Il caso dell’iPhone 16e: perché manca la ricarica MagSafe?

L’assenza della ricarica MagSafe nell’iPhone 16e ha suscitato dibattiti, ma test dimostrano che non influisce sulle prestazioni del modem C1; Apple potrebbe aver scelto di contenere i costi.

L’uscita dell’iPhone 16e ha messo in campo interrogativi riguardanti l’assenza della ricarica MagSafe, un argomento che ha scatenato numerose discussioni tra gli utenti e gli esperti del settore. Molti si sono chiesti se questa scelta fosse imputabile a interferenze con il nuovo modem C1, sviluppato direttamente da Apple per i suoi dispositivi. Tuttavia, recenti test condotti da un produttore di accessori hanno chiarito la situazione, dimostrando che il modem non subisce alcun effetto dai magneti MagSafe.

L’assenza di MagSafe e i test di ricarica

Sebbene l’assenza del supporto MagSafe sull’iPhone 16e suscitasse delle speranze di interferenza tecnologica, i risultati dei test di ricarica wireless hanno rivelato scenari interessanti. Un’analisi condotta da un produttore di accessori ha confrontato le prestazioni di ricarica dell’iPhone 16e con e senza custodia MagSafe. I dati raccolti sono stati piuttosto eloquenti: senza una custodia MagSafe, la velocità di ricarica oscillava tra 4,2W e 6,5W. Questo torrente di valori imprecisi ha evidenziato come la ricarica possa risultare poco prevedibile e variabile.

Al contrario, quando veniva utilizzata una custodia MagSafe, il caricamento avveniva a una potenza costante di 7,5W, come affermato dalle specifiche pubblicate da Apple. I dati suggeriscono chiaramente che, oltre ad aiutare un allineamento migliore tra dispositivo e caricatore, il MagSafe riesce a garantire una velocità di ricarica più stabile e affidabile.

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Verifica delle prestazioni del modem C1

Per capire se la funzione MagSafe influenzasse la performance del modem C1, sono stati svolti test di velocità su rete Rogers tramite Google Internet Speed Test. I risultati sono stati rivelatori: le variazioni di velocità tra l’uso del telefono senza custodia, con custodia MagSafe e con custodia MagSafe accoppiata al caricatore MagSafe erano quasi inesistenti. I dati raccolti indicano che senza custodia, la velocità media si manteneva tra 192 e 202 Mbps. Allo stesso modo, l’uso di una custodia MagSafe ha generato velocità comprese tra 193 e 201 Mbps mentre l’accoppiata custodia e caricatore MagSafe ha registrato velocità tra 190 e 199 Mbps.

Questi numeri forniscono una chiara evidenza che l’integrazione della tecnologia MagSafe non abbia conseguenze negative sulle prestazioni del modem sviluppato da Apple.

Motivazioni della scelta di Apple

Una domanda sorge spontanea: se il MagSafe non crea problemi al modem C1, perché Apple ha deciso di escluderlo dall’iPhone 16e? Una possibile spiegazione sarebbe legata a considerazioni di contenimento dei costi. Integrando la tecnologia MagSafe, il prezzo finale dell’iPhone 16e sarebbe aumentato e Apple sembra aver puntato a rendere questo modello accessibile a un numero maggiore di utenti.

Questa strategia potrebbe anche riflettere le intenzioni di Apple di attrarre un pubblico più vasto, mantenendo un prezzo competitivo rispetto ad altri modelli influencer del mercato.

Nei prossimi giorni, ulteriori approfondimenti potrebbero emergere dai primi teardown dell’iPhone 16e, che potrebbero rivelare particolari sulla progettazione e sulla predisposizione di componenti per il MagSafe, sollevando nuovi interrogativi e spunti di riflessione.

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