IdentifAI: L’intelligenza artificiale che combatte fake news e contenuti manipolati

La startup italiana IdentifAI sviluppa una piattaforma innovativa di intelligenza artificiale per combattere deepfake e fake news, migliorando l’accuratezza nell’identificazione dei contenuti manipolati.

Nell’era della disinformazione e dei contenuti manipolati, la startup italiana IdentifAI si erge come una barriera contro i deepfake e le fake news. Fondata da Marco Castaldo e Marco Ramilli, quest’ultima ha sviluppato una piattaforma innovativa di intelligenza artificiale. Questa tecnologia permette di distinguere i contenuti generati artificialmente da quelli reali, offrendo una risposta concreta a problematiche sempre più diffuse nel panorama mediatico attuale.

Un approccio innovativo alla riconoscibilità dei contenuti

L’idea alla base di IdentifAI è stata concepita con un focus unico. Come spiega Marco Ramilli, co-fondatore e esperto di cybersecurity, l’azienda ha implementato un sistema puramente matematico nell’analisi delle immagini e dei video. Grazie a 36 modelli proprietari, definiti “de-generativi”, la piattaforma non si limita a interpretare semanticamente i contenuti, ma esamina i pattern probabilistici dei pixel. Questo approccio consente di mascherare i fatali errori di identificazione tipici dei deepfake, come il mal posizionamento delle dita, e promette di migliorare l’accuratezza nel riconoscere materiali artificiali.

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Il focus su aspetti matematici piuttosto che sull’analisi visiva umana segna una vera novità nel settore. Il metodo aiuta a superare le limitazioni tradizionali degli strumenti di identificazione, rendendo IdentifAI un alleato imprescindibile nella lotta alla disinformazione. Ramilli sottolinea come ciascun modello di analisi emetta un giudizio distinto, contribuendo all’obiettivo di massimizzare l’affidabilità della classificazione.

Precisione e collaborazione dei modelli

Un punto centrale nel funzionamento di IdentifAI è rappresentato dalle euristiche: tecniche strategiche che guidano la risoluzione di problemi. Ogni modello, infatti, compete con gli altri nel segnalare l’artificialità di un contenuto. Così, mentre un algoritmo potrebbe indicare una probabilità dell’89% di falsezza, un altro potrebbe attestarsi su un 70%. Le euristiche esaminano questi risultati per determinare quale modello ha concluso in modo più preciso.

Per garantire un servizio completo rispettoso della privacy dei propri clienti, IdentifAI offre anche integrazioni tramite API e un’opzione on-premise. Questo sistema permette l’analisi dei contenuti direttamente sui server delle aziende, riducendo i rischi legati alla sicurezza dei dati.

Risultati e test in tempo reale

L’efficacia della piattaforma è stata misurata in competizioni riconosciute a livello internazionale, con risultati che parlano chiaro: un’accuratezza dell’88%, ora ulteriormente migliorata fino al 94%, secondo le recenti sperimentazioni interne. Questi numeri rappresentano una pietra miliare nella validazione della tecnologia, come spiega Ramilli.

Nell’ambito redazionale, la piattaforma è stata messa alla prova attraverso immagini e video di attualità. Tuttavia, preciso il co-fondatore, “offriamo una probabilità, non una certezza”. La raccomandazione è di non filtrare automaticamente i contenuti, eccetto in quelli con oltre il 97% di possibilità di che una notizia sia falsa. Resta cruciale il processo umano di verifica successivo all’analisi automatizzata, per garantire che l’informazione sia sempre trattata con il massimo riguardo.

Applicazioni pratiche e crescita dell’azienda

IdentifAI non si limita alla lotta contro le fake news, ma si propone di operare anche in settori dove l’identificazione delle frodi è fondamentale. I campi d’impiego sono molteplici, dal settore bancario a quello assicurativo, andando a colpire anche ambiti meno considerati dove la manipolazione delle immagini è presente. Ramilli riferisce aneddoti di manutenzioni fittizie supportate da fotografie alterate, dimostrando come ci sia un bisogno reale di strumenti capaci di combattere tale disonestà.

Con un investimento consistente di 2,2 milioni di euro da parte di United Ventures, la startup è pronta a un’espansione significativa. Collaborazioni con istituzioni e media stanno già prendendo piede, con l’obiettivo di equipaggiare i professionisti dell’informazione nello svolgimento della loro missione di verità e trasparenza. Non a caso, il Corriere ha preso parte all’iniziativa “Fight for Truth”, una testimonianza concreta dell’impegno di IdentifAI nei confronti di un’informazione affidabile e autentica.

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