Un ambizioso progetto sviluppato dalla Cina mira a costruire una centrale solare nello spazio, posta a circa 36.000 chilometri dalla Terra. Questo innovativo sistema di raccolta energetica è concepito per convertire l'energia solare in microonde, che verranno trasmesse continuamente sulla superficie terrestre. Le potenzialità di questa iniziativa sono assolutamente straordinarie, alimentando discussioni sull'evoluzione delle fonti energetiche future.
Dettagli sul piano della centrale solare spaziale
La Space Solar Power Station è stata paragonata alla Diga delle Tre Gole, il più grande impianto idroelettrico al mondo situato sul fiume Yangtze. Con una potenza di 22.500 megawatt, questa diga riesce a generare annualmente circa 100 miliardi di kilowattora di elettricità. Gli studi effettuati dalla Nasa, in particolare dal geofisico Benjamin Fong Chao, hanno rivelato che il riempimento completo del bacino della diga altera persino la rotazione terrestre, incrementando il momento d'inerzia del pianeta e allungando la durata del giorno di circa 0,06 microsecondi.
Nel caso della centrale spaziale, l'obiettivo è raccogliere l'energia solare nello spazio, convertirla in microonde e inviarla verso apposite stazioni riceventi sulla Terra. Qui, le microonde verranno trasformate nuovamente in energia elettrica per il consumo. Questa innovativa modalità di trasmissione energetica potrebbe assicurare una fornitura senza interruzioni, superando le limitazioni legate alle condizioni meteorologiche e alle ore notturne, problemi comuni per l'energia solare terrestre.
Il razzo riutilizzabile Long March-9 come chiave del progetto
Il piano per la centrale spaziale prevede il lancio dei vari componenti in un'orbita geostazionaria. Long Lehao, scienziato responsabile del progetto e progettista dei razzi Long March, ha dichiarato che l'energia accumulata in un solo anno di funzionamento sarebbe equivalente all'intero petrolio estraibile dalla Terra. Un elemento centrale dell'intero progetto sarà il razzo riutilizzabile Long March-9 , progettato per trasportare oltre 150 tonnellate in orbita bassa. Questo razzo rappresenta una componente fondamentale per il lancio e l'assemblaggio delle infrastrutture necessarie per la centrale solare orbitante.
Implicazioni sul futuro energetico e la scala di Kardashev
L’ambizioso progetto di Pechino solleva interrogativi riguardo all'evoluzione della nostra civiltà nel contesto della Scala di Kardashev. Proposta dall'astrofisico russo Nikolai Kardashev nel 1964, questa classificazione misura le civiltà in base alla loro capacità di sfruttare l'energia. Attualmente, il nostro pianeta è considerato a un livello Tipo I incompleto, limitato allo sfruttamento dell'energia disponibile sulla Terra.
Il progetto della centrale solare spaziale evoca vagamente l'idea di una Sfera di Dyson, un concetto teorizzato da Freeman Dyson nel 1960, che prevede la costruzione di una mega-struttura attorno a una stella per raccogliere la sua energia. Se l'iniziativa cinese dovesse avere successo, si potrebbe seguire un percorso di avvicinamento al Tipo II della scala, dove le civiltà sarebbero in grado di utilizzare l'energia delle stelle. Un passo importante verso una forma di energia sostenibile e illimitata, con potenziali benefici per la nostra società futura.