Possibile blocco dei droni DJI negli Stati Uniti: la normativa e le conseguenze

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Il futuro di DJI, il noto produttore di droni, si trova in una posizione delicata a causa di nuove regolamentazioni statunitensi. Secondo quanto riportato, la National Defense Authorization Act prevede un anno di proroga per l'azienda, che dovrà dimostrare che i suoi prodotti non rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale. Se non soddisferà i requisiti stabiliti, i suoi droni potrebbero finire nella lista nera e non essere più venduti negli Stati Uniti a partire dal 2026.

Le nuove normative e il termine per la conformità

DJI ha ora un anno di tempo, fino alla fine del 2025, per soddisfare le richieste stabilite dalla nuova legislazione. Questa normativa permette all'azienda di presentare le idoneità dei propri droni a un'agenzia di sicurezza nazionale, dimostrando che non rappresentano un pericolo per gli Stati Uniti. In passato, le tempistiche erano più stringenti e avrebbero potuto impedire la vendita dei droni ancor prima della fine del 2024. Oggi, le due aziende, DJI e la rivale Autel, hanno così ottenuto una sorta di respiro per poter continuare ad operare sul mercato statunitense.

Il disegno di legge prevede che, in mancanza di conformità, la Federal Communications Commission possa includere i prodotti DJI nella blacklist a partire dal 2026. Questa situazione avrebbe delle ripercussioni significative: i rivenditori non avrebbero più la possibilità di importare i droni e i dispositivi DJI, rendendoli di fatto non utilizzabili in America. A ciò si aggiungerebbe il divieto di connessione dei droni alle reti americane, complicando ulteriormente la situazione per l'azienda e costringendo i consumatori già in possesso di tali prodotti a fare i conti con possibili restrizioni.

La posizione di DJI e le reazioni al richiamo normativo

In seguito all'emanazione della nuova normativa, DJI ha rilasciato una dichiarazione sul proprio blog, definendo la proroga come una buona notizia per l'azienda. Hanno però anche esaminato criticamente l'incertezza legata all'agenzia di sicurezza nazionale incaricata di svolgere l'analisi. DJI ha avvertito che senza una direzione chiara, la questione potrebbe diventare problematica, poiché potrebbe non esserci un ente disposto a gestire il controllo dei droni, mettendo in pericolo l'intero processo di valutazione.

A supporto di questo punto di vista, ci sono state anche prese di posizione da parte di esperti ed esponenti del settore. Brendan Karr, rappresentante della Law Enforcement Drone Association, ha espresso preoccupazione per un eventuale divieto all'uso di droni cinesi, evidenziando come questo potrebbe danneggiare l'industria della sicurezza pubblica. La questione, quindi, non riguarda solo DJI, ma ha ripercussioni dirette su un'intera categoria di operatori e professionisti dipendenti dall'uso di droni per la sicurezza.

Preoccupazioni per la sicurezza nazionale e le dichiarazioni politiche

Negli Stati Uniti, alcuni esponenti politici continuano a vedere con diffidenza i droni prodotti da DJI, legandoli a preoccupazioni di sicurezza analoghe a quelle sollevate in merito a TikTok. Non è insolito sentire affermazioni che identificano i droni dell'azienda come una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. La deputata repubblicana Elise Stefanik ha persino paragonato i droni DJI a una minaccia sorvolata, affermando che non possono continuare a operare senza una revisione completa della loro sicurezza.

Queste dichiarazioni evidenziano come il dibattito sull'uso dei droni prodotti in Cina stia diventando sempre più acceso, con conseguenze che potrebbero ripercuotersi sull’intero settore. La possibilità di un atteggiamento restrittivo nei confronti dei droni stranieri solleva interrogativi su come le normative future potrebbero influenzare l'intera industria della tecnologia, portando a una maggiore segmentazione del mercato e a un potenziale calo della concorrenza. Nonostante la situazione sia in continua evoluzione, i prossimi mesi saranno cruciali per determinare il futuro di DJI negli Stati Uniti e il suo impatto sull'industria dei droni in generale.

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