L’eterna guerra dei linguaggi: le sfide di un’app per l’apprendimento delle lingue

L’esperienza di Megan con l’app Duolingo mette in luce le limitazioni dell’apprendimento linguistico attraverso la gamificazione, evidenziando frustrazioni e dubbi sull’efficacia del metodo proposto.

Da quando ha iniziato ad utilizzare l’app Duolingo nel febbraio del 2023, Megan Ellis ha superato le aspettative, accumulando un’impressionante striscia di 550 giorni di utilizzo quotidiano. Tuttavia, questa dedizione è afflitta da domande e preoccupazioni sull’efficacia della piattaforma nell’insegnare una nuova lingua. Nonostante l’app sia considerata tra le migliori per l’apprendimento delle lingue, l’esperienza di Megan ha innescato dubbi e riflessioni interessanti.

Sfidare la percezione dell’apprendimento

Inizialmente, l’obiettivo principale di Megan con Duolingo era quello di non abbandonare l’apprendimento del mandarino. Ha persino integrato un widget dell’app nella schermata principale del suo telefono e attivato notifiche per ricordarle di completare la lezione quotidiana. Tuttavia, la realtà della striscia di successi ha rivelato una verità deludente: mantenere la striscia non significa necessariamente apprendere. L’approccio utilizzato da Duolingo, incentrato sul coinvolgimento degli utenti, ha fatto sì che il mantenere la striscia diventasse solo un modo per impegnarsi, piuttosto che un indicatore di apprendimento reale.

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Megan ha osservato che il completare una lezione richiede solo un breve lasso di tempo, rendendo la sua esperienza di apprendimento superficiale e limitata. In una settimana, si è trovata a uscire dall’app dopo appena 42 secondi. Questo tempo limitato non le ha permesso di apprendere nuove parole o caratteri, poiché le lezioni si concentrano su ripetizioni di vocaboli già conosciuti, risultando in un vero e proprio stallo nell’acquisizione di conoscenze.

La trappola delle “streak freeze”

Un altro aspetto inquietante del sistema di Duolingo è l’enfasi sulle “streak freeze”, una funzione che consente agli utenti di mantenere la loro striscia anche in caso di assenza da una lezione. Sebbene questa opzione sia utile quando si vive una settimana particolarmente impegnativa, essa ha trasformato l’esperienza in un meccanismo che sembra più incentivare le spese reali che non un reale progresso nell’apprendimento.

Gli utenti possono acquistare queste “streak freeze” per garantire la continuità della loro striscia, mentre Duolingo tende a sollecitare in modo insistente il rinnovo di queste opzioni. Questa spinta a spendere ha avuto un effetto negativo sulla percezione del programma, facendogli apparire più come una strategia di monetizzazione che come un vero strumento educativo.

Un uso inefficace dell’app

In un passato non troppo lontano, Megan completava più lezioni al giorno. Con l’aumento degli impegni quotidiani e l’aggravarsi di mal di testa cronici, ha dovuto adattare il suo approccio, optando per lezioni più brevi per preservare la sua striscia di utilizzo. A fronte di questo cambiamento, il suo apprendimento ha subito una battuta d’arresto, con un ridotto incremento di vocaboli e conoscenze.

L’utilizzo del tab per l’apprendimento dei caratteri cinesi ha cominciato a sembrare più un modo per giustificare la sua permanenza sull’app piuttosto che un reale strumento di apprendimento. Questo ha ridimensionato notevolmente l’efficacia della sua esperienza e ha reso evidente che il tentativo di mantenere la striscia è diventato l’unico obiettivo nel suo percorso di apprendimento.

Aggiornamenti inaspettati e confusione

Un ulteriore ostacolo si è presentato attraverso gli aggiornamenti delle unità già completate. Mentre Megan avanzava attraverso le varie sezioni del suo corso di cinese, un aggiornamento ha soggiogato le sue precedenti conoscenze. Intere tematiche e vocaboli nuovi sono stati inseriti in sezioni già ultimate, creando confusione e frustrazione. Le unità completate continuano a mostrare completamenti, ma l’impatto degli aggiornamenti recenti ha riempito questo compito di nuovi vocaboli che dovevano essere appresi.

Questa ristrutturazione ha portato Megan a sentirsi impotente nel riconoscere lacune nelle sue competenze linguistiche, poiché le novità in unità già completate impongono un onere non previsto sull’utilizzo dell’app.

La frustrazione e l’assenza di funzionalità fondamentali

Inizialmente, Duolingo rappresentava per Megan una fonte di soddisfazione e un indubbio senso di progresso. Con il passare del tempo e con l’aumentare del vocabolario proposto nelle lezioni già completate, la frustrazione è aumentata esponenzialmente. L’idea di ripristinare il corso per proseguire senza dover rimuovere le competenze già acquisite ha aggiunto un ulteriore livello di difficoltà.

La navigazione nell’app si è rivelata complicata; non ci sono opzioni semplici per gestire il ripristino delle lezioni. Ogni tentativo di farlo avrebbe comportato la perdita di avanzamenti e punti esperienza , una realtà che può apparire insensata per chi desidera apprendere.

Il dilemma dell’efficacia dell’app

Dopo un periodo di utilizzo e di tentativi di apprendimento, Megan ha cominciato a rendersi conto che l’approccio gamificato di Duolingo potrebbe non essere la soluzione per i suoi obiettivi di apprendimento. Le difficoltà incontrate nell’acquisire vocaboli e nella comprensione del mandarino rispetto a conversazioni quotidiane hanno ingenerato il desiderio di cercare alternative. Già contempla l’idea di esplorare Memrise o altre app simili, nella speranza di trovare un metodo più efficace.

Nonostante le notifiche quotidiane che la invitano a non interrompere il suo “impegno” su Duolingo, il senso di appagamento è andato scemando, spingendola a esplorare modalità di apprendimento più olistiche e diversificate. Con la continua frustrazione collegata a Duolingo, il desiderio di mantenere la sua striscia sta rapidamente perdendo di significato.

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