Lavorare come nomade digitale [Guida Completa 2025]

nomade digitale
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Negli ultimi anni sempre più persone hanno scoperto il piacere di lavorare come nomade digitale, assaporando un senso di libertà e di piena gestione del proprio tempo (o quasi).

Ma che cos’è il nomade digitale?

E, al di là delle belle parole, è davvero possibile lavorare come nomade digitale?

In questa guida abbiamo voluto fare un punto reale e concreto su quanto sia possibile abbracciare il nomadismo digitale. Vedremo dunque come diventare un nomade digitale, se conviene e quali sono gli strumenti di cui ti devi necessariamente dotare.

Cercheremo anche di sfatare alcuni miti da “guru” del settore, anticipandoti fin d’ora che lavorare come nomade digitale è certamente possibile, ma è un po' più difficile e meno romantico di quanto qualcuno ti vuole far credere.

Cominciamo!

Chi è il nomade digitale: definirlo VERAMENTE è un po' difficile

Per prima cosa, bisogna capire chi è il nomade digitale.

Al di là delle definizioni che puoi trovare sul web, definirlo VERAMENTE è un po' più difficile di quel che si pensi.

Per alcune persone, infatti, il nomadismo digitale è avere una base nella propria città e poi, più volte l’anno, fare viaggi di lavoro di diverse settimane o mesi, in giro per il mondo.

Questa soluzione è spesso il punto di partenza per il nomadismo digitale, perché permette di sperimentare il piacere di andare a lavorare in diversi Paesi, avendo però sempre come punto di riferimento una base nel proprio Paese.

Per altre persone, invece, il nomadismo digitale vero e proprio è quello legato all’assenza di qualsiasi tipo di base stabile. Pertanto, armati di camper o utilizzando i mezzi pubblici, si spostano città per città, seguendo il proprio istinto o un programma ben pianificato, con la certezza di avere tutto ciò che occorre per lavorare nel proprio zaino.

Insomma, non c’è una vera e propria definizione di nomade digitale e, probabilmente, è sbagliato pensare che un approccio più o meno radicale debba essere preferito rispetto ad altri.

Quel che probabilmente conta nel nomadismo digitale è la filosofia: il digital nomad può lavorare dove preferisce grazie alle tecnologie digitali, godendo di una libertà inaspettata fino a non troppi anni fa e della possibilità di visitare nuovi posti. Ma come diventarlo?

Passo n. 1: Scegliere la giusta destinazione 

Salvo che tu non voglia girare per il mondo a bordo del tuo camper (e anche se vuoi farlo, ti consigliamo comunque di avere una meta), la prima cosa che devi fare è scegliere una destinazionegiusta”. Ma come individuarla?

Al di là dei gusti e delle preferenze personali, che sono naturalmente importanti e prioritarie, è bene assicurarsi di andare in un luogo in cui puoi andare. Non vorrai mica ritrovarti alla frontiera per sapere che devi tornare indietro?

Dunque, se vuoi viaggiare fuori dai confini comunitari, assicurati di avere un passaporto in validità, verificando la data di scadenza con largo anticipo, soprattutto se vuoi trattenerti a lungo. A seconda della destinazione e della durata del soggiorno dovrai anche munirti di un visto o di specifici documenti che possano garantire la tua permanenza per più di qualche settimana o mese. Per fortuna, molti Paesi offrono ora dei visti appositi per i nomadi digitali!

Non sottovalutare poi la necessità di sottoscrivere una copertura assicurativa sanitaria. Non tutti i Paesi hanno un sistema sanitario nazionale che copre le spese, e molti di questi non permettono la fruizione delle stesse coperture ai viaggiatori. Meglio invece sottoscrivere una polizza viaggio che possa coprirti da ogni rischio, soprattutto se il Paese che hai scelto ha dei costi particolarmente importanti per le strutture sanitarie.

Una volta che ti sei reso conto di avere tutti i documenti in regola per entrare e permanere in un determinato Paese, chiediti anche se quel territorio sia o meno sicuro. Ogni Paese del mondo ha diversi gradi di sicurezza, differenti culture e diverse regole. Meglio dunque informarsi su ciascuna di esse prima di intraprendere con troppo entusiasmo un’avventura professionale che potrebbe risultare poco soddisfacente.

Quando parliamo di sicurezza, peraltro, non ci riferiamo solamente alla criminalità, quanto anche a come la società si comporta. Per esempio, alcuni Paesi sono più discriminatori di altri rispetto alle minoranze, altri ancora potrebbero non essere così confortevoli per le donne che viaggiano da sole, e così via.

Terminata questa fase di scrematura, non ti rimane altro da fare che cercare di capire dove andare in modo legale e sicuro. Dai sfogo alla tua preferenza e alla tua creatività: preferisci il mare o la montagna? Le città d’arte o le zone meno affollate? Un luogo in cui parli correttamente la sua lingua o non hai problemi a impararla mentre ti trovi sul territorio? Dai importanza al cibo o no? Quali intrattenimenti e attività sociali ti piacerebbe vivere una volta arrivato in loco?

Considerato che questa scelta è estremamente personale, non stupirti se non c’è una risposta giusta (anzi): si tratta infatti di capire che cosa conta davvero per te e che cosa vuoi in questa fase della tua vita.

Passo n. 2: Avvisare superiori, collaboratori e clienti

Sposata l’idea di vivere come nomade digitale e individuato il Paese in cui vuoi andare a lavorare per un po' di tempo, è bene condividere questa decisione con superiori, collaboratori e clienti.

Immaginando che tu sia un lavoratore autonomo, è probabilmente nei confronti dei secondi e dei terzi che dovrai spendere qualche parola, mentre potresti non avere alcun superiore a cui rendere conto (nel caso in cui invece dovessi avere un coordinatore o una simile figura di riferimento, condividi naturalmente con lui prima questa intenzione, per capire se vi siano restrizioni particolare per la tua professione).

Anche se il cliente potrebbe non rendersi mai conto della tua assenza fisica da un determinato luogo (almeno, se svolgi una professione tipicamente veicolata attraverso i soli canali digitali), è sempre bene chiarire che per un po' di tempo non lavorerai in Italia, ma in un altro Paese. In questo modo il cliente saprà anche con quali nuovi orari contattarti, considerato che potrebbero esserci dei fusi orari differenti.

Cogli anche l’occasione per spiegare per quale motivo hai scelto di diventare un nomade digitale e spiega sempre (lo stesso vale anche per i tuoi collaboratori) quali sono i vantaggi del lavoro a distanza all’estero, anche per i clienti.

Soffermati per esempio sul fatto che il nomadismo digitale ti permetterà di svolgere meglio il tuo lavoro e che la tua produttività potrebbe aumentare. Presenta magari dei casi pratici, dati e prove certe su come potresti lavorare da remoto, all’estero, con una maggiore efficienza.

Ovviamente, se già lavori da remoto, riuscire in un simile intento sarà ancora più facile. Se invece sei abituato a incontrare periodicamente i clienti e i collaboratori di persona, potresti dover faticare un po' di più per convincerli della bontà della tua scelta.

Passo n. 3: Le 4 cose che devi avere SEMPRE

Scelta la destinazione e avvisati collaboratori e clienti di questo cambiamento, i tuoi compiti non sono finiti qui: devi infatti cercare di assicurarti almeno queste 4 cose indispensabili per ogni nomade digitale.

Il luogo di lavoro

Per la maggior parte dei nomadi digitali, un notebook e una connessione a Internet rappresentano gli unici strumenti indispensabili per compiere il proprio lavoro. Tuttavia, questo non significa che tu debba necessariamente lavorare chiuso in una camera d’albergo o nel camper.

È infatti bene assicurarsi di individuare dei luoghi da cui lavorare, e che possano esserti utili sia nel caso in cui la tua autonoma connessione a Internet non dovesse funzionare, sia nel caso in cui ti serve un luogo più “presentabile” per presentazioni, sessioni online, videochat, ecc.

Cerca pertanto di comprendere quali sono le aree di lavoro e le sale riunioni tranquille e private in cui puoi operare con riservatezza e serenità.

Ricordiamo inoltre come per molte persone lavorare in camper o dalla propria camera di albergo, del B&B o dell’appartamento preso in affitto, potrebbe non essere l’ideale: alcune amano infatti avere delle comodità come le sedie ergonomiche e scrivanie piuttosto ampie. In altri casi ci potrebbe essere bisogno di stampanti, scanner e altri dispositivi che potresti non avere a tua disposizione.

Insomma, anche in questo caso val la pena rammentare che ogni persona ha esigenze diverse e che dovrai pertanto pensare a ciò di cui hai bisogno per svolgere bene il tuo lavoro, e determinare poi cosa puoi portare con te e cosa dovrai trovare lì.

In generale, è bene cercare di partire con l’indispensabile. Ecco una breve lista, che approfondiremo poi con specifici articoli.

Notebook

Deve essere leggero, sottile e avere una buona autonomia, perché potrebbe capitarti di lavorare in giro per diverse ore prima di poter avere accesso nuovamente alla carica elettrica.

Powerbank

Per ampliare l’autonomia del tuo notebook, del tuo smartphone o di altri dispositivi elettronici, assicurati di avere con te una buona powerbank.

Zaino

Deve essere pratico, robusto, leggero e funzionale, compatibile con le dimensioni dei dispositivi che vuoi portare sempre con te.

Custodie protettive

Quando si portano fuori da casa i propri dispositivi elettronici, il rischio che possano danneggiarsi cresce notevolmente. Meglio proteggerli con apposite cover.

Organizer per cavi

Se ami l’ordine e vuoi evitare che i tuoi cavi siano sparsi per lo zaino, meglio dotarsi anche di un organizer da viaggio che ti consente di tenere tutto sotto controllo.

Hard disk esterno

Per un backup di sicurezza o per incrementare la memoria del tuo smartphone, un hard disk esterno è quel che ci vuole. Acquistalo di buona capienza per avere sempre la sicurezza di non rimanere senza spazio utile.

Mouse wireless

Se sei come noi e non riesci a lavorare velocemente utilizzando il touchpad del notebook, niente di meglio che dotarsi anche di un mouse wireless di buona qualità.

Tastiera pieghevole

Non abbiamo invece alcun problema a lavorare usando la tastiera incorporata nei notebook. Se però preferisci usare un dispositivo esterno, ci sono ottime tastiere pieghevoli a buon prezzo.

Cuffie con cancellazione del rumore

Lavorando fuori dal tuo ambiente domestico o dal tuo ufficio, potresti dover condividere lo spazio con altre persone e altri rumori. Dotarsi di una buona cuffia con cancellazione del rumore incrementerà il tuo comfort e, peraltro, con un investimento non particolarmente oneroso.

Manca qualcosa? Si, ne parliamo nel prossimo paragrafo.

La connessione a Internet

Per quasi tutti i nomadi digitali, disporre di una connessione a Internet rapida ed efficiente è praticamente indispensabile. Ma come averla?

Naturalmente, un primo modo per sfruttare un collegamento a Internet è utilizzare il Wi-Fi del luogo in cui hai scelto di alloggiare e/o di lavorare.

Puoi però anche sfruttare il Wi-Fi di altri luoghi a te vicini, nel caso in cui la connessione del tuo alloggio abbia problemi: siamo certi che Wi-Fi pubblici o quelli di cafè o spazi di co-working non mancheranno di certo.

Se preferisci, puoi acquistare anche una scheda SIM locale per sfruttare i dati e, se ritieni di utilizzare Wi-Fi pubbliche, non dimenticarti di configurare anche una rete privata virtuale (VPN) che possa aiutarti a mantenere al sicuro il tuo traffico web.

I soldi

Quando si va all’estero bisogna non solamente incrementare il livello di attenzione nella gestione del proprio denaro, quanto anche fare in modo che – se il portafoglio viene rubato o la carta di credito si smagnetizza – si abbiano soluzioni alternative.

Per questo motivo prima della partenza è sempre bene parlare con la propria banca delle soluzioni che vengono offerte in quel determinato Paese e quali opzioni di sicurezza sono disponibili.

Portare con sé una piccola quantità di emergenza di denaro contante è sempre una buona abitudine per poter avere delle risorse prontamente disponibili in caso di necessità.

La salute

Ne abbiamo in parte già parlato: quando si va all’estero è buona abitudine verificare (prima della partenza!) quali coperture assicurative siano utilizzabili, e quali invece sia meglio integrare con appositi piani integrativi.

Ricordiamo che diverse compagnie assicurative permettono ora ai propri clienti di acquistare delle polizze che sono specificamente progettate proprio per i nomadi digitali o per chi ha intenzione di viaggiare frequentemente in una destinazione o in giro per il mondo.

Valuta pertanto ciò di cui hai bisogno in relazione alla destinazione che hai scelto, e verifica se ci sono particolarità di cui la compagnia assicurativa dovrebbe essere messa a conoscenza, come l’assunzione di specifici farmaci, la necessità di prescrizioni, e così via.

Passo n. 4: Trova altri nomadi digitali

Come abbiamo avuto modo di riassumere nelle scorse righe, diventare un nomade digitale richiede una pianificazione strategica piuttosto accurata se non si vuole incappare in sgradite sorprese.

Per fortuna, non devi fare tutto da solo!

Sul web potrai infatti trovare delle community di altri nomadi digitali che, come te, hanno deciso di sposare questa vita e che potranno darti una mano per organizzare meglio i tuoi spostamenti.

Cerca in particolar modo quei nomadi digitali che vivono già nel territorio che hai scelto come destinazione, e con cui poter fare rete. In alcune località del mondo esistono anche dei gruppi e delle attività organizzate a cui potrai partecipare per sentirti più coinvolto in questo progetto di vita e di lavoro.

In bocca al lupo e… facci sapere come è andata!

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