Intelligenza artificiale e diritto: il caso di ChatGPT tra errori e promesse

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L'uso dell'intelligenza artificiale generativa nel campo legale sta destando non poche preoccupazioni. Strumenti come ChatGPT di OpenAI, pur promettendo potenzialità rivoluzionarie, dimostrano di avere limiti significativi. Uno test cruciale è avvenuto quando la giornalista Kylie Robison ha esaminato la nuova funzione “deep research” del software, cercando di ottenere un'analisi delle recenti sentenze federali riguardanti il ​​famoso articolo 230 del Communications Decency Act.

La richiesta di analisi su sezione 230

Kylie ha espressamente chiesto a ChatGPT di raccogliere le sentenze relative a questo articolo, che è spesso descritto come il principale motore di internet. L’idea era quella di sintetizzare eventuali sviluppi chiave come interpretati dai giudici negli ultimi cinque anni. Le attese erano alte, considerando che la questione è di rilevanza cruciale e in continua evoluzione. Buone notizie sono emerse dalla capacità di ChatGPT di estrarre e sintetizzare correttamente alcune sentenze recenti, tutte reali e documentabili.

Tuttavia, una nota negativa rinviene dalla trascuratezza con cui il sistema ha omesso importanti sviluppi avvenuti nel 2023, un periodo cruciale in cui si sono verificati importanti cambiamenti normativi e giuridici. Nonostante possa sembrare un errore marginale, è fondamentale tenere traccia delle evoluzioni in quest’ambito, dato il loro potenziale impatto sulle normative e sui diritti di libertà di espressione. Ignorare un intero anno di sentenze non solo riduce la completezza del resoconto, ma lascia un vuoto informativo che può generare fraintendimenti.

Feature "Deep Research" di OpenAI

La funzionalità “deep research” di OpenAI promette di fornire report dettagliati su argomenti specifici e, dato il costo di 200 dollari al mese, ci si aspetta un servizio all'altezza. Questo sistema sfrutta la ricerca online per raccogliere informazioni aggiornate, superando i limiti dei dati di addestramento tradizionali. Nel caso di Kylie, il processo è avvenuto in circa dieci minuti, producendo un resoconto di 5.000 parole, strutturato e argomentato. Ogni affermazione era corredata da link a fonti esterne e ulteriori spiegazioni su come il sistema aveva interpretato la richiesta.

Questa tecnologia ha il vantaggio di presentare le sue fonti e offrire un quadro di riferimento chiaro. Tuttavia, confrontando il report con l'analisi di esperti del settore, sono emerse alcune lacune. Eric Goldman, un rinomato esperto del settore, ha confermato la sostanziale accuratezza del testo, da lui verificato, segnalando alcune imprecisioni sui casi citati, senza però attribuire alcun errore nella selezione delle sentenze.

Le lacune di conoscenza contestuale

Nonostante la solidità delle informazioni fornite, ci sono stati elementi trascurati. Goldman ha evidenziato come l'intelligenza artificiale non riesca a collocare il diritto in un quadro più ampio, ignorando tendenze e forze sociali che influenzano le decisioni dei giudici. L'anno 2024, ad esempio, è stato caratterizzato da sentenze che hanno drasticamente ridotto le protezioni offerte dall'articolo 230, un aspetto che non è stato menzionato nel report di ChatGPT. La mancanza di questo importante contesto rappresenta una grave omissione, poiché il panorama giuridico è influenzato da dinamiche sociali e politiche più ampie.

Conclusioni parziali e osservazioni critiche

Il rapporto finale di ChatGPT, pur mostrando un’adeguata capacità di analisi, si è rivelato deficitario concernente eventi cruciali. I professionisti legali sanno che è essenziale rimanere aggiornati sulla legislazione e le vertenze in corso. Un'analisi che si ferma a un determinato anno senza considerare le evoluzioni più recenti rischia di portare a fraintendimenti. Questo è un limite notevole per uno strumento che si propone di essere all’avanguardia nel fornire assistenza legale.

In definitiva, la tecnologia di OpenAI rappresenta una realizzazione interessante nel mondo dell’AI, capace di produrre analisi complesse e adatte a molti temi. Tuttavia, è chiaro che c'è ancora lungo camino da percorrere per renderla davvero utile e affidabile nel contesto legale, dove ogni dettaglio conta e le informazioni sono in continua evoluzione.

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