Un recente studio ha dato nuova vita al mito di Babbo Natale, rivelando il volto del santo che ha ispirato la sua leggenda. Questa ricerca ha messo in luce non solo un importante pezzo di storia, ma ha anche tracciato il percorso affascinante che ha portato da San Nicola di Myra, vissuto 1.700 anni fa in Turchia, alla figura contemporanea di Santa Claus, attraverso l'Olanda e gli Stati Uniti.
Un personaggio iconico per tutti, Babbo Natale assume molte forme: può essere l'amico di famiglia, il vicino che si traveste per le festività, o una figura mitica che prende vita per realizzare i sogni dei bambini. Per i più piccoli, Babbo Natale rappresenta la gioia e la speranza, un simbolo di generosità e di magia che si rinnova ogni anno il 25 dicembre, quando la tradizione di scambiarsi regali crea momenti di felicità e meraviglia.
Indice dei contenuti
La storia di Babbo Natale e il suo reale ispiratore
La leggenda di Babbo Natale ha radici antiche che risalgono al IV secolo, a San Nicola di Myra, un vescovo di Licia, nell'attuale Turchia. Le sue gesta sono avvolte da un mix di realtà e mito. San Nicola è noto aver aiutato delle giovani donne in difficoltà economica, garantendo loro una dote per evitare che cadessero nella prostituzione. Altre leggende raccontano di come abbia riportato in vita dei bambini, contribuendo così a guadagnarsi il rispetto come protettore dei più piccoli e sostenitore dei bisognosi.
Con il passare del tempo, la venerazione per San Nicola è divenuta sempre più forte in Europa, in particolare nel nord del continente. La tradizione di scambiarsi doni in onore della sua memoria si è consolidata attorno al 6 dicembre, giorno della sua morte. Tuttavia, con l'arrivo della Riforma protestante, molte di queste tradizioni sono state dimenticate, tranne nei Paesi Bassi, dove San Nicola è conosciuto come Sinter Klaas. Questa figura, raffigurata in abiti vescovili rossi e con una lunga barba bianca, ha mantenuto viva la tradizione del dono.
L'evoluzione da San Nicola a Santa Claus
Quando gli olandesi migrarono in America, la figura di Sinter Klaas subì una trasformazione. A Nuova Amsterdam, ora New York, il suo nome si trasformò in Santa Claus, e ciò segnò un’ulteriore evoluzione della figura. Durante il XIX secolo, Santa Claus iniziò a prendere le caratteristiche che oggi conosciamo, grazie principalmente al lavoro del disegnatore Thomas Nast e alla poesia di Clement Clarke Moore dal titolo "A Visit from St. Nicholas". Questi elementi contribuirono a formare l'immagine moderna di Babbo Natale, con il suo sacco di giocattoli e la slitta trainata da renne.
Eppure, fu la Coca-Cola a consolidare questa icona nel ventesimo secolo. Negli anni ’30, l'azienda scelse Babbo Natale come ambasciatore delle sue bevande, contribuendo a fissarlo nell'immaginario collettivo come il simbolo del Natale.
La ricostruzione 3D del volto del santo
La recente ricostruzione del volto di San Nicola è stata effettuata da Cicero Moraes, un esperto di grafica brasiliano. Utilizzando i resti del cranio del santo, Moraes ha elaborato un'immagine in 3D che cerca di rappresentare il volto "forte e gentile" di San Nicola. Questo nuovo approccio scientifico ha prodotto risultati sorprendenti, rivelando un viso con tratti marcati e peculiarità che si armonizzano con le descrizioni della tradizione. La ricostruzione ha utilizzato dati storici e tecniche avanzate, combinando varie informazioni per ottenere una rappresentazione fisica accurata.
Le immagini ottenute includono una versione in scala di grigi e una colorata, arricchita con la barba e altri elementi iconografici legati alla raffigurazione di San Nicola. Oltre a queste innovazioni, il cranio ha fornito informazioni importanti sulla salute del santo, suggerendo che soffrisse di mal di testa dovuti a gravi problemi articolari.
La scoperta della tomba di San Nicola
La figura di San Nicola ha un significato particolare anche per la città di Bari, dove il santo è considerato il patrono. Questo legame affonda le radici nel 1087, quando i marinai baresi trafugarono le sue reliquie da Myra dopo che la città cadde in mano ai musulmani. Allo stesso modo, i veneziani presero altre ossa del santo, creando così un profondo legame spirituale con le sue spoglie.
Recenti scoperte nel sito archeologico di Hatay, in Turchia, mettono in discussione la narrativa storica tradizionale. Alcuni studiosi dell'Università Hatay Mustafa Kemal affermano di aver localizzato la vera tomba di San Nicola sotto una chiesa bizantina. Questo ha aperto nuovi orizzonti di ricerca, poiché la chiesa stessa possiede stratificazioni storiche significative. Se confermata, questa scoperta potrebbe avere un impatto considerevole, non solo sulla comprensione della storia di San Nicola, ma anche sulle tradizioni legate a Babbo Natale che perdurano fino ai giorni nostri.