Il rischio delle truffe deepfake: come il personal branding può salvaguardare le aziende

L’imprenditore vittima di una truffa deepfake evidenzia l’importanza del personal branding per i leader aziendali, sottolineando come una forte presenza online possa proteggere da minacce e disinformazione.

Settimana scorsa, un imprenditore ha lanciato un campanello d’allarme sui social media, rivelando di essere stato vittima di una truffa deepfake. Attraverso l’uso avanzato dell’intelligenza artificiale, i truffatori sono riusciti a impersonarlo, anche interagendo con i suoi contatti durante videochiamate su Zoom. Questo episodio toccante solleva una questione fondamentale per i leader aziendali moderni: l’importanza indispensabile di un buon personal branding.

L’importanza del personal branding

L’imprenditore coinvolto, grazie alla sua solida presenza online e a una rete di contatti attivi, è riuscito a lanciare un avviso tempestivo, limitando così i danni potenziali della truffa. Questo episodio dimostra come un personal branding ben strutturato possa servire da protezione efficace per i CEO. In tempi caratterizzati da disinformazione, cancellazione sociale e crisi aziendali, la capacità di comunicare rapidamente con i propri contatti diventa cruciale. Le truffe deepfake rappresentano una minaccia seria, incrementando la necessità di avere una rete di comunicazione agile e reattiva.

Essere visibili e presenti online non è solo una questione di reputazione; è una strategia fondamentale per la sicurezza aziendale. Quando un leader comunica costantemente con i suoi stakeholder, crea relazioni di fiducia che si rivelano vitali nel momento in cui si presenta un rischio. Un semplice post settimanale, per esempio, può garantire che il nome e l’immagine del leader siano sempre presenti nella mente delle persone, fungendo quindi da barriera contro la disinformazione.

L’intelligenza artificiale: opportunità e sfide

L’intelligenza artificiale, spesso vista come un boogeyman nel mondo aziendale, non è intrinsecamente negativa. Ogni tecnologia può essere sfruttata per scopi dannosi, ma ha anche il potenziale per migliorare significativamente la produttività e l’efficienza. Varie ricerche indicano che le aziende che non adotteranno l’IA nei prossimi cinque anni rischiano di essere superate dalla concorrenza. Questo dato, sebbene sembri allarmante, rispecchia la crescente accettazione dell’IA nei vari modelli operativi aziendali.

Un errore comune riscontrato tra molti imprenditori è l’idea di servirsi dell’IA esclusivamente per produrre contenuti finali. Ideare strategie più efficaci significa vedere l’IA come un alleato, non come un sostituto della creatività umana. Questo è particolarmente vero nel campo della leadership di pensiero, dove non basta usare chatbot per generare risposte; è essenziale che ogni leader sviluppi un pensiero originale e autentico.

Preservare l’identità visiva

Un altro errore frequente è all’utilizzo indiscriminato di immagini create dall’IA per la realizzazione del proprio personal branding. Le immagini servono per evocare associazioni specifiche e un’identità chiara nella mente delle persone. Affidarsi a immagini generate da strumenti come Midjourney potrebbe risultare confuso e poco incisivo, vanificando l’obiettivo di creare una connessione emotiva con il pubblico.

È sempre preferibile utilizzare immagini originali, che raccontino una storia autentica. L’IA può fornire supporto, ad esempio, nel creare grafiche personalizzate o nel migliorare foto esistenti, ma la base deve restare quella di contenuti visivi genuini. L’identità visiva, tanto per i leader quanto per le aziende, deve emergere come un imprinting forte e riconoscibile, in modo da facilitare l’associazione del brand con emozioni positive e autenticità.

Un futuro di autenticità e connessione

La strada da seguire per il personal branding dei leader aziendali comporta un bilanciamento tra l’utilizzo di strumenti avanzati come l’IA e il mantenimento di una voce autentica e personale. La leadership vera si esprime attraverso pensieri genuini, relazioni autentiche e una presenza visiva che rispecchi chi si è realmente. L’IA deve servire come assistente per costruire un marchio personale robusto e autentico nel contesto digitale contemporaneo.

Per le imprese italiane, e in particolare quelle guidate da importanti figure di riferimento, comprendere il valore del personal branding non è più una scelta, ma una necessità primaria. Un CEO con una forte presenza online e una rete ben sviluppata ha minori probabilità di incorrere in problemi legati alle truffe deepfake. La possibilità di comunicare direttamente ai propri stakeholder consente, infatti, di contrastare e smentire notizie false.

Inoltre, in un’economia globalizzata e competitiva, il personal branding di un CEO si traduce in un vantaggio strategico. Un leader rispettato e riconosciuto come esperto non solo attrae talenti ma ispira fiducia nei clienti e negli investitori, contribuendo così al successo complessivo dell’azienda.