I telefoni con fotocamera: la sfida tra Cloud e funzionalità on-device

L’evoluzione delle fotocamere degli smartphone, con funzionalità innovative e basate sul cloud, solleva preoccupazioni su privacy e dipendenza da Internet, evidenziando la necessità di soluzioni locali.

Negli ultimi anni, il settore degli smartphone ha visto un’evoluzione significativa delle fotocamere, con molte funzionalità innovative che rendono l’esperienza fotografica sempre più interessante. Funzioni come la miglior cattura di immagini da parte di Google, la rimozione di oggetti e riflessi, e gli stili fotografici hanno catturato l’attenzione degli utenti. Tuttavia, un trend emergente riguarda il crescente utilizzo del cloud per attivare nuove funzionalità delle fotocamere. Questo approccio ha sollevato alcune preoccupazioni tra gli utenti, e ci sono opinioni contrastanti sull’efficacia e sulla sicurezza di tali tecnologie.

L’ascesa delle funzionalità basate sul cloud

Negli ultimi 24 mesi, ha preso piede un fenomeno in cui diverse marche di smartphone hanno iniziato a integrare funzionalità delle loro fotocamere che dipendono dalla connessione al cloud. Uno degli esempi più noti è rappresentato dai recenti modelli Pixel 8 Pro e Pixel 9 Pro di Google, i quali offrono la funzione Video Boost per migliorare i video in condizioni di scarsa illuminazione e risoluzione 8K. Tuttavia, quest’ultima funzionalità utilizza i server di Google per funzionare, il che ha sollevato non poche perplessità. Anche il vivo X200 Pro, che ho testato, presenta strumenti di editing come la rimozione di elementi indesiderati o la riduzione della luce riflessa che richiedono una connessione a Internet per funzionare. Questo ha lasciato un certo senso di delusione.

Un altro caso interessante è quello del OnePlus 13, il quale offre funzioni come AI Eraser, rimozione dei riflessi e AI Unblur, tutte però alimentate dal cloud. Questo porta a interrogarsi sul motivo per cui aziende debbano vantarsi dell’intelligenza artificiale nei loro dispositivi quando molte di queste caratteristiche risultano inutilizzabili senza una connessione di rete.

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I rischi della dipendenza dal cloud

Le funzionalità delle fotocamere basate sul cloud presentano diverse problematiche, e preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza sono tra le più rilevanti. Molti utenti non si sentono a proprio agio nell’affidare le proprie foto e video a aziende che potrebbero non garantire la massima protezione dei dati. Anche se le aziende di smartphone professano di utilizzare misure di protezione avanzate, l’eventualità di fughe di dati o uso improprio delle informazioni rimane una possibilità concreta.

Oltre a ciò, la necessità di una connessione Internet stabile per poter utilizzare queste funzionalità è un problema non da poco. Anche se in molti casi si è connessi a reti Wi-Fi veloci, ci sono situazioni in cui gli utenti si trovano in zone remote o durante viaggi aerei, in cui l’accesso a Internet è assente. Ciò limita fortemente l’uso delle funzioni avanzate delle fotocamere.

In particolare, il Video Boost di Google può richiedere un ampio utilizzo di banda, e chi ha piani dati limitati può trovarsi in difficoltà. Inoltre, anche con una connessione di alta qualità, gli utenti devono spesso aspettare ore affinché i video vengano elaborati dai server. Risolvere questi problemi richiederebbe che le aziende pensassero a soluzioni on-device per migliorare le capacità di ripresa e editing delle immagini, senza dover dipendere da una connessione esterna.

Spazio per le funzionalità locali

Nonostante le problematiche legate all’uso del cloud, ci sono aspetti positivi da enfatizzare, dato che alcune funzionalità delle fotocamere non necessitano di connessione Internet. Ad esempio, Google ha lanciato l’interessante funzione Add Me, per aggiungere sé stessi a una foto; l’Audio Magic Eraser, per rimuovere suoni indesiderati dai video; e Super Res Zoom, che migliora la qualità dello zoom ibrido. Altre marche, come Samsung, con il suo Single Take, e Xiaomi, con l’AI Zoom, propongono soluzioni simili che non richiedono una connessione al cloud, dimostrando così che l’innovazione è possibile anche senza l’appoggio della rete.

Queste caratteristiche evidenziano che i moderni chip Snapdragon e Dimensity hanno fatto passi da gigante in termini di capacità fotografiche e di intelligenza artificiale, permettendo agli utenti di usufruire di strumenti interessanti direttamente sui dispositivi.

Sebbene non ci sia contrarietà a funzionalità legate al cloud, è auspicabile che le aziende ponderino attentamente l’utilizzo della rete per molte capacità fotografiche e funzioni di intelligenza artificiale nel futuro.

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