Meta avvia la sperimentazione di un nuovo sistema di fact-checking collaborativo

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Meta ha annunciato un'interessante iniziativa per migliorare la trasparenza e la veridicità delle informazioni circolanti sulle sue piattaforme, ovvero Facebook, Instagram e Threads. A partire dal 18 marzo sono previsti dei test negli Stati Uniti per implementare un sistema di verifica dei fatti basato su contributi della comunità, prendendo spunto dall'algoritmo di X, noto in precedenza come Twitter. Questa nuova modalità si propone di permettere agli utenti di contribuire attivamente alla convalida delle informazioni, rendendo il processo di fact-checking meno soggettivo e più aperto.

Il programma di test negli Stati Uniti

Nel corso della fase iniziale del programma, circa 200.000 utenti si sono già registrati per partecipare. Chiunque abbia più di 18 anni e possieda un account Meta attivo da oltre sei mesi può iscriversi a una lista di attesa. Durante questa fase di beta testing, Meta ammetterà gradualmente e in modo casuale new contributors, che avranno il compito di scrivere e valutare le note di verifica dei fatti su contenuti condivisi tra le varie piattaforme.

La scelta di Meta di adottare un modello basato sui contributi degli utenti è motivata dalla volontà di ridurre il bias che può emergere utilizzando solo esperti. Infatti, l'azienda ritiene che il coinvolgimento della comunità possa portare a risultati di verifica più oggettivi e rappresentativi. Tuttavia, Meta ha precisato che le note verificate non saranno pubblicate fino a quando non sarà certa della funzionalità del nuovo sistema, il che sottolinea la cautela con cui l'azienda vuole approcciarsi a questo tema così delicato.

Le potenzialità del sistema di note

Il nuovo sistema potrebbe rivelarsi un utile strumento per individuare contenuti fuorvianti, che potrebbero sfuggire ai tradizionali processi di verifica. Infatti, gli utenti abilitati potranno segnare contenuti che considerano ingannevoli o inaccurati, fornendo un'importante risorsa per altri utenti della piattaforma. Tuttavia, è fondamentale notare che Meta non consentirà agli utenti di inserire note per correggere pubblicità ingannevoli, il che significa che non contribuirà significativamente alla lotta contro le pubblicità truffaldine. Questa limitazione ha suscitato preoccupazioni, considerando che il fenomeno delle pubblicità ingannevoli, ampiamente documentato da The Guardian lo scorso agosto, ha rappresentato una problematica persistente su Facebook.

In tal modo, simbolicamente, la nuova iniziativa di Meta suggerisce un passo verso integrare un approccio comune nella lotta contro la disinformazione, ma con limiti chiari e funzionali per il momento. Gli utenti rimangono in attesa di vedere come questo nuovo sistema influenzerà le dinamiche informative sui social media e se potrà effettivamente affrontare le sfide legate alla verità e all'affidabilità delle informazioni condivise.

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