Samsung sta per lanciare il suo nuovo visore, Project Moohan, che promette di sfidare l'Apple Vision Pro. Equipaggiato con un gran numero di sensori e schermi OLED di alta qualità, il dispositivo utilizzerà Android XR per portare l'intelligenza artificiale nel campo del computing spaziale. Ma il successo di questo progetto appare incerto, e non tutto sembra roseo.
La produzione in arrivo
Secondo quanto riportato da Business Post, la produzione di massa del visore XR di Samsung inizierà il prossimo mese, con una data di rilascio prevista per il terzo quadrimestre di quest'anno, che corrisponde ai mesi di luglio, agosto o settembre. Tuttavia, un aspetto cruciale desta preoccupazione: l'obiettivo annuale di produzione è fissato a sole 100.000 unità. Questo numero è sorprendentemente basso e potrebbe suggerire che ogni visore richiede un hardware costoso e una costruzione complessa.
Il legame tra produzione limitata e prezzo è noto. Come esempio, l’Apple Vision Pro è stato realizzato in 500.000 esemplari e venduto a 3.500 dollari. Con queste premesse, c'è molta curiosità riguardo a quanto potrà costare il Project Moohan. La produzione limitata potrebbe riflettersi inevitabilmente sul prezzo finale, rendendo il dispositivo accessibile solo a pochi.
Un prezzo accessibile: una questione cruciale
Sebbene creda nel potenziale del computing spaziale come prossima frontiera tecnologica, è evidente che questa innovazione ha bisogno di ulteriore sviluppo. Attualmente, sembra più un'idea che cerca un'applicazione concreta, un problema che nessuno avverte nella fruizione quotidiana di un PC o di un laptop.
Aggiungere un prezzo elevato, in un contesto dove questo visore è descritto, per ammissione di Google, come un prodotto "episodico", potrebbe aumentare le difficoltà. Questo prodotto è concepito per essere utilizzato sporadicamente, il che solleva dubbi sull'opportunità di un investimento così ingente. Comprendere perché un amico abbia speso 3.500 sterline per un headset di realtà virtuale può generare frustrazione, specialmente se l’utilizzo effettivo risulta limitato.
Se non sarà chiaro che il computing spaziale ha un posto stabile nel mercato, il prezzo rimarrà una barriera fondamentale all'adozione. In tal senso, scegliere alternative più accessibili, come Meta Quest 3 o Quest 3S, potrebbe risultare più conveniente sia economicamente che sul fronte dell'esperienza utente, almeno per il momento.
Un mercato in evoluzione
La competizione tra i visori di realtà aumentata e virtuale entra in una fase decisiva. Samsung e Apple non sono le uniche aziende a investire in questa tecnologia, ma le loro strategie e prezzi potrebbero determinare il futuro della categoria. Gli utenti stanno cercando esperienze coinvolgenti, ma ci vorrà tempo per costruire una base solida di utilizzatori disposti a investire somme considerevoli in prodotti ancora in fase di definizione.
Le aziende devono affrontare la responsabilità di educare il mercato sull'effettivo valore delle loro soluzioni e sulla loro praticità nel quotidiano. Sapere cosa offre il Project Moohan, al di là delle specifiche tecniche, sarà fondamentale per il suo successo. Fino a quando non sarà evidente che il computing spaziale diventerà un elemento essenziale per tutti, la questione del prezzo rimarrà al centro delle discussioni.
Sarà interessante vedere come gli eventi si svilupperanno nei prossimi mesi, e se Samsung riuscirà a trovare la giusta combinazione tra innovazione e prezzo per conquistare il mercato, senza dimenticare le aspettative crescenti dei consumatori.