ha lanciato una maglietta con un simbolo nazista, attirando le ire della comunità ebraica per le sue affermazioni antisemite.
Nel video generato dall’AI si possono vedere anche altri noti volti del mondo dello spettacolo, tra cui Drake, Jerry Seinfeld, Steven Spielberg e Mila Kunis. La soundtrack del video include “Hava Nagila“, una canzone tradizionale ebraica. La clip termina con una rappresentazione di Adam Sandler, sempre realizzata tramite tecnologia AI, che mostra il dito medio verso la telecamera, accompagnato dalle scritte “Enough is Enough” e “Join the Fight Against Antisemitism“.
La posizione di Scarlett Johansson sull’uso dell’Intelligenza Artificiale
In una dichiarazione riportata da PEOPLE, Scarlett Johansson sottolinea il rischio di “usi impropri dell’AI“, a prescindere dal messaggio che si desidera comunicare. L’attrice ha rivelato che il video è giunto alla sua attenzione tramite amici e familiari e ha espresso la sua fermezza nel condannare l’antisemitismo e ogni forma di odio.
Johansson, dietro il suo attivismo, riconosce il potenziale distruttivo dell’AI. Ha affermato: “Sono una donna ebrea e non tollero l’antisemitismo. Tuttavia, il potenziale per incitare all’odio attraverso l’AI rappresenta una minaccia molto più seria rispetto a una persona che espone le proprie opinioni”. La sua è una richiesta che va oltre il dibattito pubblico, esortando le autorità a precauzioni concrete per impedire abusi dell’AI, per proteggere la società da contenuti manipolati e fuorvianti.
La necessità di regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale
Johansson non si è limitata a rilevare il problema, ma ha evidenziato come l’AI non riguardi soltanto le celebrità: “Io sono una vittima nota dell’AI, ma in realtà queste minacce implicano tutti noi”. L’attrice ha manifestato la necessità di risposte adeguate alle nuove tecnologie, spingendo per normative che proteggano i cittadini dai deepfake e altri rischi analoghi.
Rivolgendosi al governo degli Stati Uniti, ha chiesto l’implementazione di leggi in grado di limitare l’uso dell’AI. Johansson ha definito questa questione una “causa bipartisan“, indicando che le implicazioni di una mancata regolamentazione non riguardano solo l’attualità, ma il futuro dell’intera umanità.
Non è la prima volta che Scarlett Johansson si oppone all’uso non autorizzato delle tecnologie di AI. Nel passato, ha già espresso la sua contrarietà verso strumenti sviluppati da OpenAI che impiegavano la sua voce senza consenso, un atto che solleva interrogativi etici e legali sull’appropriazione dell’identità altrui.
Le questioni legate all’Intelligenza Artificiale e la loro gestione rimangono, così, una tematica cruciale nel dibattito pubblico e politico, con una crescente attenzione verso il bisogno di un quadro normativo appropriato che tuteli i diritti e le libertà individuali.