L’utilizzo di spyware come Pegasus rappresenta una seria preoccupazione per la privacy degli utenti di iPhone. Questo software malevolo ha la capacità di accedere a dati personali senza che l’utente ne sia a conoscenza, superando anche i sistemi di sicurezza di Apple. L’azienda, però, sta attuando strategie per contenere questa minaccia e proteggere i propri clienti.
Apple contro Pegasus: strategie di individuazione
La lotta contro l’spyware Pegasus, sviluppato dalla società NSO, si basa sull’individuazione di vulnerabilità mai scoperte prima nel sistema operativo iOS. Pegasus può sfruttare questi difetti per infiltrarsi nei dispositivi, accedendo a informazioni riservate, attivando microfoni e fotocamere senza preavviso. Per contrastare questa minaccia, Apple ha implementato un codice che aiuta a riconoscere quando un iPhone può essere stato compromesso, anche se non è a conoscenza del metodo utilizzato per l’accesso non autorizzato.
Quando Apple identifica un attacco, invia avvisi agli utenti che potrebbero essere stati colpiti, consultando anche rapporti su vulnerabilità già esistenti. Negli ultimi mesi, la società ha allertato utenti in 98 paesi, avvertendoli delle “attività di spyware mercenario” e invitandoli a prestare attenzione. Pur non potendo garantire con certezza l’assoluta accuratezza delle sue conclusioni, Apple esprime un alto livello di fiducia nei propri avvisi e suggerisce agli utenti di prendere sul serio i messaggi ricevuti.
Situazione attuale: il rilevamento delle infezioni da Pegasus
Recentemente è emerso che Apple potrebbe essere in grado di rilevare solo la metà dei dispositivi infetti. Le informazioni provengono da iVerify, una compagnia di sicurezza mobile che ha lanciato un’app a pagamento per consentire agli utenti di eseguire autonomamente scansioni del proprio telefono. Questo servizio ha portato a una scoperta significativa: nel solo mese di dicembre, sono state segnalate almeno 11 nuove infezioni da Pegasus, indicando che la minaccia è probabilmente più diffusa di quanto immaginato.
Grazie alla crescente consapevolezza e alla copertura mediatica, l’app iVerify ha visto un incremento di download, contribuendo così ad aumentare il campione di dati analizzato. Le analisi effettuate suggeriscono che le infezioni da spyware non riguardano solo obiettivi di alto profilo come politici e attivisti; piuttosto, sembra coinvolgere un ampio ventaglio della popolazione, con attacchi che colpiscono utenti in vari settori, tra cui governo, finanza, logistica e immobiliare.
Un aspetto preoccupante riguarda il fatto che, in circa la metà dei casi analizzati, i bersagli non hanno ricevuto notifiche di minaccia da Apple. Senza l’utilizzo dell’app iVerify, molte di queste persone non avrebbero mai scoperto che i loro dispositivi erano stati compromessi.
La verifica delle infezioni: un passo verso la sicurezza
iVerify sottolinea l’importanza di basare il proprio lavoro su dati concreti, assicurando che solo i dispositivi da loro considerati effettivamente infetti siano stati conteggiati nelle loro statistiche. Grazie a questo approccio rigoroso, è emerso che il tasso mondiale di rilevamento di Pegasus si attesta attualmente attorno a 1,5 casi ogni 1000 scansioni. Questo dato, frutto dell’analisi di un campione maggiore, potrebbe rappresentare con maggiore precisione il tasso reale di diffusione di questo spyware.
La situazione attuale rappresenta una chiara indicazione di come sia fondamentale rimanere vigili riguardo alla sicurezza dei propri dispositivi mobili. Con un panorama tecnologico in continua evoluzione, gli utenti di iPhone devono essere pronti ad affrontare sfide relative alla protezione dei propri dati personali. L’adozione di strumenti come l’app iVerify può rivelarsi cruciale per identificare eventuali compromissioni in modo tempestivo, contribuendo così a una maggiore consapevolezza sulla sicurezza informatica.