Nel panorama sempre in evoluzione dell’intelligenza artificiale, Manus AI sta catturando l’attenzione globale, grazie a un video diventato virale che mostra la sua capacità di gestire simultaneamente oltre cinquanta attività su un computer. La startup cinese The Butterfly Effect presenta questo innovativo sistema come un passo avanti significativo nell’ambito degli “agenti AI“, ma i test condotti da esperti indipendenti sollevano interrogativi sulle reali capacità del software. Un’analisi più approfondita rivela una realtà più complessa rispetto all’ottimismo iniziale.
Indice dei contenuti
Un video che sorprende e intriga
Il filmato che ha messo Manus AI al centro della scena mostra l’intelligenza artificiale che svolge una serie di compiti sfruttando quella che sembra essere una duplice interfaccia con smartphone virtuali. Tale dimostrazione ha dato vita a dibattiti immediati sul suo potenziale, posizionando Manus come una promessa nel settore degli agenti AI. Questi sistemi non si limitano a esperienze superficiali come rispondere a domande, ma sono progettati per implementare attività complesse in modo autonomo, il che indica una nuova era di progressi tecnologici.
La presentazione di Manus fa pensare che la startup cinese abbia fatto un salto in avanti nello sviluppo di tecnologie AI capaci di sostituire compiti umani. Alcuni esperti si mostrano ottimisti, paragonando questo sviluppo a momenti storici di cambiamento nel commercio e nella società, un “momento DeepSeek” come viene definito. Le aziende della Silicon Valley e della costa orientale americana, pur avendo investito in progetti simili, sono state spesso sorprese dalla rapidità con cui questa startup ha proposto soluzioni apparentemente all’avanguardia.
Le reali capacità di Manus AI
Manus è definito un “agente AI autonomo“, capace di compiere attività che richiederebbero solitamente più di un approccio umano. Le sue funzionalità sono variegate: si va dalla creazione di report e analisi di dati finanziari alla generazione di contenuti multimediali, fino alla pianificazione di itinerari di viaggio. Questa ampia gamma di operazioni, secondo i promotori, promette di semplificare e velocizzare i processi lavorativi, rendendo obsoleti compiti che richiedono tempo e attenzione.
Particolarmente impressionante è l’abilità di Manus di scomporre compiti complessi in attività gestibili, una capacità che potrebbe rivoluzionare il modo di fare business. In effetti, il video dimostra come l’intelligenza artificiale riesca ad analizzare diversi curriculum e a scegliere il candidato ideale in pochi minuti, il che potrebbe ridurre il tempo per la selezione del personale da giorni a un paio d’ore.
Tuttavia, il suo successo suscitato dai filmati potrebbe anche aver evocato aspettative infondate sulla sua reale applicabilità. Poiché questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo, permane la questione su quanto effettivamente possa essere integrata senza intoppi nel mondo reale.
Critiche e realtà di Manus AI
La reazione iniziale a Manus è stata di entusiasmo travolgente, grazie alla natura innovativa degli agenti AI, che si propongono di sostituire non solo singoli compiti, ma interi processi. Nel 2025, le discussioni sulla possibilità di avere intelligenze artificiali che possano ottimizzare o sostituire le mansioni quotidiane sono più attuali che mai. La corsa per sviluppare queste tecnologie è alimentata da una crescente fiducia nel cambiamento radicale che promettono.
Tuttavia, i test pratici condotti da piattaforme rinomate come TechCrunch hanno fornito un quadro diverso e più realistico. Gli esperti hanno riscontrato difficoltà operative significative: Manus ha mostrato frequenti malfunzionamenti, vari errori e difficoltà a completare anche compiti semplici, come le prenotazioni. Gli scettici hanno notato che molti dei successi mostrati nel video erano frutto di scenari preconfezionati, non riflettendo le effettive potenzialità operative in un contesto di lavoro reale.
Le critiche sono state talmente incisive che alcuni utenti e analisti hanno ribattezzato Manus “DeepSigh“, un gioco di parole che indica delusione e rassegnazione. Questo suggerisce che l’eccessivo entusiasmo iniziale potrebbe essere stato alimentato da promesse che devono ancora dimostrare il loro valore in situazioni pratiche e quotidiane.