Nei giorni scorsi, alcuni membri delle commissioni di sorveglianza del Congresso statunitense hanno esortato il nuovo direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti a esercitare pressione sul Regno Unito affinché ritiri la sua controversa richiesta ad Apple riguardo la creazione di un backdoor nei dati criptati degli utenti memorizzati su iCloud. Questa situazione, rivelata dal Washington Post, ha suscitato timori significativi riguardo la privacy e la sicurezza degli utenti in tutto il mondo, inclusi quelli americani.
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Il caso del mandato segreto del Regno Unito
La scorsa settimana, il Washington Post ha riportato di un’ordinanza segreta emessa dal Regno Unito, in base all’Investigatory Powers Act, che richiede ad Apple di fornire accesso ai dati protetti dalla funzionalità Advanced Data Protection. Questa misura, che garantisce la crittografia end-to-end per i dati archiviati su iCloud, potrebbe avere ripercussioni globali. La richiesta non solo influisce sui cittadini britannici, ma si estende anche a tutti coloro che utilizzano i servizi di Apple a livello globale. Questo sviluppo ha messo in allerta molte delle autorità americane che vedono in ciò una minaccia diretta alla sicurezza delle informazioni.
Le implicazioni di questa richiesta sono pertanto estremamente preoccupanti. La possibilità che Apple sia costretta a creare un accesso facilitato ai dati memorizzati sui dispositivi degli utenti rappresenterebbe un rischio significativo per la sicurezza delle informazioni personali e governative. Questo scenario potrebbe trasformarsi in una vera e propria opportunità per attacchi informatici e violazioni della privacy, aumentando l’ansia tra i cittadini riguardo alla sicurezza dei loro dati online.
Lettera dalla commissione di intelligence degli Stati Uniti
In una lettera indirizzata al direttore dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, il senatore Ron Wyden e il rappresentante Andy Biggs hanno manifestato le loro preoccupazioni riguardo questa ordinanza britannica. Hanno sottolineato che se il Regno Unito non dovesse fare un passo indietro, gli Stati Uniti potrebbero dover riconsiderare gli accordi di condivisione delle informazioni e la cooperazione in materia di cybersecurity con il Regno Unito. I due politici si sono mostrati molto chiari nel loro avvertimento, evidenziando come l’obbligo di costruire un backdoor nei prodotti di Apple porterebbe alla sua diffusione nei telefoni, tablet e computer degli americani.
“Se Apple è costretta a costruirne uno, quel backdoor finirà nei dispositivi degli americani,” hanno riportato i legislatori, esprimendo profonda preoccupazione circa la sicurezza delle informazioni sensibili custodite da agenzie governative sui dispositivi Apple. La paura che le vulnerabilità possano essere sfruttate da attori malintenzionati è al centro delle preoccupazioni espresse.
Fenomeno del cyberattacco e rischi di sicurezza nazionale
In aggiunta alle preoccupazioni per la privacy, i legislatori hanno richiamato l’attenzione su recenti campagne di hacking provenienti dalla Cina, suggerendo che i backdoor progettati per le forze dell’ordine potrebbero facilmente diventare strumenti di sfruttamento da parte di pirati informatici. Hanno fatto riferimento agli attacchi noti come “Salt Typhoon”, nei quali reti telefoniche sono state compromesse a causa di sistemi destinati alla sorveglianza forense.
I membri del Congresso hanno ribadito l’importanza di proteggere le infrastrutture critiche degli Stati Uniti, avvertendo che “Il governo degli Stati Uniti non deve permettere quello che in sostanza è un attacco informatico straniero attuato tramite mezzi politici.” Hanno esortato il direttore dell’intelligence a rivedere gli accordi di cybersecurity e i programmi di condivisione delle informazioni tra Stati Uniti e Regno Unito, qualora il governo britannico non annullasse immediatamente questa “pericolosa” iniziativa.
La posizione di Apple e le legacy della sicurezza informatica
Apple, da tempo, si è opposta con fermezza alle richieste del Regno Unito di garantire accesso ai contenuti criptati su iCloud. Nonostante le forze dell’ordine statunitensi abbiano storicamente mostrato avversione nei confronti della crittografia end-to-end, eventi recenti legati a cyber attacchi di grande portata hanno spinto molte voci a favore di misure di sicurezza più robuste. Questo contesto critico pone la questione dell’equilibrio fra sicurezza nazionale e protezione della privacy degli utenti, un tema che continua a essere al centro di intensi dibattiti politici e discussioni a livello globale.
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