Apple si trova di fronte a una sfida significativa riguardo al suo proficuo accordo di posizionamento nella ricerca con Google. Una recente sentenza della Corte d’Appello del DC Circuit ha escluso Apple dalla partecipazione all’udienza antitrust in programma riguardante Google, una decisione che potrebbe avere ripercussioni economiche particolarmente gravi per la società di Cupertino. I giudici hanno sostenuto che Apple avrebbe dovuto attivarsi prima, perdendo così l’opportunità di influenzare le dinamiche legali che interessano il colosso di Mountain View.
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L’interesse economico di Apple e Google
Fino a qualche anno fa, una causa che coinvolgeva Apple e Google avrebbe visto le due aziende in contrapposizione, ma ora i loro interessi sono sorprendentemente allineati. Google, infatti, versa circa 20 miliardi di dollari all’anno a Apple per mantenere il proprio posizionamento come fornitore di ricerca predefinito nei navigatori Safari su desktop e dispositivi mobili. Questa partnership rappresenta una importante fonte di entrate per Apple, mettendo in evidenza quanto sia vitale questo accordo per entrambe le aziende.
Tuttavia, le sanzioni antitrust in corso contro Google potrebbero rendere questo accordo problematico. Le autorità hanno chiarito che i valori delle impostazioni predefinite sono molto rilevanti; infatti, la maggior parte degli utenti tende a non modificarle. Ciò risulta in un pubblico significativamente affezionato ai dispositivi Apple, un aspetto che Google cerca di capitalizzare.
Le vicende legali riguardanti Google, attualmente in corso con il Dipartimento di Giustizia, rappresentano le azioni più significative intraprese dal governo contro un’azienda tecnologica dai tempi della causa contro Microsoft negli anni ’90. Tale situazione ha portato a una certa stagnazione che ha forse illuso i partner di Google riguardo alla stabilità futura dei loro accordi. Tuttavia, dopo gli sviluppi recenti, è evidente che le proposte fatte dal governo hanno scosso le basi di queste convinzioni.
Ritardi e ripercussioni legali
Nel mese di agosto del 2024, Google ha ricevuto una sconfitta nella causa e, successivamente, nel mese di ottobre, sono state presentate delle proposte di rimedio. Stando a quanto riportato dagli analisti, la Corte d’Appello ha criticato Apple per non aver preso una posizione tempestiva. La società di Cupertino non ha inoltrato la propria richiesta per partecipare alla fase di rimedio fino a novembre, ben 33 giorni dopo la proposta iniziale, causando l’irritazione della Corte, che ha giudicato tale ritardo “difficilmente giustificabile”.
In un contesto legale così teso, Apple non avrà la possibilità di essere presente al fianco degli avvocati di Google nelle prossime udienze. Anche se Apple potrà presentare testimonianze scritte e memorie amichevoli, non avrà l’opportunità di presentare prove dirette o interrogare i testimoni, come richiesto in precedenza. Apple sostiene di possedere un interesse diretto nell’esito del caso, ma la Corte non ha ritenuto sufficienti le sue ragioni per giustificare la necessità di intervenire direttamente.
Un silenzio significativo da parte di Apple, quindi, caratterizza questa fase del processo, lasciando interrogativi sul futuro del rapporto tra le due aziende e sull’impatto economico in gioco. L’assenza di Apple dal dibattimento potrebbe influire sulla capacità di influenzare la decisione finale della Corte, rendendo incerta la posizione della multinazionale di Cupertino nell’ambito di uno degli accordi commerciali più redditizi.