Come farsi rimborsare il costo della licenza di Windows che troviamo preinstallato su tutti i nuovi PC. Sarà possibile ottenere un rimborso del prezzo della licenza del sistema operativo di casa Microsoft.
Dopo alcune settimane dalla sentenza della Cassazione (19161/2014) che ha stabilito che un consumatore ha diritto a un rimborso se acquista un nuovo PC con sistema operativo Windows pre-installato e rinuncia al software e alla licenza. Tale sentenza arriva dopo una lunga battaglia legale, iniziata nel 2010, fra un informatico fiorentino ed HP, informatico che non ringrazieremo mai abbastanza. ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ha reso pubblico un facsimile da stampare, compilare e spedire tramite raccomandata, meglio se con ricevuta di ritorno, al fine di farsi rimborsare il costo della licenza di Windows pre-installato sui nuovi PC.
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Come farsi rimborsare Windows preinstallato sui nuovi PC
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Da alcune settimane è quindi possibile ottenere il rimborso del prezzo per la licenza di Windows semplicemente compilando il modulo presente sul sito dell'ADUC, compilandolo e spedendolo tramite posta raccomandata al produttore del PC in questione. Vista la semplicità della procedure ci si possono aspettare migliaia di richieste.
Le grandi compagnie non si sono fatte cogliere impreparate e hanno iniziato a modificare le procedura standard al fine dell'ottenimento del rimborso. Prima a rendere disponibile la nuova procedura per il rimborso della licenza di Windows è stata Acer, tale iter consiste anzitutto nel mettersi in contatto con il Call Center di Acer, successivamente sarà necessario compilare un modulo ed infine spedire il proprio PC, il disco di Windows se presente ed una copia della prova d'acquisto al Centro Assistenza Acer, il tutto entro 30 giorni dalla data d'acquisto. Il procedimento di rimozione di Windows e per il completamento delle procedure di rimborso, secondo Acer, necessiterà di soli 5 giorni.
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Il pericolo? Procedure complicate che scoraggino gli utenti
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Viene a questo punto da chiedersi quanti utenti saranno disposti a completare tale trafila, nel caso in cui tutti i produttori decidano di seguire la linea guida di Acer, che priva l'utente finale del PC per più di una settimana se andiamo a considerare anche le tempistiche per la spedizione, che prevede costi per l'invio e la ricezione di un prodotto appena acquistato e, ultimo è più importante, non è possibile conoscere in anticipo quale sarà il valore rimborsato. Va considerato che le grandi casi produttrici acquistano da Microsoft migliaia di licenze per Windows OEM riducendo probabilmente il costo ad una decina di euro per licenza, prezzo che comunque non è a conoscenza dell'utente finale visto che è compreso nel prezzo del PC.
Sicuramente politiche di rimborso scoraggianti, come quella creata da Acer, indurranno molti utenti a tenersi la licenza di Windows onde evitare di restare senza PC e di ottenere un rimborso probabilmente inferiore alle varie spese di spedizioni e smadonnamenti. Speriamo che tutti gli altri grandi produttori si dimostrino più disponibili ad utilizzare la pratica standard creata dall'ADUC e dalla Cassazione.