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Chi vince la sfida tra il Face ID di iPhone X e l’Intelligence Iris Scanning del Samsung Galaxy S9? Ecco il confronto e il verdetto finale
La sfida tra i colossi della tecnologia, in questo caso Apple e Samsung, con i loro device top di gamma, in questo caso iPhone X vs Galaxy S9, si svolge anche sul campo dello scanner biometrico e del riconoscimento facciale. Non ancora archiviata del tutto il confronto e il miglioramento dell’hardware per il riconoscimento delle impronte digitali, il settore degli smartphone volge lo sguardo (in tutti i sensi) anche su questa nuova tecnologia.
Come sempre accade ci si domanda quale delle due tecnologie sia la migliore e dopo il confronto nella velocità e la sicurezza tra il Face ID di Apple e l’Intelligence Scan di Samsung, proviamo a mettere a confronto i due sistemi, presenti su iPhone X e Samsung Galaxy S9 Plus, per capirne le differenze e le peculiarità.
Il confronto
Apple Face ID
Il sistema per l’identificazione biometrica del volto è stata introdotta da Apple per la prima volta da iPhone X, accompagnata anche, come vedremo, da una serie di polemiche sulla privacy e la sicurezza. La novità di Apple è stata anche quella di abbandonare il tradizionale TouchID a favore di questo nuovo sistema che utilizza quindi il volto dell’utente per sbloccare il dispositivo. In realtà una tecnologia simile era presente già da qualche anno, ma con risultati piuttosto carenti. Apple ha migliorato sia la tecnologia hardware che quella teorica sulla quale si fonda questo innovativo dispositivo, arrivando ad un livello di precisione e affidabilità molto buono.
Nella penisola anteriore dell’iPhone X (una delle tante novità dell’ultimo melafonino) sono presenti tre sensori che permettono l’esecuzione di questa tecnologia: il Dot Projector, il Flash ad infrarossi e la Telecamera ad infrarossi.
Il Dot Projector è un sensore che emette oltre 30000 punti invisibili sul volto e con in quali creare una mappa facciale tridimensionale. La telecamera ad infrarossi, invece, analizza la posizione dei punti e trasferisce i dati presenti nell’archivio della memoria dell’iPhone che vengono elaborati dal processore A11 Bionic che li confronta con quelli già memorizzati. Il Flash ad infrarossi, infine, permette che la tecnologia funzioni anche al buio e in ambienti dove c’è una scarsa luminosità.
L’aspetto forse più interessante e innovativo introdotto da Apple non è tanto dal punto di vista hardware (ma anche in questo settore si è rivelata pioniera), ma nello sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale in grado di adattarsi ai cambiamenti del volto. Fondamentalmente, quindi, l’iPhone riconosce il volto anche se la persona in questione indossasse gli occhiali o si facesse crescere la barba. Inoltre, elemento per certi aspetti decisivo, il Face ID di Apple è in grado di riconoscere la differenza che c’è tra un volto e la sua immagine; questo significa che non è possibile con una foto sbloccare lo smartphone, ma che deve essere fisicamente presente il proprietario dello stesso.
Samsung Intelligence Iris Scanning
Nella sfida tra iPhone X vs Galaxy S9 vediamo ora il funzionamento del Samsung Intelligence Iris Scanning. La tecnologia per il riconoscimento biometrico è stata introdotta da Samsung prima di Apple e si avvale del riconoscimento dell’iride (ovvero la membrana di forma circolare presente dietro la cornea dell’occhio e che ha la funzione di regolare la quantità di luce sia per migliorare la vista che per proteggere la retina), un sistema per molti aspetti simile a quello delle impronte digitali essendo l’iride diversa anche nei gemelli.
Nel caso di Samsung la tecnologia funziona su due componenti hardware: il LED IR e l’Iris Camera. Il LED IR, come nel caso del Dot Projector di Apple, ricostruisce uno schema dell’iride e l’Iris Camera ne cattura la foto. Il funzionamento è molto semplice e utilizza una lunghezza d’onda nell’emissione della luce invisibile alla percezione umana, quindi che non infastidirà la pupilla dell’occhio. Dopo aver acquisito i dati questi vengono elaborati dal processore dello smartphone e confrontati. La tecnologia di Samsung offre ad ogni utente di scegliere se impostare un riconoscimento di un solo occhio (quindi di un solo iride) o di entrambi,
Le differenze
Abbiamo analizzato come, nella sfida tra iPhone X vs Galaxy S9, funzionino le rispettive tecnologie per il riconoscimento del volto e dell’iride. Vediamo quindi quali sono le differenze e di trarre alcune conclusioni. Al momento Samsung è quella che sembra uscire peggio da questo confronto in quanto l’Intelligence Iris Scanning non sembra mantenere le aspettative. Il colosso sudcoreano ha infatti dovuto fare una sintesi tra la qualità e la velocità, una sorta di compromesso per evitare di costringere gli utenti ad attendere qualche secondo prima che il sistema riesca a svolgere l’analisi dell’iride per sbloccare lo smartphone. Come di fatto è accaduto tramite l’azione di alcuni hacker, il sistema di Samsung può essere facilmente aggirato con alcune foto ad alta risoluzione in quanto la tecnologia Iris Scanning non esegue una scansione completa dell’iride (che richiederebbe più tempo), ma solamente alcuni modelli.
Apple, da parte sua, ha dimostrato problemi di autenticazione proprio durante l’evento di presentazione della tecnologia e ha ammesso che nel caso di gemelli il sistema potrebbe non essere in grado di riconoscere le differenze.
A conti fatti bisogna quindi riconoscere che sia l’Intelligence Iris Scanning del Samsung Galaxy S9 che il FaceID di iPhone X hanno i loro vantaggi e svantaggi, ma che ad oggi è sicuramente più affidabile la tecnologia di Apple, più veloce e affidabile. In linea di principio l’Intelligence Iris Scanning potrebbe essere migliore, ma al momento non riesce ad esserlo, segno che molto lavoro c’è ancora da fare.
Le polemiche e le questioni sulla sicurezza
Il confronto tra le tecnologie per il riconoscimento facciale e dello scanner tra iPhone X vs Galaxy S9 ha sollevato anche importanti questioni sulla sicurezza e alcune polemiche. Le polemiche che molto hanno colpito l’opinione pubblica, contestualmente al lancio e alla presentazione dell’ultimo iPhone X, sono state in seno al mondo islamico dove in molti hanno lamentato la presunta discriminazione del FaceID che impedirebbe alle donne che utilizzano il niqab (il velo islamico) di sbloccare l’iPhone.
Al di là di questi presunti torti alle donne arabe c’è un problema più generale che riguarderebbe molti più utenti. Più di qualcuno ha infatti fatto notare (come il Washington Post) che nonostante Apple garantisca la sicurezza dei dati raccolti dal FaceID questi stessi dati possono essere accessibili ad app di terze parti. E dove sarebbe la preoccupazione? Tramite il riconoscimento del volto è possibile scoprire alcune informazioni sulla persona analizzata, come se è un uomo o una donna, se sorride o meno, che tipo di aspetto ha (trucco, barba, eccetera) e, secondo altri, anche la presenza di alcune patologie. Tutti dati sensibili o comunque privati che, per quanto possano apparire irrilevanti o marginali, possono essere utilizzati da diverse aziende che sono interessate ad indagini di mercato e analisi di questo tipo. La questione andrà sicuramente approfondita e sarà da monitorare per conoscerne gli sviluppi.