Novità nel reporting fiscale: ecco cosa cambia con il modulo 1099-K nel 2024

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Con l'arrivo della stagione fiscale, molti lavoratori indipendenti o chi ha una piccola attività si troveranno a fare i conti con il modulo fiscale 1099-K. Questo documento riguarda gli introiti guadagnati attraverso app di pagamento di terze parti come PayPal, Venmo e Cash App. Quest’anno, la soglia di guadagno per la quale sarà necessario ricevere questo modulo è fissata a 5.000 dollari, un cambiamento importante rispetto al passato.

Cosa comporta il modulo 1099-K

Il 1099-K è un modulo utilizzato per segnalare i redditi provenienti da attività non permanenti, come freelance e lavori occasionali, quando le tasse non sono trattenute alla fonte. Fino ad ora, le app di pagamento richiedevano di inviare il 1099-K solo a chi guadagnava più di 20.000 dollari e effettuava oltre 200 transazioni. Questo cambiamento riduce significativamente gli introiti necessari per ricevere questo documento, permettendo all'IRS di monitorare meglio i redditi auto-imprenditoriali.

Il cambiamento si inserisce in un contesto di maggiore controllo da parte dell'agenzia fiscale. Mark Steber, responsabile delle informazioni fiscali per Jackson Hewitt, ha affermato che l'impostazione fiscale non è cambiata, ma questa modifica mira a garantire che tutti i redditi vengano correttamente riportati e tassati. Infatti, chi lavora in modo autonomo è tenuto a dichiarare i propri guadagni, indipendentemente dal ricevimento del modulo.

Nuove regole per il reporting a partire dal 2024

Una delle novità più significative riguarda l'adeguamento dei requisiti di reporting delle app di pagamento, introdotto con il piano di salvataggio americano. Dal 2024, le app di pagamento dovranno segnalare guadagni superiori a 600 dollari all'IRS. Prima di questa data, la soglia era di 20.000 dollari e più di 200 transazioni.

L’IRS ha deciso di implementare una transizione graduale, fissando il nuovo limite a 5.000 dollari per il primo anno. Questo strumento dovrebbe permettere una migliore gestione delle informazioni fiscali, garantendo inoltre agli utenti e alle piattaforme più tempo per prepararsi alla nuova soglia.

Tempistiche e ritardi nella normativa

Inizialmente, l’operazione doveva partire all'inizio del 2022, ma l’IRS ha posticipato il lancio sia nel 2022 che nel 2023. Le difficoltà nella distinzione fra transazioni imponibili e non, come nel caso di un trasferimento per una cena fra amici rispetto a un pagamento per un lavoro freelance, hanno reso necessario questo rinvio.

Danny Werfel, commissario dell'IRS, ha specificato che il feedback raccolto ha mostrato la necessità di tempo supplementare per implementare le nuove regole in modo efficace, evidenziando la complessità delle transazioni coinvolte.

Quali app di pagamento sono coinvolte

Tutte le app di pagamento che gestiscono transazioni per lavoratori autonomi e proprietari di piccole imprese dovranno inviare il 1099-K all’IRS a partire dal 2024. Tra le piattaforme più conosciute ci sono PayPal, Venmo e Cash App. Anche i servizi come Fivver e Upwork dovranno segnalare i pagamenti degli utenti.

Diverso è il caso di Zelle, che non emetterà 1099-K a nessun utente, in quanto il servizio non conserva fondi in un conto come le altre app, ma si limita a facilitare il trasferimento fra conti bancari. Se si riceve compenso per servizi freelance tramite Zelle, spetta all’utente riportare i guadagni sul proprio modulo fiscale.

Chiarimenti sulle transazioni fiscali

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’IRS non intende tassare i trasferimenti di denaro fra amici o familiari. Situazioni come un regalo di compleanno o un rimborso per la spesa non rientrano nelle transazioni imponibili. Le transazioni non tassabili includono anche i rimborsi tra coinquilini e simili.

Per ogni pagamento che verrà riportato sul 1099-K, esso deve essere classificato come pagamento per beni o servizi. Pertanto, se si utilizza l’opzione "invio di denaro a familiari o amici", quel trasferimento non verrà segnalato come tassabile.

Implicazioni fiscali per vendite personali

Per chi vende articoli personali, come ad esempio una vecchia sedia, e li percepisce tramite app di pagamento, non ci saranno cambiamenti impattanti se si realizza la vendita a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto. Se, invece, si avvia una piccola impresa comprando e rivendendo prodotti, gli introiti che superano i 5.000 dollari saranno considerati tassabili.

È fondamentale mantenere una buona registrazione delle vendite e delle transazioni online per evitare di dover pagare tasse su redditi non tassabili. In caso di incertezze, è consigliato consultare un professionista fiscale.

Cosa fare per essere pronti al cambiamento fiscale

Utilizzare app di pagamento per il lavoro richiede una certa attenzione alle informazioni fiscali. Le piattaforme potrebbero richiedere di confermare i dati fiscali, come il numero di identificazione del datore di lavoro o il numero di previdenza sociale. Per chi opera come libero professionista o lavoratore autonomo, è importante avere in ordine la propria documentazione fiscale.

Nel momento in cui inizieranno a entrare in vigore le nuove regole, si potrebbero ricevere sia il 1099-K che altri moduli 1099-NEC per i compensi ricevuti attraverso pagamenti diretti. Un’attenzione particolare alla registrazione delle proprie entrate aiuterà a minimizzare il rischio di confusione fiscale nel reporting.

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