Una nuova immagine del telescopio Hubble ha messo in luce dettagli affascinanti del quasar 3C 273, un oggetto celeste che si trova a 2,5 miliardi di anni luce dalla Terra. Gli astronomi dell'Università di Nizza hanno utilizzato questa opportunità per approfondire la nostra comprensione dei quasar, oggetti tra i più luminosi dell'universo, e della loro natura intrinsecamente legata ai buchi neri supermassicci.
La straordinarietà del quasar 3C 273
Recentemente, il telescopio spaziale Hubble ha catturato una nuova immagine del quasar 3C 273, che si distingue per la sua luminosità eccezionale, superiore a quella di tutte le stelle in ben dieci galassie messe insieme. Questa sorgente luminosa, simile a una stella, è circondata da una serie di piccole macchie e da un filamento brillante a destra, rendendo l'immagine interessante al di là della sua apparente semplicità. Nonostante a prima vista possa sembrare una prospettiva poco entusiasmante, il dettaglio ottenuto ha aperto la porta a nuove scoperte. Gli astronomi hanno dichiarato che questa foto rappresenta una finestra su un mondo complesso e affascinante, fornendo insight sulla natura e l'origine di questi oggetti celesti.
Il quasar 3C 273 non è solo un punto luminoso nel cielo, ma un nucleo galattico attivo che emette radiazioni intense a causa della presenza di un buco nero supermassiccio. Questa stella, se osservata a una distanza relativamente breve dalla Terra, brillerebbe con una luminosità paragonabile o addirittura superiore al nostro Sole. Tuttavia, la sua intensità luminosità rappresenta anche una sfida per gli astronomi, in quanto rende difficile osservare i dettagli più sottili. L'elevata luminosità di 3C 273 supera di oltre dieci volte quella delle galassie ellittiche giganti più luminose, complicando ulteriormente lo studio dei quasar.
L'importanza della scoperta
Il termine "quasar" deriva dall'acronimo che sta per "QUASi-stellAR radio source", un'etichetta assegnata ai primi oggetti scoperti negli anni '50. Questi oggetti possedevano un'origine misteriosa e già allora si sapeva che emettevano radiazioni, ma l'aspetto puntiforme li faceva paragonare a delle stelle. Con i progressi nella tecnologia e strumenti come il telescopio Hubble, gli scienziati hanno potuto scoprire che i quasar sono molto di più. Si tratta di nuclei galattici attivi, alimentati da dischi di gas ad alta temperatura che orbitano attorno a buchi neri.
La missione di esplorazione avviata attraverso la recente osservazione ha mostrato che 3C 273 offre una rappresentazione concreta di come i quasar possano influenzare la formazione delle galassie e fornire materiali per i buchi neri. Ad oggi, il quasar è diventato un soggetto di studio centrale per la ricerca astronomica, contribuendo alla nostra comprensione dell'universo e dei processi che lo governano.
Tecniche innovative per l'osservazione
L’osservazione di Hubble si è avvalsa dello strumento STIS , utilizzato come un coronografo per ridurre il bagliore del quasar 3C 273 e consentire una visualizzazione chiara dell'ambiente circostante. Questo approccio ricorda il fenomeno dell'eclisse solare, quando la Luna oscura il Sole, permettendo di osservare stelle in pieno giorno. Grazie a questa manovra, i ricercatori hanno potuto esplorare dettagli precedentemente invisibili, come le piccole sorgenti luminose, interpretate come galassie satelliti, che potrebbero interagire con il buco nero centrale, nutrendolo.
Una delle osservazioni più sorprendenti è stata quella riguardante il getto extragalattico di 3C 273, una struttura filamentosa che si estende nello spazio a una velocità quasi pari a quella della luce. Confrontando le immagini recenti con quelle scattate 22 anni fa, i ricercatori hanno potuto misurare che il getto si estende per circa 300.000 anni luce, scoprendo aumenti di velocità man mano che si allontana dal buco nero. Grazie a queste osservazioni dettagliate, il team di ricerca ha fatto un passo avanti significativo nella comprensione dei quasar e del loro comportamento.
Le ricerche continueranno in futuro, con la speranza di ottenere ulteriori immagini e dati anche dal telescopio spaziale James Webb, il quale promette di aprire nuove prospettive per lo studio degli oggetti celesti, incluso il quasar 3C 273 e altre affascinanti entità cosmiche.