Uno dei momenti decisivi del keynote del WWDC di Apple tenutosi qualche giorno fa è stato quando Craig Federighi, il capo della sezione software Apple, ha dichiarato che l'iPad avrebbe avuto presto un proprio sistema operativo, ovvero iPadOS. A dire la verità, questo nome era circolato con insistenza tra gli addetti ai lavori già qualche ora prima del fatidico annuncio. Di fatto però, gli iPad potranno presto contare su un proprio OS.
A partire da autunno infatti, i dispositivi Apple lasceranno definitivamente iOS per adottare iPadOS e dunque trasformarsi in una nuova e inesplorata piattaforma. Il nuovo software dell'iPad condivide lo stesso kernel di iOS e macOS e supporta lo stesso framework. Di fatto, attualmente sembrerebbe una sorta di iOS modificato. Allora perché chiamarlo iPadOS?
iPadOS: un sistema operativo tutto da scoprire
L'adottare una nomenclatura nuova non è solo una mossa commerciale di Apple. Negli ultimi anni il colosso di Cupertino ha più volte fatto intendere che avrebbe voluto trasformare l'iPad nel suo computer principale, portandolo a competere con i più potenti desktop.
Lo scorso autunno, gli aggiornamenti hardware apportati da Apple all'iPad Pro sono stati molto più impressionanti dei componenti del passato che sono stati conferiti al nuovo MacBook Air. Non per niente, durante l'evento, l'amministratore delegato Tim Cook definiva l'iPad il computer più popolare al mondo. Non tablet, ma specificatamente computer.
Una serie di novità...
Il software dell'iPad in futuro eleverà ulteriormente le prestazioni a livello software, rendendo il dispositivo ancora più simile a un laptop. iPadOS consentirà agli utenti di bloccare i widget sulla schermata iniziale dell'iPad. Un cambiamento sostanziale. Le app verranno "dirottate" dalla barra laterale dell'iPad, consentendo una gestione delle app più semplice. È possibile eseguire due istanze di app per iPad affiancate, in modo simile al modo in cui si potrebbero tenere aperte due schede del browser per lo stesso sito web.
App Expose, la funzione macOS che mostra tutte le tue app aperte, presto funzionerà anche su iPad. L'applicazione File avrà una vista a colonne, con una finestra di anteprima simile al modo in cui Finder funziona su Mac. La demo dell'iPadOS al WWDC ha raggiunto una sorta di crescendo quando una chiavetta virtuale è apparsa sul grande schermo, a dimostrazione del fatto che l'app Files su iPad ora riconoscerà unità e dispositivi esterni. Apple ha anche mostrato una versione modificata e perfezionata di Safari realizzata appositamente per il nuovo sistema operativo.
Un semplice cambio di nome?
Ovviamente Apple potrebbe aver apportato tutte queste modifiche semplicemente a iOS 13. Ci sono alcune ragioni per cui ha senso "sdoppiare" il software in esecuzione su iPad e dargli un nome proprio. Anche se i maliziosi potrebbero pensare a un'abile mossa di marketing (d'altronde stiamo parlando di Apple), dare all'iPad il proprio sistema operativo potrebbe anche definire il tipo di progetti su cui gli ingegneri stanno lavorando, sia all'interno dell'azienda che all'esterno.
Ciò comporterà anche una diversa direzione per gli sviluppatori di terze parti che si concentreranno su software per iPad e non per iOS. Non più app adattate al dispositivo in questione, ma veri e propri programmi appositamente ideati per iPad. Per alcuni anni Apple ha dovuto trattare il software dell'iPad in modo diverso perché doveva tener conto di come si relazionava con l'hardware specifico, essendo molto diverso dall'iPhone.
iPadOS era già nell'aria da parecchio tempo
Quando iPad Pro è stato introdotto nel 2016, è arrivato con accessori specializzati: uno stilo e una tastiera. Questi componenti aggiuntivi si collegano e si connettono tra loro tramite Bluetooth. Sono stati progettati sin dall'inizio per funzionare specificamente con i tablet. E già un paio di anni fa, il software dell'iPad ha iniziato a prendere una brusca svolta.
Il lancio di iOS 11 nel 2017, ad esempio, ha introdotto funzionalità come un dock nella parte inferiore della schermata principale e il multitasking drag-and-drop. iOS 11 su iPad ha ancora creato i suoi fastidi, perché l'utenza di questi tablet si sente più o meno consciamente direzionata verso l'ambiente desktop rispetto a quello mobile.
iPad e Mac: un futuro comune?
Ora, la grande domanda è se l'iPad e il Mac si uniranno veramente come prodotti. Il nuovo iPadOS suggerisce che questo potrebbe accadere, dal momento che porta un sacco di funzionalità del desktop su un tablet.
Poi c'è quel delicato tema del touchscreen. Apple è arrivato al punto di trasformare l'iPad in un controller touchscreen e nel blocchetto per schizzi per macOS. Ma a partire dal WWDC dello scorso anno, si è sottolineato come questa direzione potrebbe non essere quella migliore per il futuro del dispositivo.
Naturalmente vi è anche la concreta opportunità che questi due mondi non si fonderanno mai. Se Apple si convincerà che il target di utenza di iPad e Mac sono nettamente diversi, è molto probabile che questi due mondi avranno ben poco da spartirsi in futuro.