L'Antitrust cinese avvia un'inchiesta su Nvidia: conseguenze pesanti per Wall Street

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L'Antitrust cinese ha avviato un'inchiesta sull'azienda americana di semiconduttori Nvidia, sollevando interrogativi sulle presunte pratiche monopoliste. La circostanza arriva in un momento critico, in cui le tensioni tra Stati Uniti e Cina nel settore tecnologico sono già al centro dell'attenzione. Le ripercussioni su Wall Street non si sono fatte attendere, con i titoli di Nvidia che hanno subito un calo significativo all'apertura dei mercati.

Le motivazioni dell'indagine

Secondo quanto riportato dalla televisione di stato Cctv, l'Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato ha avviato un'indagine riguardo a Nvidia per presunti comportamenti contrari alle norme anti-monopolio in Cina. Al centro dell'inchiesta si trova un'acquisizione effettuata nel 2019, finalizzata nel 2020, relativa alla società Mellanox Technologies, specializzata in forniture hardware. L'accordo, del valore di 6,9 miliardi di dollari, era stato classificato come il più costoso nel settore dei semiconduttori americani.

Il governo cinese aveva approvato l'operazione ma con alcune condizioni: Nvidia doveva garantire che non ci fosse discriminazione nei confronti delle aziende cinesi e che Mellanox informasse i concorrenti cinesi sui nuovi prodotti entro tre mesi dalla comunicazione fatta a Nvidia. Nonostante le autorità cinesi avessero dato il loro consenso all'acquisizione, ora si sta indagando se l'azienda americana abbia rispettato questi accordi.

Al momento non sono stati rivelati dettagli specifici sui presunti reati che Nvidia potrebbe aver commesso a distanza di quattro anni dall'acquisizione, lasciando spazio a diverse interpretazioni e speculazioni riguardo la condotta dell'azienda.

Effetti sul mercato e reazioni

La notizia dell'indagine ha avuto un immediato impatto sulle azioni di Nvidia, il cui valore è diminuito di oltre il 3% all'apertura di Wall Street. Questo calo riflette le ansie degli investitori riguardo a possibili sanzioni e alla prospettiva di complicazioni legali, che potrebbero influenzare negativamente le operazioni di un colosso del settore come Nvidia. La reazione del mercato mette in evidenza come le aziende tech siano altamente sensibili alle evoluzioni geopolitiche e normative, specialmente in un contesto di crescente rivalità tra Cina e Stati Uniti.

Il calo di fiducia degli investitori è accentuato dalle notizie sull’inasprimento delle regole statunitensi per le esportazioni di chip, una mossa che ha già portato a restrizioni anche da parte del governo cinese sull'export di minerali cruciali per la produzione di chip. La guerra dei microchip continua a intensificarsi, e le aziende del settore si trovano a dover navigare un ambiente sempre più complesso e incerto.

Le ripercussioni nella guerra commerciale

L'inchiesta su Nvidia non è solamente una conseguenza isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Le recenti misure restrittive emesse da Washington mirano a limitare l'accesso delle aziende cinesi a tecnologie avanzate, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale, che richiedono componenti di alta qualità come le graphic processing units prodotte da Nvidia.

Queste restrizioni statunitensi colpiscono direttamente il settore tecnologico cinese, dal momento che molte aziende stanno cercando di sviluppare capacità autonome nell'intelligenza artificiale. La questione della disponibilità di chip di ultima generazione è cruciale non solo per il progresso tecnologico in Cina, ma anche per il fatturato di Nvidia, dato che il mercato cinese rappresenta una fetta significativa, ovvero oltre il 15%, del fatturato trimestrale dell'azienda.

L'anticipo dell'indagine nelle tempistiche dalla recente inasprimento delle normative americane suggerisce che le autorità cinesi possano voler rispondere in modo strategico alle politiche di Washington, portando a un'escalation ulteriore delle rivalità nell'industria dei semiconduttori. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni ben oltre le singole aziende, influenzando l'intero mercato globale dei semiconduttori e le filiere produttive interrelate tra Stati Uniti e Cina.

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