Mozilla annuncia l'addio a “Do Not Track”: scopri perché Firefox abbandona questa funzionalità

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Con il continuo evolversi delle tecnologie e delle normative sulla privacy degli utenti, Mozilla ha deciso di fare un passo significativo nel suo browser Firefox. A partire dalla versione 135, la famosa funzionalità “Do Not Track” verrà eliminata dall'offerta del browser. Questa decisione segue una lunga riflessione sull’efficacia di DNT e sul suo reale rispetto da parte dei siti web. Adesso, gli utenti saranno indirizzati verso un’opzione alternativa che si basa su Global Privacy Control , un sistema volto a garantire una maggiore protezione dei dati personali.

La storia di Do Not Track e la sua evoluzione nel tempo

Nato nel luglio del 2009 grazie all'inventiva dei ricercatori Christopher Soghoian e Sid Stamm, il Do Not Track ha rappresentato un primo tentativo di dare voce agli utenti, permettendo di richiedere ai siti web di non monitorare le loro attività online. La funzionalità è stata introdotta in Firefox come add-on, per poi diventare parte integrante delle impostazioni di privacy del browser stesso. Negli anni successivi, il DNT ha ricevuto supporto anche da altri browser di riferimento, come Internet Explorer, Chrome e Safari.

Nonostante l’introduzione di DNT su diverse piattaforme, la risposta del mercato non è stata promettente. Ad esempio, Google ha integrato l’opzione nel proprio ecosistema, ma sorprendentemente, i siti del colosso di Mountain View non rispettano tali richieste di privacy. La situazione è stata simile anche per Apple che nel 2019 ha scelto di rimuovere il Do Not Track da Safari. Con il progredire della situazione, anche Mozilla ha deciso di intraprendere la stessa strada, eliminando una funzionalità che, a conti fatti, ha dimostrato di essere inefficace.

L'inadeguatezza del Do Not Track nel garantire la privacy

Uno dei motivi principali alla base di questa scelta è l'inefficacia del DNT. Infatti, non esiste alcun obbligo legale che vincoli i siti web e gli inserzionisti a rispettare le preferenze di privacy degli utenti. La richiesta di non tracciamento inviata attraverso un campo dell'header HTTP non ha trovato spazio nel comportamento di molti siti, lasciando gli utenti esposti a pratiche invasive di monitoraggio online. Non sorprende, perciò, che molti utenti decidano di adottare soluzioni alternative come gli ad blocker, strumenti che bloccano attivamente il tracciamento e garantiscono una navigazione senza interruzioni legate alla pubblicità.

Mozilla stessa ha evidenziato questo problema nel suo portale di supporto, sottolineando come la maggior parte dei siti ignori la richiesta espressa attraverso il DNT. “Molti siti non rispettano questa indicazione delle preferenze di privacy delle persone e, in alcuni casi, questo può comportare un mancato rispetto della privacy, affermano i rappresentanti dell’azienda. Questa realtà ha reso sempre più evidente la necessità di un cambiamento.

L'arrivo di Global Privacy Control come alternativa valida

Con l'abolizione della funzionalità Do Not Track, Mozilla si sta orientando verso un'alternativa più robusta: il Global Privacy Control . Questa nuova opzione sarà integrata nella sezione “Preferenze per la privacy dei siti web” nel pannello “Privacy e sicurezza” di Firefox. Gli utenti potranno attivare la casella “Segnala ai siti web di non vendere o condividere i miei dati”, un passaggio che presenta un vantaggio significativo rispetto al DNT. Infatti, il GPC è supportato da molteplici giurisdizioni e alcuni paesi lo considerano un obbligo legale, aumentando le possibilità che le richieste di privacy degli utenti vengano effettivamente rispettate.

Questa mossa da parte di Mozilla rappresenta un passo avanti verso una navigazione più sicura e rispettosa della privacy, in un contesto in cui gli utenti sono sempre più consapevoli della necessità di proteggere i propri dati. Il passaggio dal DNT al GPC mostra l'impegno dell'azienda nel cercare soluzioni migliori e più efficaci per garantire la privacy e la sicurezza online.

L'evoluzione delle normative sulla privacy online

Con l'abolizione del Do Not Track, Mozilla si allinea con un trend più ampio che vede una revisione delle normative sulla privacy in tutto il mondo. Con il crescente numero di legislazioni e normative dedicate alla protezione dei dati, come il GDPR in Europa e il CCPA in California, è fondamentale che le piattaforme online si adattino per rimanere al passo con le aspettative degli utenti e le nuove leggi in materia di privacy.

Il GPC si inserisce in questo contesto di crescente attenzione alle norme sulla privacy, offrendo una soluzione più adeguata e rispettata rispetto al DNT. Le aziende, compresi i grandi colossi tecnologici, sono ora sotto maggiore pressione per garantire che le scelte di privacy degli utenti vengano finalmente onorate. Questo cambiamento di rotta da parte di Mozilla non solo riflette una risposta a questa domanda di maggiore sicurezza, ma rappresenta anche un invito alle altre aziende del settore a seguire l'esempio e a considerare seriamente le esigenze di privacy dei propri utenti.

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