Nel vivace scenario delle riparazioni elettroniche di Delhi, emerge una realtà affascinante. In un laboratorio di Nehru Place, un tecnico di 35 anni, Sushil Prasad, si imbatte quotidianamente in una sfida avvincente: riportare in vita laptop obsoleti attraverso la combinazione di pezzi di ricambio. Questi esperti dell’elettronica non solo combattono l’obsolescenza programmata, ma contribuiscono a rendere la tecnologia accessibile a molti. Il focus di questa attività è la rinascita di dispositivi informatici a basso costo, reperiti da un oceano di rifiuti elettronici e apparecchiature scartate.
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La domanda di laptop ibridi
Prasad, con mani esperte, sostituisce schede madri danneggiate, mentre spiega che la situazione attuale permette una crescente richiesta di laptop ibridi, composti da parti riciclate. “La maggior parte delle persone non si preoccupa di possedere l’ultimo modello sul mercato; desiderano solo qualcosa che funzioni e che non costi una fortuna,” afferma, evidenziando come il suo lavoro soddisfi le esigenze di studenti e liberi professionisti. Questo mercato della riparazione cresce in tutto il paese, dalle strade di Nehru Place a quelle di Lamington Road a Mumbai, svelando una cultura di riparazione radicata nella società indiana.
Una cultura di riparazione
Negli ultimi anni, l’industria della riparazione ha visto una rinascita. “Raccogliamo componenti utilizzabili da diverse macchine più vecchie o scartate per creare una nuova unità funzionante. Recuperiamo capacitori, touchpad e vari circuiti da laptop obsoleti per assemblare dispositivi nuovi,” spiega Prasad. L’efficienza di questo processo non solo limita lo spreco, ma promuove un modello di economia circolare. Manohar Singh, il proprietario del laboratorio, dimostra il successo di un laptop rigenerato che accende lo schermo con un’immagine nitida. “Realizziamo dispositivi partendo da rottami, facciamo entrare nel nostro laboratorio anche laptop usati dall’estero, e offriamo prodotti a metà prezzo rispetto al nuovo,” sottolinea.
Unisce le forze: il cliente e la riparazione
Singh elenca i vantaggi economici di queste macchine per gli studenti e i freelance: “Un buon laptop può essere venduto a 10.000 INR [circa 110 dollari], mentre un dispositivo nuovo parte da 70.000 INR [circa 800 dollari]. Per molti, questa differenza è vitale per studiare o lavorare.” La storia di un giovane studente d’ingegneria che, dopo mesi di risparmi, ha trovato l’aiuto necessario per completare i suoi corsi, evidenzia l’impatto significativo che queste riparazioni hanno nella vita delle persone: “È in momenti come questi che ci rendiamo conto dell’importanza del nostro lavoro,” dice Singh.
Le sfide del settore della riparazione
Tuttavia, il mercato non opera senza ostacoli. L’industria torna a scontrarsi con i giganti tecnologici globali, i quali pongono restrizioni sugli accessi ai pezzi di ricambio e alle attrezzature necessarie per le riparazioni. Satish Sinha, direttore associato di Toxics Link, osserva che mentre la cultura del ‘fai da te’ è parte della psicologia indiana, le aziende stanno spingendo verso una obsolescenza programmata. “La riparazione diventa sempre più complicata, costringendo le persone a investire in nuovi dispositivi,” spiega Sinha. È necessario che il governo indiano consideri l’implementazione di leggi sul diritto alla riparazione, simili a quelle già in atto in Europa e negli Stati Uniti.
L’importanza dei mercati informali
A fronte di queste sfide, i tecnici della riparazione spesso si trovano a dipendere da mercati informali. Il mercato di Seelampur, uno dei più grandi hub di e-waste in India, fornisce un’importante via di approvvigionamento. Qui, i lavoratori setacciano tonnellate di rifiuti elettronici per estrarre materiali preziosi, competitivi e utili. Farooq Ahmed, un giovane riciclatore, parla della sua esperienza in questo settore, dove trovare componenti funzionanti richiede abilità e resistenza: “Se non ci fosse questo lavoro, molti pezzi andrebbero a finire in discarica,” afferma.
Sicurezza e condizioni di lavoro nel recupero di e-waste
Pur tuttavia, il recupero di e-waste non è privo di rischi per i lavoratori. La manipolazione di materiali tossici come piombo e mercurio avviene senza adeguate misure di sicurezza. Ahmed ammette le difficili condizioni di lavoro, evidenziando le sfide quotidiane in un’industria che, sebbene necessaria, si scontra con gravi problematiche ambientali. “Certo, ci sono dei pericoli, ma la mia famiglia dipende da questo lavoro,” conclude, mettendo in risalto la necessità di mantenere attiva l’industria della riparazione.
La continua espansione dell’economia digitale in India rende cruciale l’integrazione del settore della riparazione all’interno dell’economia formale, contribuendo a creare posti di lavoro e rendendo la tecnologia più accessibile. Gli esperti come Sinha avvertono che, con il giusto riconoscimento e supporto da parte del governo, si potrebbe assistere a una vera e propria trasformazione del panorama tecnologico, dove innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo.