La sfida tra i servizi di streaming musicale: perché torno ad Apple Music dopo YouTube Music

Dopo un periodo di prova con YouTube Music, l’autore decide di tornare ad Apple Music per la sua qualità audio superiore e la curatela umana delle playlist.

Il mondo dei servizi di musica in streaming è vasto e affollato, con nomi noti come Spotify, YouTube Music, Apple Music, Amazon Music Unlimited e Tidal che competono per l’attenzione degli utenti. Ognuno di questi servizi offre qualcosa di unico, ma le differenze nei dettagli possono influenzare l’esperienza complessiva. Tra queste, ho deciso di testare YouTube Music, abbandonando momentaneamente Apple Music, il mio servizio di streaming di musica preferito. Durante queste settimane, ho raccolto impressioni e riflessioni che mi hanno portato a una conclusione: ritornerò ad Apple Music. Di seguito spiego il perché.

Cosa mi piace di YouTube Music

YouTube Music è un’app ben costruita, capace di competere nell’arena dello streaming musicale. Essendo stata lanciata nel 2018, ha subito una notevole evoluzione, diventando uno strumento affidabile per gli amanti della musica. Tra le caratteristiche che mi hanno colpito c’è la funzione “Ask Music”, introdotta recentemente. Questa opzione permette agli utenti di digitare richieste specifiche riguardo al tipo di musica desiderata, generando stazioni personalizzate in pochi secondi grazie all’intelligenza artificiale. Ad esempio, per iniziare bene la giornata, ho chiesto di creare una stazione con “musica rilassante da caffè”, ottenendo artisti perfettamente in linea con il mio gusto, come Bon Iver e Tracy Chapman.

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Un altro aspetto positivo è la capacità di scoprire nuova musica. YouTube Music propone artisti e playlist mirate che si allineano bene ai miei interessi. La pagina di esplorazione è ben organizzata, favorendo la scoperta di nuovi album e successi. Tuttavia, è durante l’uso quotidiano che emergono alcune limitazioni, che mi hanno fatto riflettere su un possibile ritorno a Apple Music.

Cosa non mi convince di YouTube Music

Nonostante gli aspetti positivi, ci sono diverse problematiche che influiscono negativamente sull’esperienza utente di YouTube Music, spingendomi verso il ritorno ad Apple Music. Innanzitutto, la mancanza di curatela umana è evidente. La sezione dei suggerimenti, pur essendo utile, esclude la profondità e la personalizzazione che offre Apple Music. Qui, le playlist curate da esperti umani ricreano atmosfere specifiche, come le playlist dedicate a diverse attività come il lavoro o momenti di relax. YouTube Music ha un’offerta, ma risulta più snaturata.

Un’altra criticità è legata alla sezione “Speed dial” di YouTube Music. Sebbene prometta di tenere traccia delle mie ultime riproduzioni, spesso non mostra una cronologia completa. A volte, devo anche affrontare il mix di musica e potenziali suggerimenti per podcast, che distrae dall’esplorazione musicale. La presenza di podcast all’interno dell’app rende confuso il processo di scoperta: quando cerco musica, mi trovo a dover filtrare contenuti non richiesti.

Infine, la mancanza di funzioni audio avanzate come Dolby Atmos e l’audio lossless segna un’altra differenza. Spesso ascolto musica durante il lavoro, ma quando ho voglia di un’esperienza più immersiva, Apple Music offre un vantaggio superiore grazie a una qualità sonora più elevata e a un’adeguata lavorazione delle tracce.

Perché ritorno a Apple Music

Dopo un periodo di prova con YouTube Music, la decisione di tornare ad Apple Music è chiara. Nonostante il prezzo competitivo di YouTube Music e le funzionalità uniche, come il pacchetto con YouTube Premium, le mie esigenze musicali quotidiane chiedono una qualità e una curatela che il servizio di Google non riesce a fornire. La qualità audio superiore e la personalizzazione delle playlist sono motori fondamentali nella mia fruizione musicale.

In conclusione, YouTube Music è senza dubbio una valida opzione in campo musicale, ma le caratteristiche che personalmente considero essenziali sono più sviluppate in Apple Music. La cura e il tocco umano nelle playlist e la qualità del suono fanno la differenza, rendendo Apple Music la scelta migliore per me.

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