L’eventualità che Chrome venga messo in vendita si fa concreta, grazie alle evoluzioni del processo legale degli Stati Uniti contro Google. Il Dipartimento di Giustizia americano sta chiedendo rimedi per limitare il dominio dell’azienda, e già si intravedono potenziali acquirenti che potrebbero approfittare della situazione.
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Un processo legale in corso
Al momento, il processo legale è ancora in fase di svolgimento. Non si prevede che una decisione arrivi a breve, e Google ha già annunciato la sua intenzione di fare appello a qualsiasi sentenza che le imporrebbe la vendita del proprio browser. Questo inevitabilmente allungherà i tempi e potrebbe anche cambiare il corso della situazione legale. Tuttavia, l’ipotesi di una vendita di Chrome ha già provocato un grande interesse nel mercato.
Se Google fosse costretta a liberarsi di Chrome, si aprirebbe a una situazione decisamente accattivante per molte aziende. La possibilità di mettere sul piatto un prodotto con una base così vasta di utenti potrebbe rappresentare per queste realtà un’opportunità unica nel panorama tecnologico.
I vantaggi di possedere un browser diffuso
Acquistare un browser di riferimento come Chrome non significa solo entrare nel mercato dei browser, ma anche avere un accesso diretto a milioni di utenti. Attualmente, Chrome controlla due terzi del mercato globale dei browser, il che implica che moltissime persone utilizzano Google Search come motore di ricerca predefinito. Possedere Chrome consentirebbe ad altre aziende non solo di promuovere i propri servizi, ma anche di piazzare le proprie offerte di contenuti davanti a un pubblico immenso.
Questo è particolarmente interessante per le aziende emergenti, come quelle che operano nel campo dell’intelligenza artificiale, le quali potrebbero cercare di inserirsi nel mercato stravolgendo le abitudini consolidate degli utenti. Avere Chrome sotto il proprio controllo significa poter modificare il modo in cui gli utenti accedono alle informazioni online.
Chi sono i potenziali acquirenti di Chrome?
Diversi nomi sono emersi tra i possibili acquirenti di Chrome durante il processo. Uno di questi è OpenAI, che ha manifestato il proprio interesse ufficialmente attraverso il dirigente Nick Turley in aula. OpenAI ha già integrato funzionalità di ricerca web nel proprio assistente virtuale ChatGPT e potrebbe voler espandere ulteriormente la sua portata acquisendo un browser così popolare.
Un altro contendente è Perplexity, che offre servizi di ricerca potenziati dall’intelligenza artificiale. La società ha indicato che il possesso di Chrome sarebbe vantaggioso per far crescere la sua base di utenti e, di conseguenza, la propria piattaforma.
Non da meno, Yahoo ha testimoniato nel processo che è in fase di sviluppo di un proprio browser, ma che acquistare Chrome rappresenterebbe una via più rapida per aumentare la visibilità del proprio motore di ricerca. Riferimenti a potenziali costi dell’operazione parlano di cifre che si avvicinano ai decine di miliardi di dollari.
I costi e i benefici di un’acquisizione
Insomma, un’operazione del genere comporterebbe un investimento complesso e ingente. Secondo Gabriel Weinberg, CEO di DuckDuckGo, il valore di Chrome potrebbe superare i 50 miliardi di dollari. Sebbene sia una somma esorbitante, chi dovesse riuscire ad acquistare Chrome non starebbe solo acquisendo un prodotto, ma un’intera piattaforma con un miliardo di utenti.
In un momento in cui Google appare vulnerabile rispetto alla concorrenza, il futuro di Chrome e il suo eventuale passaggio di proprietà potrebbero costituire una svolta significativa nel panorama tecnologico. Chi avrà la possibilità di investire nella piattaforma dovrà valutare con attenzione i rischi e le opportunità legate a tale operazione, con l’intento di sfruttare al meglio una base utenti già consolidata.