Il Mac Studio senza High Power Mode: Le nuove rivelazioni di Ars Technica

Il nuovo Mac Studio con chip M4 Max non supporta la funzione High Power Mode, sollevando interrogativi sulle prestazioni e limitazioni rispetto ad altri modelli Apple compatibili.

Un recente articolo di Ars Technica, firmato da Andrew Cunningham, ha fatto luce sul nuovo Mac Studio, svelando che il modello dotato di chip M4 Max non integra la funzione High Power Mode per gestire carichi di lavoro intensivi. La recensione ha sollevato interrogativi anche sulla variante superiore del Mac Studio con chip M3 Ultra, che non menziona la funzione in questione. L’analisi, quindi, offre un’istantanea interessante sulle caratteristiche di questo prodotto Apple, con un focus sulle prestazioni e sulle limitazioni della sua architettura.

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Le specifiche software del Mac Studio

L’analisi di Cunningham svela che le unità di prova del Mac Studio stanno utilizzando il sistema operativo macOS Sequoia 15.3, come testimoniato dal database Geekbench. Si parla pure della versione 15.4, attualmente in fase beta, ma non è chiaro se questo aggiornamento porterà l’implementazione di High Power Mode per il Mac Studio. Apple ha descritto questa modalità come una funzione che consente ai ventilatori di lavorare a velocità maggiori, migliorando così il raffreddamento del sistema e permettendo prestazioni elevate per applicazioni che richiedono molta potenza, come il color grading video in 8K. Per i Mac compatibili, è possibile attivare questa impostazione sia quando il computer è alimentato a corrente che a batteria.

Differenze tra i modelli e la disponibilità della funzione

High Power Mode si può attivare sui modelli di MacBook Pro da 14 pollici con i chip M3 Max, M4 Pro o M4 Max, e sui modelli da 16 pollici con chip M4 Pro o da M1 Max fino a M4 Max. Inoltre, è disponibile anche sul Mac mini equipaggiato con chip M4 Pro. Considerando che questa funzionalità è presente su alcuni modelli di MacBook Pro con lo stesso chip M4 Max, appare evidente che Apple abbia deciso di escluderla dal Mac Studio. Una possibile spiegazione potrebbe derivare dalla natura del Mac Studio come desktop di grandi dimensioni, la cui struttura consente di evitare limitazioni legate all’autonomia della batteria e ai vincoli termici. Tuttavia, non sono state fornite spiegazioni ufficiali da parte di Apple riguardo a questa scelta.

Limiti e considerazioni su High Power Mode

A giudicare dalle asserzioni di Cunningham nel suo articolo di revisione del Mac mini dell’anno scorso, i guadagni prestazionali ottenuti grazie a High Power Mode sono risultati “essenzialmente trascurabili,” nonostante un aumento “notevole” del rumore ventilatore. L’autore ha comunque segnalato che le sue prove erano di breve durata e che l’attivazione della High Power Mode potrebbe risultare più vantaggiosa in scenario di “attività prolungate.” Apple ha specificato che questa funzione è destinata a carichi di lavoro “sostenuti,” il che implica una riflessione profonda su quando e come essa possa effettivamente influenzare le prestazioni del dispositivo.

High Power Mode può essere attivata facilmente attraverso l’app Impostazioni di Sistema, nella sezione “Batteria” o “Energia,” permettendo così agli utenti di adeguare il funzionamento della ventola e le performance del Mac in base alle loro necessità lavorative. La rilevanza di questa funzionalità si colloca, dunque, all’interno delle scelte strategiche di Apple e della loro influenza sulla user experience.

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