Passato l’hype, passato il momento di euforia post lancio, vale davvero la pena acquistare il primo prodotto realizzato da Nothing? Scopriamolo insieme nella recensione degli auricolari Nothing Ear (1).
Lo scorso anno abbiamo assistito ad una magistrale lezione di marketing relativa al lancio delle Nothing Ear (1), un’operazione sapientemente mossa da Carl Pei e dal suo team che ha saputo creare un hype enorme attorno ad un prodotto semplice come un paio di auricolari.
Le cuffie Nothing Ear (1) hanno hanno suscitato grande interesse fra gli appassionati del mondo tech e si sono viste molte recensioni della prima ora super entusiastiche che esaltavano questi auricolari. In occasione del lancio non ho avuto occasione di provarle, ma da qualche mese ho avuto la fortuna di averne fra le mani un paio e le ho utilizzate come cuffie principali per ormai molte settimane, siamo quasi a 3 mesi di utilizzo quotidiano. Passato il momento dell’hype, dell’euforia e della scimmia, vale ancora la pena di acquistare queste cuffie?
Indice dei contenuti
Videorecensione: cosa resta dopo l’hype?
Confezione e accessori
La scatola va distrutta
La confezione di vendita delle Nothing Ear (1) è esteticamente appagante e ben realizzata, con lo stile che riprende quello del prodotto e con un contenuto classico.
L’esperienza di unboxing mi ha però lasciato l’amaro in bocca, per aprire la scatola è necessario strappare una linguetta di carta, operazione che danneggia irreparabilmente la confezione. Io sono un maniaco della tecnologia ed un collezionista e trovo sempre poco piacevole dover rovinare una scatola per poterla aprire.
All’interno del piacevole involucro troviamo, oltre alle cuffie contenute nel loro case, un cavo telato USB a USB-C per la ricarica e due coppie di gommini taglia S ed L (gli M sono già montati). Vista la qualità complessiva del prodotto, ed anche il prezzo di vendita, sarebbe stato utile e piacevole trovare qualche misura intermedia in più dei gommini.
Costruzione, design ed ergonomia
Design iconico e costruzione impeccabile
Se penso al mondo delle cuffie mi vengono in mente solamente le AirPods, sul mercato non ci sono altre auricolari riconoscibili a prima vista e non ci sono prodotti di altri brand così diffusi da essere noti alle masse. Le Nothing Ear (1) riescono nell’intento di rompere la monotonia di una categoria di prodotti che scimmiottano troppo spesso Apple, lo fanno con un design unico ed iconico caratterizzato da una cura sublime dei dettagli e da plastiche trasparenti, che mai si erano viste prima su un paio di cuffie.
La forma delle cuffie è abbastanza classica, a spiccare sono le plastiche trasparenti e i componenti interni a vista che le rendono uniche nel loro genere e particolarmente belle. La pulizia nella disposizione dei componenti interni è semplicemente impeccabile e ci mette fra le mani un prodotto bello da vedere, ed estremamente piacevole da studiare ed ammirare. La qualità costruttiva è pazzesca, va ricordato che queste cuffie stanno insieme grazie a della colla e la sua applicazione è perfetta. Geniali, ed utili, i pallini rosso e bianco che distinguono auricolare destro e sinistro, come accade nel mondo dei prodotti audio professionali, con lo stesso richiamo anche nel case, il tutto per sostituire le banali L ed R a cui siamo abituati.
Oltre ad essere ben costruite, le Nothing Ear (1) risultano particolarmente comode, grazie al peso di soli 4,7 grammi si riescono ad indossare per lunghe sessioni senza problemi. Ho apprezzato il formato della capsula che risulta molto stabile e non è eccessivamente pronunciato da creare l’effetto tappo tipico delle in-ear. Molto apprezzata anche la certificazione IPX4 che le rende resistenti a gocce e schizzi, perfette per allenarsi, anche in caso di pioggia.
L’iconico design delle cuffie è, naturalmente, ripreso anche sul case dove troviamo le stesse plastiche trasparenti ed una pulizia ed un minimalismo pazzeschi. L’astuccio ha una forma più squadrata rispetto a quella dei concorrenti e, con i suoi 58,6 x 58,6 mm x 23,7 mm e 57,4 grammi, non è particolarmente compatto, ma si riesce mettere nella tasca di un paio di jeans senza nessun problema. L’apertura a conchiglia è molto solida e ben salda grazie a dei buoni magneti. Sulla parte superiore troviamo un incavo che serve ad impugnare il case e a trasformarlo in un fidget spinner, un simpatico espediente per giocherellare mentre siete sui mezzi ed ascoltate la musica.
La scelta della plastica trasparente anche per il case mi ha convinto poco, l'effetto wow è assicurato ma tende a graffiarsi. Personalmente ho trattato l’astuccio maniacalmente bene e riporta comunque alcuni segni abbastanza evidenti, sopratutto nella parte inferiore. Questo è il prezzo da pagare per avere uno stile come questo.
Qualità audio ed esperienza d’uso
Una qualità audio solida e convincente
Dentro le Nothing Ear (1) troviamo dei driver dinamici da 11,6 mm realizzati in collaborazione con gli audiofili di teenage engineering che riescono a riprodurre i suoni in maniera molto buona. Grazie ai buoni driver riusciamo ad avere un audio di buona qualità in ogni ambito di utilizzo ed una buona copertura dello spettro sonoro.
Li ho usati per ascoltare musica, podcast e serie TV e devo dire che i risultati sono più che soddisfacenti con voci nitide, suoni chiari e con la possibilità di distinguere chiaramente gli strumenti musicali. I bassi sono abbastanza corposi, ma non pompati da risultare fastidiosi, i medi sono puliti e gli alti precisi, anche se leggermente metallici in alcuni frangenti. Il volume massimo è alto e non distorce eccessivamente.
La qualità audio è complessivamente molto buona e facilmente paragonabile a cuffie di fascia superiore come le Airpods Pro, le Sony o le Sennheiser che però vengono vendute al doppio del prezzo.
Più che sufficiente l’audio in chiamata con il nostro interlocutore che ci sentirà sempre in maniera chiara anche in situazioni ventose o di media rumorosità ambientale.
Riduzione del rumore ANC e trasparenza
Una riduzione del rumore che funziona
Personalmente non sono un grandissimo utilizzatore della cancellazione del rumore, principalmente perché mi ritrovo raramente ad usare le cuffie in ambienti rumorosi, ma devo dire che questa funzionalità sulle Nothing Ear (1) mi ha stupito.
La cancellazione attiva del rumore ANC, attivabile con due livelli di intensità poco differenti fra loro, riesce a funzionare in maniera molto efficace e a ridurre realmente i rumori circostanti e ad eliminare brusii e rumori bassi e continui. La riduzione spinge un po’ sui bassi, come naturale che sia, ma non stravolge lo spettro sonoro ed è quindi ben sviluppata. La qualità dell'ANC è, ancora una volta, paragonabile a modelli ben più costosi e mi ha stupido, non pensavo onestamente che in un paio di cuffie da 99 euro si sarebbe arrivati ad avere questa qualità.
C’è poi una modalità trasparenza che va a riprodurre i rumori esterni ed evita l’effetto di isolamento tipico delle cuffie in-ear. Il risultato è buono con un effetto naturale e senza artefatti sonori.
App e funzioni smart
La superficie esterna degli auricolari è completamente touch, grazie a questa possiamo usare dei semplici tocchi per la gestione delle funzioni smart delle cuffie. I tocchi, gestibili via app e parzialmente personalizzabili, ci consentono di gestire le canzoni, la cancellazione del rumore, play/pausa ed anche di richiamare l’assistente vocale. La possibilità di attivare Siri o Google Assistant è stata introdotta recentemente con uno degli ultimi update, non era infatti disponibile con le prime versioni del firmware, e devo ammettere che funziona bene e torna molto comoda.
Il volume, invece, viene regolato tramite degli swipe verso l’alto e il basso sull’archetto. Non è una modalità super precisa, ma dopo qualche giorno di utilizzo ci sia abitua senza problemi.
L’app Nothing, disponibile gratuitamente per iOS e Android, riprende lo stile minimal del prodotto ed è realizzata con un’estrema cura nei dettagli, ma non ci mette a disposizione il numero di funzionalità in cui avrei sperato. Mi riferisco principalmente alle poche possibilità di personalizzazione dell’equalizzatore che si limita a metterci a disposizione solo 4 profili: bilanciato, alti, bassi e voce; sarebbe stato bello avere la possibilità di crearne uno personale ed in linea con i propri gusti musicali. Dallo smartphone poi possiamo gestire l’ANC e la modalità trasparenza, i comandi touch, in funzionamento dell’in-ear detection che riesce a rilevare quando indossiamo le cuffie e a gestire automaticamente il play/pausa quando le indossiamo o rimuoviamo. Ci sono poi altre cicche con la modalità a bassa latenza, la possibilità di ricercare delle cuffie smarrite facendo riprodurre un suono con volume altissimo, la possibilità di controllare lo stato di ricarica di cuffie e case e i temi bianco e nero.
La connessione avviene tramite Bluetooth 5.2 e risulta generalmente molto buona, stabile e priva di interferenze. In questi mesi però ho avuto qualche problemino di connessione, a memoria circa 5 episodi in 3 mesi di utilizzo, con uno dei due auricolari che non risultava correttamente connesso, problema che ho risolto semplicemente rimettendo l’auricolare nell’astuccio e reindossandolo.
Batteria e autonomia
Nel comparto batteria si sono dovuti fare dei compromessi al fine di poter realizzare questo design unico.
L’autonomia delle Nothing Ear (1) è comunque più che sufficiente e ci permette di usare le cuffie per 4 ore con ANC attiva, 5 ore senza riduzione del rumore. Con il case estendiamo l’autonomia a 24 ore con ANC e a 36 senza. La batteria è quindi buona e ci permette un utilizzo prolungato.
Sia le cuffie che il case sono compatibili con la ricarica rapida, 10 minuti nel case garantiscono un’ora di ascolto. Il case si ricarica tramite cavo USB-C o tramite ricarica wireless, quest’ultimo è sicuramente un punto a favore e assolutamente poco diffuso in questa fascia di prezzo.
Prezzo
Va riconosciuto a Nothing il merito di non far svalutare le sue cuffie nei primi mesi dopo il lancio. Il prezzo ufficiale delle Nothing Ear (1) è di 99 euro e ad oggi, quasi un anno dopo il lancio, il prodotto non è ancora sceso di prezzo, né sul sito ufficiale di Nothing né su Amazon.
A 99 euro entrano in una fascia di prezzo ad alta concorrenza, ma riescono a sbaragliare senza troppi problemi i prodotti avversari grazie ad una qualità realizzativa pazzesca, ad un audio eccellente e ad un rapporto qualità-prezzo imbattibile.
Cosa resta dopo l’hype? Conclusioni
Dopo un anno dal lancio, smaltita la sbornia da hype e passato l’effetto di una campagna di marketing magistrale, posso dire che le Nothing Ear (1) sono effettivamente delle cuffie eccellenti. Ci ritroviamo finalmente fra le mani un paio di auricolari con carattere e dotati di un design unico che riesce a renderle facilmente riconoscibili e facili da notare quando indossati. Andando oltre al design però abbiamo anche un’ottima qualità sonora, una autonomia buona ed un’app molto interessante. Difficile consigliare un altro prodotto a chi cerca delle cuffie da 100 euro, soprattutto visto che reggono senza problemi il confronto con dispositivi ben più costosi.
Adesso non ci resta che aspettare qualche mese e vedere cosa ne verrà fuori con il loro primo smartphone: Nothing Phone (1).
Immagini e foto di Nothing Ear (1)
La nostra opinione
Le Nothing Ear (1) sono effettivamente delle cuffie eccellenti, degli auricolari con carattere e dotati di un design unico che riesce a renderli facilmente riconoscibili e facili da notare quando indossati. Andando oltre al design, abbiamo anche un’ottima qualità sonora, una autonomia buona ed un’app molto interessante. Difficile consigliare un altro prodotto a chi cerca delle cuffie da 100 euro, soprattutto visto che reggono senza problemi il confronto con dispositivi ben più costosi.