Nuove tariffe del 104% su prodotti cinesi: impatti su Apple e l’industria tecnologica

Il governo statunitense introduce tariffe del 104% sui prodotti cinesi, influenzando Apple e la produzione di iPhone, mentre si punta a creare posti di lavoro manifatturieri negli Stati Uniti.

Le tariffe annunciati dal governo statunitense, fissate al 104% per i prodotti provenienti dalla Cina, entreranno in vigore stasera a mezzanotte. Questa decisione avrà delle ripercussioni significative su Apple e la sua rete di fornitori. Nella giornata odierna, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che il presidente Trump è convinto che Apple possa ridurre la produzione di iPhone negli Stati Uniti.

L’obiettivo di riportare i posti di lavoro manifatturieri

In risposta alle domande della giornalista Maggie Haberman del The New York Times, Leavitt ha affermato che l’intento della presidenza è quello di stimolare la creazione di posti di lavoro manifatturieri. Oltre ai tradizionali lavori legati alla produzione, il governo guarda anche a settori tecnologici avanzati, intelligenza artificiale e altri ambiti emergenti. «Ci sono un’ampia varietà di posti di lavoro», ha detto Leavitt. «Il presidente desidera che tornino negli Stati Uniti».

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Questa strategia non si limita alla sola manodopera tradizionale, ma abbraccia anche settori emergenti che il Paese deve sostenere per mantenere la sua posizione di leadership globale. Leavitt ribadisce l’impegno del governo nell’espansione di opportunità lavorative che coinvolgano diversi ambiti, puntando a una crescita economica solida e sostenibile.

Il caso dell’assemblaggio degli iPhone

Haberman ha poi chiesto se Trump veda realmente la possibilità di riportare la produzione di iPhone negli Stati Uniti. Leavitt ha risposto con fiducia, affermando che il presidente è convinto della capacità del Paese di sostenere la produzione. «Abbiamo la forza lavoro e le risorse per farlo», ha evidenziato. Apple, con un investimento di circa 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, rappresenta una parte fondamentale di questa visione.

Tuttavia, è importante notare che la dichiarazione di Apple del febbraio scorso non affermava nulla riguardo all’assemblaggio di iPhone in patria. L’impegno era orientato su ricerca e sviluppo, produzione di chip in Arizona, fabbricazione di server dedicati all’intelligenza artificiale a Houston e transazioni relative a Apple TV+ e a un’accademia in Michigan.

Le misure precauzionali di Apple

Secondo notizie recenti, Apple ha iniziato a riservare scorte di iPhone negli Stati Uniti in preparazione all’entrata in vigore delle nuove tariffe. Questa strategia dovrebbe permettere all’azienda di evitare impatti diretti sulle vendite e l’eventuale aumento dei prezzi per il momento. Attualmente, si attende una dichiarazione ufficiale da parte di Apple sull’argomento e sui suoi piani futuri.

Infine, un articolo pubblicato da 404 Media approfondisce i motivi per cui l’idea di un iPhone assemblato negli Stati Uniti sembrerebbe difficilmente realizzabile, evidenziando le sfide logistiche e finanziarie che un’iniziativa del genere comporterebbe.

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