In un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, Samsung ha intrapreso un’importante strategia per raddrizzare la sua divisione semiconduttori, alle prese con difficoltà nel garantire clienti statunitensi significativi. L’azienda sudcoreana ha recentemente rivelato un notevole aumento del 54% nelle sue esportazioni verso la Cina da parte di aziende locali che sono in cerca di chip avanzati per l’intelligenza artificiale, complici le sempre più restrittive normative statunitensi sulle esportazioni.
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Vendite in crescita verso la Cina
Il mercato cinese ha assunto un ruolo cruciale per Samsung, con un incremento esponenziale delle vendite che ha colto di sorpresa gli analisti. Nel 2023, la società coreana ha siglato un accordo significativo con Kunlun, una sussidiaria di Baidu dedicata alla progettazione di semiconduttori, per la fornitura di logiche dies, componenti essenziali nella produzione di chip per intelligenza artificiale. Questo accordo, che ha garantito a Kunlun una fornitura che coprirebbe più di tre anni, riflette l’urgenza di molte aziende cinesi nel procurarsi stoccaggi di chip avanzati, il cui valore è in costante ascesa.
La rapida crescita delle esportazioni di Samsung verso la Cina evidenzia non solo una domanda interna più solida ma anche il bisogno di diversificare le fonti di ricavi in un periodo in cui le tensioni geopolitiche possono influenzare negativamente il commercio. Questo aumento è fondamentale per compensare le difficoltà incontrate in altri mercati, in particolare negli Stati Uniti, dove la competizione con altri produttori, come Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, si fa sempre più agguerrita.
Investimenti e sfide negli Stati Uniti
Il conglomerato tecnologico coreano ha annunciato nel 2023 un massiccio investimento di 40 miliardi di dollari per espandere le sue strutture di produzione e confezionamento di chip avanzati in Texas, sostenuto fino a 6.4 miliardi di dollari in sussidi da parte del governo federale. Nonostante questo, il business del contract chipmaking di Samsung ha trovato difficoltà nel conquistare clienti americani di alto profilo, perdendo fette di mercato in favore di competitor come TSMC, che ha pianificato investimenti di almeno 100 miliardi di dollari per nuove fabbriche in Arizona.
Questa situazione ha messo Samsung nella posizione di dover rivalutare le sue strategie commerciali. La crescita della domanda per semiconduttori di alta qualità è un’opportunità, ma il colosso sudcoreano deve anche affrontare la concorrenza interna, in particolare quella di SK Hynix, che ha superato Samsung nel mercato della memoria ad alta larghezza di banda, un altro componente fondamentale per i chip AI.
La competizione con SK Hynix e l’accesso ai chip
SK Hynix, leader nella fornitura di memoria ad alta larghezza di banda , si sta affermando ulteriormente nel mercato, vantando un utile operativo trimestrale superiore a quello di Samsung per la prima volta nella storia delle due aziende. Questa sfida è accentuata dalla richiesta crescente di chip da parte di produttori di intelligenza artificiale, come Nvidia, AMD, Intel e Broadcom, che hanno già accaparrato gran parte della fornitura di HBM.
Secondo Jimmy Goodrich, consulente senior per l’analisi tecnologica del Rand Corporation, le aziende cinesi si trovano in una situazione difficile, dal momento che non hanno accesso ai chip HBM di SK Hynix, completamente acquistati dai principali produttori di chip per intelligenza artificiale. Le relazioni commerciali tra Samsung e i clienti cinesi possono quindi rivelarsi strategiche ma concomitanti a una complessità non indifferente, in un panorama tecnologico dove le tensioni tra le due superpotenze si intensificano.
La capacità di Samsung di navigare in queste acque turbolente dipenderà dalla sua abilità di mantenere una forte posizione nel mercato cinese, mentre si prepara ad affrontare una concorrenza sempre più serrata in un settore in rapida evoluzione.