Nel maggio 2003, H.264, conosciuto anche come MPEG-4 AVC , è stato introdotto nel panorama della codifica video digitale, stabilendo nuovi standard di efficienza e flessibilità. Questo formato, sviluppato dal Moving Picture Experts Group e dal Video Coding Experts Group , ha rivoluzionato il modo in cui i contenuti video vengono compressi e distribuiti. La scadenza dei brevetti relativi a questa tecnologia, prevista per la fine di gennaio 2025 in Italia e in Europa, rappresenta un importante cambiamento per le aziende e gli utenti finali.
Le caratteristiche innovative di H.264
H.264 MPEG-4 AVC si è distinto dai suoi predecessori grazie a diverse caratteristiche avanzate. Tra queste, i vari profili disponibili, come Baseline, Main e High, sono stati progettati per rispondere a specifiche esigenze applicative. Ogni profilo offre una selezione di strumenti nella codifica video, permettendo così un'ottimizzazione delle risorse, a seconda delle necessità del contenuto.
Un'altra novità significativa riguarda la riduzione degli artefatti, che consente di migliorare la qualità visiva senza aumentare il bitrate. A differenza delle tecnologie precedenti, H.264 sfrutta un massimo di 32 immagini di riferimento, aumentando notevolmente la predizione del movimento. Questo approccio consente una segmentazione più precisa dell’immagine, utilizzando blocchi da 16x16 fino a 4x4 pixel, per ottenere risultati visivi superiori.
L'uso commerciale e le royalties
Nonostante la grande diffusione di H.264, l’utilizzo commerciale di questo standard comportava il pagamento di royalties a MPEG LA. Tuttavia, l'accesso per lo streaming su Internet è stato praticamente gratuito, grazie a politiche più flessibili rispetto a quelle precedenti. In questo modo, utenti e aziende hanno potuto sfruttare la potenza di H.264 senza costi esorbitanti, facilitando l'adozione del formato in numerosi contesti. Ma ora, con la scadenza dei brevetti in vista, si prevede che la situazione cambierà radicalmente.
Impatto della scadenza dei brevetti
La scadenza dei brevetti di H.264 MPEG-4 AVC introduce nuove opportunità nel mercato video. Le aziende non saranno più obbligate a versare royalties a MPEG LA per l’utilizzo commerciale di H.264. Questo significa una sostanziale riduzione dei costi operativi, permettendo a nuove realtà di entrare nel settore con prodotti e soluzioni basate su questo standard, senza affrontare spese elevate per le licenze.
Questa apertura del mercato potrebbe favorire un'ulteriore espansione di tecnologie video innovative, che non saranno più ostacolate da barriere legate ai diritti d’autore. Infatti, l’assenza di royalties permetterà alle aziende di investire maggiormente in ricerca e sviluppo, portando così a progressi significativi nella qualità e nelle funzionalità dei contenuti multimediali.
Un futuro aperto nel panorama video
H.264 non è solo uno dei formati di compressione video più influenti; è emerso in un contesto in cui anche altri formati audio, come MP3, hanno visto la scadenza dei propri brevetti. Nonostante gli esperti avessero previsto la caduta in disuso dell'MP3, esso continua a rimanere popolare tra gli utenti. Allo stesso modo, l'adozione di H.264, ora che i brevetti sono scaduti, potrebbe assicurare la sua perseveranza nel mercato.
Parallelamente, nuove tecnologie stanno crescendo. Il codec AV1, sviluppato da AOMedia, promette di essere una soluzione gratuita e senza royalties, affermandosi sempre più nei servizi di streaming e on-demand, rappresentando un'alternativa all'H.264. D'altro canto, HEVC/H265 è un formato che, pur offrendo una compressione maggiore, è vincolato da un pool di brevetti.
Questo scenario in evoluzione mette in evidenza come le nuove dinamiche legate ai brevetti e alla codifica video stanno ridefinendo il panorama tecnologico, offrendo agli utenti e alle aziende maggiori libertà e opportunità. Sarà interessante seguire gli sviluppi futuri in questo campo, con la speranza che l'apertura al mercato porti a innovazioni significative e alla democratizzazione delle tecnologie video.