Nel corso del 2018 Xiaomi ha avuto la propria consacrazione in Europa ed in Italia con l’apertura di nuovi store e con il debutto ufficiale nel vecchio continente. Il 2018 è stato un anno ricco di device, smartphone e tablet per il produttore cinese che si è dimostrato in grado di realizzare device per diverse fasce di mercato centrando sempre pienamente gli obiettivi di qualità e di prezzi aggressivi. Dopo l’enorme successo di Xiaomi Mi A2 con Android One e Xiaomi Mi 8 con MIUI è arrivato sul mercato Pocophone F1 by Xiaomi. Va precisato che Pocophone è una startup nata 2 anni fa e cresciuta in stretta collaborazione con Xiaomi, da questo deriva il nome “by Xiaomi”, il produttore cinese ha messo a disposizione il software, il supporto per lo sviluppo, la realizzazione e parte relativa a garanzia ed assistenza. Pocophone F1 è uno smartphone con il cuore da top di gamma (il comparto hardware è eccellente) ma con la carrozzeria di un prodotto di fascia media, viene venduto ad un prezzo di soli 300 euro su Honorbuy. Vi faccio uno spoiler: mi è piaciuto davvero tanto. Scopriamo tutti i segreti di Pocophone F1 nella recensione completa di OutOfBit.
Indice dei contenuti
Videorecensione Pocophone F1 by Xiaomi
Confezione, contenuto ed unboxing
Finalmente una scatola di un colore diverso dal solito! Nella confezione di Pocophone regna il contrasto fra nero e giallo. Una volta aperta la bella confezione troviamo tutto quello che è lecito aspettarsi: caricabatterie veloce da 18 watt che ci permette di completare una ricarica in poco più di un’ora e mezza, cavo USB-C e una semplice cover in silicone trasparente.
Design, costruzione ed ergonomia
Come dicevo ad inizio articolo, ci si rende conto che Pocophone F1 non è un top di gamma, sotto il punto di vista costruttivo, quando lo si impugna per la prima volta. Per la costruzione, al fine di contenere i costi, Xiaomi e Pocophone hanno optato per un corpo in policarbonato opaco. Il policarbonato è una materiale che eravamo abituati a vedere sui top di gamma di qualche anno fa ma che ultimamente è stato utilizzato solamente per device di fasce inferiori. Questa scelta costruttiva rende il device più resistente alle cadute ma manca il feeling premium che avrebbero dato metallo o vetro. Vista la scelta dei materiali plastici si sarebbe potuto osare di più in termini di colori e personalizzazioni, mi sarebbe piaciuto vedere qualche elemento di richiamo al bel giallo della confezione. Oltre al contenimento dei costi l’azienda ha giustificato la scelta dei materiali plastici con l’abitudine, della quasi totalità degli utenti, di coprire lo smartphone con una cover. La cover trasparente in confezione è carina ed una volta montata rende il device piacevole alla vista ed al tocco, elimina anche il problema della fotocamera esposta.
La parola perfetta per definire il design di Pocophone F1 è: semplice. Le linee pulite ed arrotondate lo rendono sobrio e dal bell’aspetto. Nel posizionamento degli elementi e nella costruzione si vede l’influenza di Xiaomi: nel lato sinistro trova posto il solo slot ibrido per le due NanoSIM e memoria microSD, sul lato destro sono posizionati il bilanciere del volume ed il tasto power. In basso ci sono due uscite per l’altoparlante mono, un microfono e la porta USB Type-C, in alto troviamo il microfono secondario ed il jack audio da 3,5 mm.
Il retro del device ospita una placca, leggermente esposta, che integra la doppia fotocamera ed buon sensore per le impronte digitali, quest’ultimo è facile da raggiungere e funziona in maniera rapida e precisa. La parte frontale ospita un notch, di dimensioni importanti, al cui interno sono posizionati la fotocamera ed il sensore per lo sblocco con il volto in 2D, in basso trova posto anche un piccolo al led di notifica. Ho apprezzato la qualità e la precisione dello sblocco con il volto che funziona molto bene anche in ambienti bui grazie al sensore ad infrarossi.
L’ergonomia nel complesso è sufficiente ed in linea con gli smartphone di fascia medio alta del 2018. Il device ha dimensioni di 155,5 x 75,3 x 8,8 mm con un peso di 180 grammi, si maneggia abbastanza bene e si riesce ad usare con una mano grazie alla apposita modalità.
Hardware
Pocophone F1 è una macchina da Formula 1 per quanto riguarda il comparto hardware. Sotto la scocca in plastica è nascosto un motore da vero top di gamma composto da: Snapdragon 845 octa core da 2,8 Ghz, coprocessore grafico Adreno 630, 6 GB di RAM LPDDR4X e 64 o 128 GB di memoria interna UFS 2.1. Da sottolineare la possibilità di espandere la memoria utilizzando una memoria microSD, anche se questo porta a dover sacrificare uno dei due slot per NanoSIM.
Prestazioni
Il motto di Pocophone F1 è “Master of Speed”. Questo smartphone si dimostra essere all’altezza dei top di gamma più blasonati e ci permette di ottenere prestazioni al top e fluidità in ogni momento grazie ad un hardware davvero potente. Le performance ottenute sono ottime in ogni ambito di utilizzo: dalla navigazione all’utilizzo stress passando per il gaming. Le prestazioni sono paragonabili a quelli degli altri top di gamma del 2018 e non ho notato particolari punti di differenziazione. A dare una spinta positiva alle prestazioni è l’heat pipe con raffreddamento a liquido che permette un’efficiente dissipazione del calore consentendo al device di non soffrire di problemi dovuti al surriscaldamento, neanche durante le sessioni di gaming.
Sufficiente il comparto audio con un doppio speaker mono con pochi bassi, l’effetto stereo è garantito dalla capsula che funziona anche da altoparlante. Buona la qualità del suono in uscita via jack audio.
Connettività
Il comparto connettività è molto buono e mette a disposizione: connessione LTE fino a 1024 Mbps Cat. 16 con banda 20 e 4G, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band, Bluetooth 5.0, radio FM, sensore per impronte digitali preciso e veloce, sblocco facciale con sensore ad infrarossi preciso anche con pochissima luce e porta USB-C. Da sottolineare due pecche: manca il chip NFC e la porta USB-C non supporta l’uscita video, non è quindi possibile collegare lo smartphone ad uno schermo e trasmetterne i contenuti. Buona la geolocalizzazione con la presenza di A-GPS, Glonass e BDS con un fix non sempre velocissimo ma molto preciso, anche durante la navigazione a piedi.
Reparto telefonico
La ricezione e la qualità dell’audio in chiamata sono entrambe molto buone e non ho riscontrato problemi o mancanze e perdite di segnale durante i test. Sufficiente il vivavoce di buona qualità anche se con un volume massimo non altissimo. Buona la gestione del DualSIM con Dual Standby, dei contatti ed il dialer standard della MIUI 10.
Benchmark Antutu
I risultati dei benchmark Antutu mostrano quanto di buono abbiano fatto i ragazzi di Xiaomi. Con MIUI 10 Pocophone F1 si posiziona con sesto device più potente in commercio con un punteggio di 287969 punti.
Display
Lo schermo di F1 è uno dei punti dove il produttore è sicuramente andato al risparmio. I display sono i componenti più costosi degli smartphone attuali ed in questo caso Pocophone e Xiaomi hanno optato per uno schermo più che sufficiente, ma non al livello dei top di gamma, al fine di poter contenere il prezzo di vendita. Su Pocophone F1 è montato un display da 6,2 pollici con risoluzione Full HD+ (1080 x 2246 pixel) basato su tecnologia IPS e caratterizzato per angoli arrotondati e polarizzazione verticale. Lo schermo è buono, in linea con quello dei device di fascia media di Xiaomi, e in grado di ben figurare grazie a colori ben calibrati, una buona luminosità massima ed un buon funzionamento della luminosità automatica. Il livello del pannello è quindi molto buono ma è lecito aspettarsi luminosità e neri non da top di gamma. La leggibilità sotto la luce diretta del sole è sufficiente ed il notch è disattivabile dalle impostazioni.
Software
Su Pocophone troviamo una combinazione di MIUI 10 e launcher POCO. Al momento della prima accensione il device si presenta con MIUI 9 ma è fin da subito possibile aggiornare alla versione 10 che introduce molte novità, di cui ho parlato approfonditamente nella recensione di Xiaomi Mi 8, e che rende il device splendidamente fluido e molto bello dal lato grafico ed estetico. Le novità di MIUI 10 sono molte e comprendono: una nuova gestione delle notifiche che sono ora più complete e raggruppate, il nuovo multitasking in stile iOS che semplifica il passaggio fra le varie applicazioni e gesture ancora più precise rispetto alla precedente versione della MIUI. Non mancano poi tutte le personalizzazioni a cui ci ha abituati Xiaomi come second space, split screen, dual app, modalità ad una mano, temi, sicurezza e quanto altro. Unica pecca è la gestione delle notifiche: la presenza del notch e le attuali impostazioni software impediscono di vedere le icone di notifica e diventa quindi necessario effettuare lo swipe verso il basso della barra al fine di poter controllare se ce ne sono di nuove.
POCO launcher, disponibile gratuitamente sul Play Store, mi ha convinto e regala un’esperienza più simile ad Android Stock e più ordinata rispetto a quella di MIUI launcher. Con questo launcher è possibile avere un drawer delle applicazioni classico con una suddivisione automatica delle app per categoria e con una ottima funzione di ricerca. Sono inoltre disponibili altre funzioni come quelle per nascondere le app in uno spazio segreto e protetto, e la possibilità di utilizzare pacchetti di icone scaricabili dal Play Store. Onestamente questo launcher POCO mi è piaciuto molto e lo preferisco, per ordine e grafica, a quello stock della MIUI.
Fotocamera
Pocophone F1 monta sul retro una doppia fotocamera, leggermente sporgente, che combina un’ottica principale da 12 megapixel con apertura f/1.9 e Dual Pixel AutoFocus ed un’ottica secondaria da 5 megapixel con f/2.0. A lato della fotocamera trova posto un doppio flash LED a due tonalità. La fotocamera anteriore monta un sensore da 20 megapixel con apertura f/2.0.
La qualità degli scatti è generalmente buona ma non a livello dei top di gamma. Le foto realizzate in condizione di buona luce sono ottime, si riscontra qualche problema di messa a fuoco e di foto mosse quando la luce non è perfetta. Al calare della luminosità ambientale aumenta il rumore ma gli scatti rimangono sempre comunque sufficienti ed in linea con quelli realizzati da altri device di fascia media.
Buona l’applicazione fotocamera, quella dalla MIUI, che permette di utilizzare un buon HDR e di una AI non troppo invasiva ed in grado di migliorare colori e precisione delle foto. A queste funzioni si aggiungono numerose modalità di scatto e filtri in tempo reale.
I selfie realizzati con la fotocamera frontale sono appena sufficienti ed in questo comparto si sarebbe potuto fare sicuramente meglio. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4k con 30 fps ed hanno una buona qualità, nonostante la mancanza della stabilizzazione ottica.
Batteria ed autonomia
Per quanto riguarda la batteria ci troviamo fra le mani sicuramente un top di gamma. La capacità di 4000 mAh della batteria di Pocophone F1 permette di arrivare a fine giornata, anche con utilizzo stress, con circa il 30% di carica residua e consentono di arrivare a 2 giorni di autonomia con un utilizzo medio. In caso di bisogno si può ricorrere alla ricarica veloce grazie al supporto a QuickCharge 3.0.
Prezzo
Pocophone F1 ha un prezzo ufficiale di vendita in Italia di 329€ per la versione con 64 GB di memoria interna, è possibile risparmiare qualche euro acquistandolo su HonorBuy che lo propone a soli 302 euro. Il prezzo è davvero aggressivo e sbaraglia la concorrenza rendendo F1 un best buy nella categoria degli smartphone da 300 euro.
Conclusioni e giudizio finale su Pocophone F1
Acquistando Pocophone F1 ci si ritrova fra le mani uno smartphone fra i più potenti del 2018 ma si accetta anche di scendere a compromessi su materiali, display e fotocamera. Pocophone F1 non va paragonato ai top di gamma, va piuttosto confrontato con i device di fascia media, categoria dove risulta fra i migliori e dov’è in grado di primeggiare in ogni settore. Pocophone F1 by Xiaomi rappresenta il telefono perfetto per chi punta sulla sostanza (prestazioni, hardware, autonomia) e non vuole spendere più di 300 euro per uno smartphone. Non sarà il best buy assoluto di quest’anno ma può dire la sua nella fascia media di mercato.