Il mondo delle smart band e dei fitness tracker economici è ricco di prodotti che vantano caratteristiche tecniche e costruttive molto simili ed è davvero difficile scegliere il migliore, è soprattutto facile incappare in acquisti di dubbia qualità.
Solitamente la gran parte degli utenti finisce con l’acquistare l’ultima versione della Xiaomi Mi Band, ma abbiamo visto che la versione 7 della Smart Band di Xiaomi uscita quest’anno non è certo esaltante ed il prezzo è anche aumentato. Proprio per questi motivi la Smart Band 7 non è più il prodotto da consigliare ad amici e parenti, al suo posto meglio acquistare la nuova Amazfit Band 7 che costa 10 euro in meno ed integra anche l’assistente vocale Alexa.
Ho utilizzato la nuova Amazfit Band 7 per più di un mese ormai e devo ammettere che sono rimasto complessivamente molto soddisfatto di questo gadget, soprattutto considerando il prezzo di vendita di soli 49 euro.
Indice dei contenuti
1 MESE CON AMAZFIT BAND 7: LA BAND DA COMPRARE!
I primi passi
La Band 7 di Amazfit arriva in un box classico, che purtroppo si apre strappando una striscia di carta danneggiandolo irreparabilmente. Al suo interno troviamo la solita band con cinturino nero in silicone, cavo per la ricarica ed un inutile manuale di istruzioni.
Il cavo per la ricarica ha la classica porta USB ed una presa proprietaria magnetica più compatta e rinnovata rispetto ai modelli precedenti di casa Amazfit.
Per il primo pairing è necessario accendere la nuova Band collegandola ad un caricabatterie tramite il cavo, escamotage necessario per evitare la totale mancanza di pulsanti fisici. La configurazione iniziale si completa in pochi istanti inquadrando il QR code che appare sullo schermo con l’app Zepp per smartphone e seguendo i passaggi standard. Al primo avvio vi verrà sicuramente richiesto di installare un aggiornamento del firmware, vi consiglio vivamente di farlo subito visto che attiva le funzionalità legate ad Alexa.
Cambia il design
Rispetto alla Amazfit Band 5, e alla cugina Smart Band 7, cambia leggermente il design e si passa ad una cassa con un formato più squadrato e meno allungato che ne cambia le proporzioni ed in parte vestibilità ed utilizzabilità.
La nuova forma mi ha convinto, oltre alla migliore utilizzabilità dello schermo (ne parlo fra poco), abbiamo un layout più comodo e naturale che riesce ad adattarsi meglio anche a polsi più esili. La vestibilità è sempre eccellente, grazie alle dimensioni compatte (42,33 x 24,36 x 12,2 mm) e al peso di soli 28 grammi risulta davvero comoda da indossare ed il cinturino in silicone sempre confortevole e mai problematico. L’ho indossata di notte, di giorno e durante lo sport e non mi ha mai dato problemi o fastidi e non ho mai avuto sganci involontari del cinturino.
L’Amazfit Band 7 è certificata IP68 ed è resistente all’acqua fino a 50 metri di profondità, possiamo quindi usarla anche in doccia e per il nuoto senza pensieri.
Hardware completo, manca solo uno speaker
L’hardware di questi prodotti si basa principalmente sui sensori e sulla loro capacità di fare misurazioni precise e paragonabili a quelle di dispositivi professionali.
Il cuore pulsante della Band 7 è il nuovo sensore biometrico BioTracker 3.0 PPG che permette di misurare con buona precisione il battito cardiaco, l’ossigenazione del sangue ed il livello di stress. Queste misurazioni, in combinata con i sensori di movimento, permettono di ottenere anche i dati sul sonno, con precisa indicazione delle fasi di sonno leggero, profondo e REM, passi, calorie, movimento, ore in piedi e l’indice PAI.
I dati raccolti dal fitness tracker risultano precisi e ricchi di grafici e dettagli che possono essere consultati sia dal polso che più comodamente dallo smartphone. La precisione delle misurazioni è buona, le ho confrontate con altri modelli di smartwatch ed ho ottenuto dati allineati senza particolari variazioni. Tutte le misurazioni vengono effettuate con una frequenza personalizzabile tramite applicazione, naturalmente passando fra una rilevazione ogni minuto a ogni cinque variano notevolmente sia precisione che i consumi.
Utile e simpatica la misurazione unica che in 45 secondi lancia la rilevazione di battito, stress ed ossigenazione del sangue.
Lato hardware vanno segnalate due mancanze: NFC e GPS. Assenze che vengono in parte compensate dalla presenza del microfono che consente di utilizzare l’assistente vocale Alexa. Il chip NFC sarebbe stato comodo per i pagamenti contactless ed il chip GPS avrebbe fatto molto comodo per il tracking degli allenamenti all’aperto (c’è sempre la possibilità di utilizzare quello dello smartphone), ma non sono onestamente gravi assenze in un prodotto da 49 euro.
Ottima, invece, la presenza del microfono che ci permette di usare Alexa per molti differenti task. Il funzionamento del microfono è buono e l’interazione con Alexa, e la sua configurazione, sono semplici e funzionali.
Precisa, stabile e mai problematica la connessione con lo smartphone tramite Bluetooth 5.2 LE. In questo abbondante mese di utilizzo non ho mai avuto problemi di disconnessioni o mancate sincronizzazioni.
Azzeccato il nuovo formato dello schermo
A differenziare la settima versione della band di Amazfit dal modello precedente e dalla versione di Xiaomi è il display. La Band 7 di Amazfit monta uno schermo Amoled da 1,47 pollici con una risoluzione di 198 x 368 pixel (282 PPI) caratterizzato da un nuovo formato più squadrato e meno allungato che ho trovato decisamente più pratico, comodo ed agevole da utilizzare e visualizzare.
Lo spazio di questo schermo ci permette di avere un’interfaccia più compatta e meno allungata che ci mostra su schermo più informazioni e grafici più grandi e facilmente leggibili.
Lo schermo ha una buona qualità complessiva e può contare sui classici colori brillanti dei pannelli Amoled e su una luminosità massima sufficiente per essere usato senza problemi sotto il sole estivo.
Il problema principale del display è la mancanza della luminosità automatica, proprio come succede su Mi Band 7, che porta a dover regolare manualmente la luminosità del display più volte nel corso della settimana. Va però detto che con una luminosità medio/alta si riesce ad avere una leggibilità sufficiente anche sotto la luce diretta del sole e quindi il problema non risulta così esagerato. Per evitare di rimanere abbagliati di notte vi consiglio di utilizzare la modalità notte programmata.
L’accensione del display tramite rotazione del polso è rapida e ci consente di avere la band pronta all’uso in un istante. Lo schermo può contare anche sull’always-on display che ci consente di avere sempre l’orario sul polso, ed anche qualche dato in più in, con uno stile semplificato del quadrante in uso.
Ottime anche le possibilità di personalizzazione con più di 50 quadranti disponibili nell’app Zepp, di questi 8 sono personalizzabili.
App e software ben realizzati
L’app Zepp, che abbiamo imparato a conoscere negli anni, si conferma completa, ben realizzata e ricca di grafici, dati e statistiche sulle nostre attività quotidiane.
Dallo schermo del nostro smartphone abbiamo la possibilità di visualizzare i nostri dati relativi al movimento, sonno, stress, frequenza cardiaca e dati corporei con un ottimo livello di dettaglio e con statistiche, dati, grafici e resoconti che ci aiutano ad avere una chiara immagine di come stiamo e di come passiamo le nostre giornate.
Sempre dallo smartphone, possiamo iniziare una sessione di allenamento condividendo i dati raccolti dal bracciale col GPS del telefono. In questo modo riusciamo a camminare, correre ed andare in bici con un tracking completo degli allenamenti.
Non mancano poi ampie possibilità di personalizzazione con varie schermate dedicate al funzionamento dello smartwatch. Dall’app possiamo gestire la frequenza delle rilevazioni, le notifiche, i quadranti e tutte le funzionalità secondarie del dispositivo. Ho trovato piacevole la presenza di un piccolo App Store che ci consente di aggiungere app di terze parti e che lascia ben sperare per lo sviluppo di ZeppOS.
ZeppOS è in costante evoluzione, ma continua giustamente a puntare sull’immediatezza e sulla semplicità d’uso. Direttamente dal piccolo display della Band 7 possiamo, tramite tocchi e gesture, utilizzare tutte le funzionalità del wearable di Amazfit, anche se si sente la mancanza di un tasto fisico che sarebbe potuta tornare utile in varie occasioni e quando si usa la band con le mani sporche o bagnate.
Oltre a tutte le funzioni classiche, troviamo un buon numero di feature secondarie che regalano la possibilità di effettuare usi alternativi e non banali. Fra i tanti vale la pena di segnalare il tracking del ciclo femminile, gli esercizi per la respirazione, pomodoro timer, gestione della musica in riproduzione sullo smartphone ed il telecomando per effettuare foto da remoto sulla fotocamera del telefono.
Smart, ma senza risposte alle notifiche
Il lato smart delle smart band è in continua evoluzione e l’Amazfit Band 7 è abbastanza completa, nonostante ci siano le classiche limitazioni dei prodotti più economici che impediscono ogni risposta a notifiche e chiamate.
Sul polso possiamo ricevere le notifiche di ogni applicazione e possiamo leggere per intero il testo di mail, messaggi e notifiche varie, vediamo finalmente anche il supporto a qualche emoji, non a tutte, ma manca ancora la possibilità di visualizzare foto ed immagini. Purtroppo, nonostante la presenza dello speaker, non abbiamo la possibilità di inviare messaggi o di rispondere. Peccato, una integrazione parziale del sistema Alexa sarebbe stata davvero una piacevole aggiunta.
Naturalmente possiamo anche ricevere le notifiche delle chiamate in arrivo ed abbiamo la possibilità di rifiutarle o silenziarle, senza però nessuna possibilità di rispondere visto la mancanza di uno speaker.
La gestione delle notifiche è leggermente confusionaria, soprattutto quando il numero aumenta in maniera importante. Le anteprime vengono visualizzare in ordine di arrivo e si tende quindi ad avere un mix di notifiche da varie app.
La presenza dell’assistente vocale Alexa apre le porte a molte tipologie di usi differenti che possono spaziare da semplici domande, al controllo del dispositivo stesso, fino alla gestione dei gadget ed accessori connessi della nostra smart home. La presenza di un assistente vocale potrebbe non tornare utile a tutti, soprattutto a chi fa un uso di base del tracker, ma è sicuramente una funzione apprezzabile e che molti sapranno sfruttare al meglio.
Personalmente utilizzo svariati dispositivi smart con collegamento ad Alexa e la possibilità di comandarli dall’orologio torna davvero molto comoda quando non si ha lo smartphone a portata di mano o si è lontani dallo speaker che siamo soliti usare.
Bene lo sport, se ci portiamo lo smartphone
L’Amazfit Band 7 è in grado di tracciare 120 sport differenti e questo la rende un fitness tracker economico davvero adatto a tutti. Grazie alla buona dotazione di sensori riesce a tracciare in maniera precisa i dati dei nostri allenamenti con un buon livello di dettaglio e statistiche e grafici approfonditi presenti nell’applicazione.
Per il tracking degli sport al chiuso è sufficiente indossare il bracciale ed iniziare una sessione di allenamento per avere un tracking completo dell’attività. La situazione cambia quando si passa ai percorsi all’aperto, in questo caso è indispensabile portare con se lo smartphone per poter sfruttare il suo GPS ed ottenere quindi una traccia completa di distanze e dislivelli che poi possono essere visualizzati, anche nelle mappe, tramite l’applicazione.
L’ho provata col nuoto in vasca corta, un po’ di tapis roulant e per delle camminate all’aperto e devo dire di essere rimasto più che soddisfatto del tracking e delle misurazioni che risultano precise ed affidabili e perfette per gli “sportivi della domenica” come me. Anche in questo modello, come in quasi tutti i device di fascia bassa, il tracking del nuoto non prevede il rilevamento del battito cardiaco che non riesce ad essere misurato correttamente a causa della presenza dell’acqua.
Nel complesso le funzioni da fitness tracker sono abbastanza complete e lo rendono il prodotto perfetto per chi si allena nel tempo libero e per tenersi in forma e non ha la necessità di percorsi, dati ed allenamenti specifici o professionali.
Sempre utile la possibilità di condividere i dati con app di terze parti, come Strava, per analisi e misurazioni più specifiche.
Autonomia da prima della classe
L’Amazfit Band 7 monta una batteria da 232 mAh che consente di avere un’autonomia eccellente. Naturalmente molto cambia in base alle ore di allenamento, alla frequenza delle misurazioni, al numero di notifiche ricevute ed all’attivazione dell’always-on, ma in ogni caso si riescono ad ottenere sempre risultati soddisfacenti.
In questo mese di utilizzo ho avuto il tempo di provarla con varie configurazioni e di capire il rendimento della batteria in base alle diverse impostazioni. Ad intaccare maggiormente l’autonomia è l’attivazione dello schermo sempre attivo, con questa funzione disattiva, tutte le misurazioni attive e qualche ora di sport sono riuscito ad ottenere 12/13 giorni pieni di autonomia, mantenendo tutto invariato ed attivando l’always-on si passa a 6/7 giorni. In entrambi i casi un’autonomia davvero molto buona.
La ricarica si effettua solamente tramite il cavo USB con presa magnetica che troviamo nella scatola e si completa in un paio di ore.
Conclusioni: è la scelta giusta
L’Amazfit Band 7 è una band che mi ha convinto grazie ad un hardware sufficientemente completo, che ci permette di avere un tracking a 360 gradi delle nostre attività quotidiane e dello sport, al quale si aggiungono un buon software ed un sistema operativo ben fatto e ricco di funzionalità. La presenza di Alexa e il prezzo di vendita di soli 49 € la rendono la migliore band del 2022!
Perché scegliere Amazfit Band 7 invece di Xiaomi Smart Band 7
Per farla molto breve, ci sono principalmente 3 motivi per cui scegliere la Band 7 invece di quella di Xiaomi (di cui trovi qui la recensione completa):
- Autonomia: la batteria dura il doppio e ci permette di andare sopra i 10 giorni senza difficoltà.
- Alexa: la presenza dell’assistente vocale amplia le funzionalità e si dimostra utile per chi lo usa nella quotidianità di casa.
- Prezzo: a parità di funzionalità, Alexa esclusa, la Band 7 di Amazfit costa 10 euro in meno rispetto al modello di Xiaomi, 49 contro 59 euro (prezzi ufficiali).
Immagini e foto di Amazfit Band 7
La nostra opinione
L’Amazfit Band 7 è una band che mi ha convinto grazie ad un hardware sufficientemente completo, che ci permette di avere un tracking a 360 gradi delle nostre attività quotidiane e dello sport, al quale si aggiungono un buon software ed un sistema operativo ben fatto e ricco di funzionalità. La presenza di Alexa e il prezzo di vendita di soli 49 € la rendono la migliore band del 2022!