Italia infligge a OpenAI una multa di 15 milioni di euro per violazioni sulla privacy

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Il panorama internazionale dell’intelligenza artificiale subisce un duro colpo a seguito delle decisioni prese dall'Autorità Garante per la privacy italiana. Nel 2023, l'Italia ha segnato un momento storico bloccando il servizio ChatGPT di OpenAI, diventando così il primo paese occidentale ad agire in tal modo per ragioni legate alla protezione dei dati personali. Dopo un’inchiesta approfondita, l'autorità ha concluso i lavori, con una sanzione significativa per la multinazionale statunitense, sollevando interrogativi sul futuro dell’uso dei dati personali nelle tecnologie emergenti.

La multa di 15 milioni di euro

Dopo un'attenta indagine, l’Autorità Garante per la privacy ha deciso di comminare una multa di 15 milioni di euro a OpenAI. Questo provvedimento è giunto in risposta a comportamenti considerati illeciti da parte dell'azienda, tra i quali emerge la contestazione sull'utilizzo dei dati personali degli utenti per addestrare il sistema ChatGPT. OpenAI è stata accusata di non aver fornito una base legale chiara per tali operazioni, sollevando preoccupazioni per la gestione e la sicurezza delle informazioni personali degli utenti.

In aggiunta, il Garante ha rilevato la mancanza di trasparenza da parte di OpenAI, che non ha offerto agli utenti informazioni sufficienti riguardo all'utilizzo dei loro dati. Tra le violazioni c’è anche l’omissione di avvisare gli utenti circa una violazione dei dati avvenuta nel marzo 2023, un aspetto cruciale in un contesto in cui la sicurezza delle informazioni è diventata un tema sempre più rilevante.

Un altro fattore aggravante è rappresentato dalla mancanza di misure adeguate di verifica dell’età. Questo comportamento potrebbe esporre i minori di 13 anni a contenuti non adatti alle loro capacità cognitive e alla loro comprensione, compromettendo la loro sicurezza online e sollevando interrogativi sull’etica dell'intelligenza artificiale.

La campagna informativa obbligatoria

Per migliorare la trasparenza nel trattamento dei dati personali, il Garante ha stabilito che OpenAI deve lanciare una campagna informativa della durata di sei mesi. Questa campagna dovrà essere diffusa attraverso diversi canali, inclusi radio, televisioni, giornali e internet, per garantire una disseminazione estesa delle informazioni.

Il contenuto di tale campagna sarà definito in accordo con l’autorità e dovrà fornire dettagli sulle funzionalità di ChatGPT, specificando le modalità di raccolta dei dati sia per gli utenti registrati che per coloro che non utilizzano il servizio. Inoltre, la piattaforma è tenuta a garantire che tutti gli utenti possano esercitare diritti previsti dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati , includendo pratiche che permettano agli individui di opporsi all’uso dei loro dati personali.

Precedenti interventi dell'Italia su OpenAI

Non è la prima volta che l'Italia si fa sentire riguardo a ChatGPT. Già nel 2023, il Paese aveva sospeso il servizio a causa di preoccupazioni legate alla privacy, emettendo un ultimatum di 20 giorni per affrontare le criticità emerse. All'epoca, l'azienda era stata avvertita riguardo a possibili sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuale.

In quel frangente, OpenAI aveva risposto adottando modifiche significative nel funzionamento della piattaforma, inclusa l’introduzione di meccanismi che permettessero agli utenti di rifiutare l’utilizzo dei loro dati personali per l’addestramento degli algoritmi. Questa azione era stata vista come un passo verso una maggiore conformità con le normative sulla privacy europea, sebbene le recenti sanzioni sottolineino la necessità di ulteriori miglioramenti e trasparenza.

Attualmente, OpenAI non ha rilasciato commenti ufficiali riguardo la multa inflitta. In passato, l’azienda aveva sostenuto di considerare le proprie pratiche conformi alle normative vigenti in Europa, ma le recenti decisioni mostrano chiaramente che la strada da percorrere per garantire la sicurezza dei dati è ancora lunga e complessa.

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