Il blocco di Viber in Russia: il controllo dei media si intensifica nel 2024

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Il recente blocco dell'app Viber da parte del Roskomnadzor, l'agenzia russa per le comunicazioni, è parte di una tendenza crescente che mira a limitare l'accesso ai media e alle piattaforme straniere. Questa decisione si inserisce in un contesto di severo controllo della libertà di espressione, aggravato da preoccupazioni riguardanti la sicurezza nazionale e la disinformazione. Viber, che ha visto crescenti utilizzi in Russia, è ora soggetto a restrizioni, in linea con le politiche in atto per combattere terrorismo e propaganda.

Il ruolo del Roskomnadzor nel controllo dei media

Il Roskomnadzor si occupa di supervisionare e regolare l'uso delle comunicazioni e dei media in Russia, operando come un organo centrale per la censura e il monitoraggio. Le sue decisioni sono spesso giustificate con la necessità di proteggere la popolazione da contenuti dannosi, tra cui terrorismo, estremismo e notizie false. Recentemente, l'agenzia ha ampliato il suo raggio d'azione, imponendo blocchi su diverse piattaforme di messaggistica e social media. In questo modo, cerca di garantire che le informazioni diffuse siano allineate con le posizioni ufficiali del governo.

Il blocco di Viber rappresenta l'ultima mossa in un gioco complesso di controllo e resistenza. Dall'inizio del conflitto in Ucraina, sono stati attuati numerosi divieti su applicazioni e siti web di origine occidentale, accentuando una separazione sempre più marcata tra il panorama informativo russo e quello globale. Gli utenti russi, dunque, si trovano ad affrontare una limitazione significativa dell'accesso a fonti di informazione diverse da quelle ufficiali.

Le funzionalità di Viber e il suo valore per gli utenti

Viber è una popolare piattaforma di messaggistica istantanea, apprezzata per le sue molteplici funzionalità che comprendono la possibilità di inviare messaggi testuali, effettuare chiamate audio e video e gestire chat di gruppo. Gli utenti possono anche sfruttare l'app per inviare sticker e GIF, utilizzare chatbot, e fissare promemoria. Inoltre, il sistema di crittografia end-to-end permette di mantenere le conversazioni private e sicure, rendendo Viber un'opzione allettante rispetto ad altre app di messaggistica.

L'app è accessibile su dispositivi mobili e desktop, e non richiede l'uso di una SIM per accedere al servizio. Questo la rende particolarmente utile in situazioni in cui gli utenti potrebbero trovarsi senza connessione telefonica, ma vogliono comunque comunicare. La possibilità di trasferire rapidamente le chiamate tra vari dispositivi aumenta ulteriormente la sua praticità.

Hiroshi Mikitani, fondatore di Rakuten Group, che controlla Viber dal 2014, ha sottolineato l'importanza della piattaforma nella lotta contro la disinformazione. La società promuove Viber come uno strumento per contrastare la propaganda e fornire informazioni verificate, cercando di posizionarsi come una scelta sicura per gli utenti preoccupati dalla manipolazione informativa.

Il contesto della censura in Russia

Il recente blocco non è un caso isolato. L'azione contro Viber si inserisce in un contesto più ampio di crescente repressione della libertà di espressione e dell'accesso all'informazione. Altre piattaforme e social network, come Facebook e Twitter, sono stati anch'essi bloccati, insieme a numerosi siti di notizie indipendenti e a servizi VPN. Questi strumenti permettevano agli utenti di aggirare le restrizioni imposte dal governo, rendendo la situazione ancora più complicata.

Le autorità russe giustificano queste misure come necessarie per proteggere la popolazione dalla disinformazione e dal cosiddetto “contenuto illegale”. Tuttavia, molti critici vedono queste azioni come un tentativo di silenziare le voci dissenzienti e limitare l'accesso a informazioni contrarie alla narrativa ufficiale. La strategia del governo russo di controllare l'informazione e limitare l'accesso a contenuti esterni riflette una crescente paranoia riguardo all'influenza di fattori esterni e ai potenziali effetti destabilizzanti delle informazioni non controllate.

Questo scenario complicato continua a evolversi, evidenziando la tensione tra libertà di espressione e controllo governativo, in un contesto storico sempre più fragile per la Russia e i suoi cittadini.

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